A Bono l’immobile appartenuto al Canonico Frassu, amico e compagno di Giovanni Maria Angioy, va in pezzi nel più totale abbandono e nel disinteresse della politica e della Soprintendenza. A portare la notizia all’attenzione del dibattito politico è la portavoce di Caminera Noa con un comunicato corredato dalle immagini dello stabile in completo sfacelo.
Salvatore Frassu è una figura fondamentale della “Sarda Rivolutzione” della fine del Settecento come ha messo in luce la ricerca di Lorenzo Del Piano.
Nel contesto della spedizione militare contro il paese ed il saccheggio del 19-20 luglio 1796 voluta dal giudice filosabaudo Valentino, Frassu fu protetto dai Bonesi che lo presero in custodia per tutelarlo, visto che in tutta l’isola dilagavano le vendette contro i rivoluzionari e gli amici di Angioy.
«Da tempo» – osserva Luana Farina – «il gruppo Facebook “Bono per Angioy e Frassu” chiede la messa in sicurezza dell’edificio e il suo restauro, sia perché si tratta di un immobile storico, sia perché relativa ad un emerito patriota sardo».
«Denunciamo inoltre» – prosegue la portavoce – «che esiste una delibera comunale datata 1/06/2016 che ha come oggetto il “programma regionale di sviluppo 2014 / 2019 finalizzato alla partecipazione della comunità montana tramite un progetto di sviluppo locale anche in azione congiunta con i comuni del Logudoro”. Dopo di che sono cambiate le amministrazioni, la presidenza del Consiglio regionale e tutto si è bloccato come per incantesimo».
«Il movimento popolare sardo Caminera Noa» – conclude la nota – «si schiera al fianco dei cittadini di Bono che stanno conducendo questa giusta battaglia, per la conservazione del patrimonio culturale e della memoria storica di Bono e di tutta la Sardegna. Senza memoria e senza storia il popolo sardo perde ogni giorno un pezzo importante della sua libertà e della sua dignità».