La Sardegna è all’ultimo posto in Italia per i furti in abitazione. Lo scorso anno, infatti, nella nostra Isola sono stati denunciati 2,6 furti ogni 1.000 famiglie, contro una media nazionale di 7,6 e un massimo in Toscana di 10,8 e in Emilia Romagna di 10,6. Dopo l’Isola, la Valle D’Aosta (2,8) e la Calabria (3,0).
Sono questi gli esiti dell’analisi effettuata dall’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna per ANAP Sardegna, che ha rielaborato i dati forniti dall’Osservatorio BES, Benessere Equo e Solidale dell’ISTAT, sulla sicurezza dei cittadini sardi nel 2022. I numeri sono calcolati sulla base delle denunce presentate alla polizia e integrate dal dato dall’Indagine sulla sicurezza dei cittadini, attraverso un fattore di correzione specifico per ripartizione geografica.
“La nostra regione si conferma “Isola felice” per la sicurezza, anche per ciò che riguarda il bene per eccellenza degli italiani ovvero la casa – commenta – Paola Montis, Presidente Regionale dell’ANAP Sardegna, l’Associazione dei Pensionati Artigiani di Confartigianato – ma non bisogna abbassare la guardia perché i ladri, soprattutto d’estate, non vanno in vacanza”.
Secondo i dati del rapporto, in tutta Italia i reati predatori in diminuzione rispetto al passato.
“Questo non vuol dire che vada tutto bene – continua la Montis – infatti, se il dato statistico evidenzia come i furti siano molto meno rispetto alla media italiana, resta il fatto che in ogni caso questi continuino a esistere e a esserci. Al di la del fatto che le persone che subiscono una rapina in casa ne soffrono tantissimo”.
In ogni caso, i furti in casa sono reati che destano grande allarme sociale e i dati parlano chiaro: il 43,1% degli italiani non si sente sicuro nelle proprie abitazioni ed ha timore di subire furti, incendi, danneggiamenti. Due anni fa la quota era nettamente inferiore (il 33,9%).
Rendere la propria abitazione a prova di furto certo non è facile. In alcuni casi, ad aggravare la situazione, oltre al danno può esserci la beffa. È importante utilizzare prodotti di qualità elevata e tecnologicamente aggiornati, l’installazione però, deve essere fatta da personale qualificato, altrimenti, eventuali assicurazioni contratte, non daranno diritto al risarcimento.
Ma come provare a difendersi?
Le incursioni nella propria casa da parte di tanti malintenzionati sono solitamente inevitabili, soprattutto nel caso in cui si abiti in zone lontane. Anche se è possibile e consigliabile adottare diversi accorgimenti che potranno far dormire tranquillamente riducendo al minimo i danni.
“Prima di tutto evitiamo di far sapere a tutti dove siamo e cosa facciamo – prosegue la Presidente dell’ANAP Sardegna – infatti più del 78% dei ladri usa Facebook e Twitter per identificare gli appartamenti vuoti: è quindi altamente sconsigliato raccontare sui social dove si ha intenzione di passare le vacanze e condividere foto real time. È consigliabile, al contrario, chiedere ai vicini di ritirare la posta per evitare che si accumuli nella cassetta: meglio che la casa sembri abitata”.
Non attaccare targhette alle chiavi
Evitare di attaccare al portachiavi delle targhette aventi nome e indirizzo, perché in caso di smarrimento troveranno subito l’appartamento.
Tenere la casa illuminata per evitare i furti in casa
È importante illuminare con molta attenzione la zona dell’ingresso e tutte le zone che sono più buie della casa.
Controllo periodico
Nel caso di assenza prolungata da casa, avvisare solo persone di fiducia in modo che possano passare a controllare di tanto in tanto, così da accendere le luci o da aprire le finestre, per fare in modo che la vostra casa sembri abitata.
Evitare di nascondere oggetti
In caso di intrusione, i primi posti esaminati dai ladri sono sempre gli armadi, i cassetti, così come i vestiti. Ma anche l’interno dei vasi, i quadri, i letti ed infine i tappeti. Quindi è meglio evitare di nascondere oggetti di valore o soldi dentro uno di questi posti.
Chiamare i soccorsi in caso di furti in casa
Nel caso di furto avvenuto con serratura manomessa, o porta socchiusa, chiamare subito uno dei numeri di emergenza: 112, il 113 o il 117.