In quanti hanno sognato, almeno una volta nella vita, di poter pilotare un aereo da combattimento proprio come fa Pete “Maverick” Mitchell (alias Tom Cruise) nel film cult degli anni Ottanta “Top Gun”? Quelle scene, tra le più note di tutta la storia del cinema, hanno indotto generazioni di ragazzi a sperare in un futuro nell’aviazione.
In Sardegna questo, almeno per alcuni, sta diventando realtà. Nell’Aeroporto militare di Decimomannu, in provincia di Cagliari, è stata da poco inaugurata l’International Flight Training School, la scuola internazionale di addestramento al volo per piloti di caccia aerei di ultima generazione, i cosiddetti Top Gun.
“Top Gun” è il nome con cui viene comunemente chiamata la scuola da cui escono i migliori piloti di caccia della Marina Militare statunitense. Fondata nel 1969 e diventata famosa anche grazie all’uscita della celeberrima pellicola cinematografica, è stata istituita per addestrare i piloti alle tattiche di combattimento aereo e fronteggiare situazioni di grave pericolo in ambito aria-aria e terra-aria.
Ma anche se nell’immaginario collettivo i Top Gun vengono collegati proprio alla potenza militare americana, esiste un’altra accademia di volo che rappresenta un’eccellenza a livello mondiale: l’International Flight Training School (Ifts), che addestra i futuri piloti militari provenienti da tutto il globo e che è assolutamente “made in Italy”. Nel 2019, infatti, grazie alla collaborazione strategica tra l’Aeronautica Militare e Leonardo S.p.A. (la multinazionale italiana specializzata in ingegneria, difesa e sicurezza aerospaziale), questa scuola di volo internazionale è stata istituita a Galatina, in provincia di Lecce, già sede storica del 61esimo stormo dell’Aeronautica Militare.
L’Ifts si avvale di una squadra internazionale di piloti istruttori che preparano gli allievi per la realtà operativa, attraverso un percorso lungo e impegnativo che corrisponde alla quarta fase di addestramento, la cosiddetta“Lead in to Fighter Training” (Lift), quella propedeutica al successivo impiego sui velivoli fighter.
La scuola già operativa inPuglia sta tuttavia venendo progressivamente dislocata presso la base dell’Aeronautica Militare di Decimomannu. Proprio qui, nel dicembre del 2020, c’è stata la posa della prima pietra dell’accademia sarda del volo, e nel luglio di quest’anno sono cominciati i corsi per l’addestramento di eccellenza.
“L’Aeronautica Militare e la Sardegna hanno un legame storico, e questa è l’ennesima dimostrazione della nostra idea. Il progetto è ambizioso, realizzabile e concreto”, ha affermato ai microfoni di Videolina, in occasione dell’inaugurazione, Luca Goretti, Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare.
Il campus, grande 35 mila metri quadri, può accogliere fino ad 80 aspiranti Top Gun all’anno, sia italiani che stranieri. Oltre agli allievi, la struttura è in grado di ospitare il personale tecnico ed è dotata di impianti sportivi, aree ricreative e di servizio, una mensa e infrastrutture logistico-manutentive in grado di gestire una flotta di 22 velivoli T-346A.
Questo tipo di velivolo rappresenta la punta di diamante dell’Ifts, realizzato proprio da Leonardo. Si tratta in pratica di un aereo scuola, molto simile ad un jet da combattimento ma meno costoso dei caccia di prima linea. Con questo aeroplano i piloti si addestrano simulando tattiche di combattimento e di difesa, prima di salire su aerei di ultima generazione come gli Eurofighter Typhoon o gli F-35.
Un intero edificio è poi dedicato al Ground Based Training System (Gbts), che comprende i locali che ospitano le aule di formazione e l’installazione di un sistema di addestramento moderno basato su cinque simulatori di ultima generazione che servono a ridurre le emissioni in atmosfera. Tra le tecnologie sviluppate da Leonardo e che vengono adoperate c’è, infatti, anche il “Live, Virtual and Constructive”, che consente agli allievi di interagire durante la missione di addestramento, attraverso un simulatore, con i piloti in volo. Gli stessi scenari che possono osservare i piloti sugli aerei dalle loro visiere vengono così riprodotte sui monitor dei piloti a terra, in una simulazione al confine tra reale e virtuale.
Si tratta di un progetto italiano di altissimo livello tecnologico, che sta avendo già importanti ricadute economiche e occupazionali sul territorio e che rappresenta un’occasione unica per l’Aeroporto militare della Sardegna di tornare a crescere e riacquistare la sua connotazione a livello internazionale. A scegliere la Sardegna per formare i propri piloti sono già state le forze aeree del Qatar, del Giappone, di Singapore e della Germania.
L’Isola si prepara perciò a volare sempre più in alto, proprio come i futuri eroi dell’aria di cui, ormai, è uno dei maggiori punti di riferimento a livello mondiale.