Distanziamento, prenotazioni obbligatorie e passaporto sanitario per i turisti. Queste sono solo alcune delle proposte per rendere sicure le spiagge della Sardegna. La tanto attesa “riapertura” delle spiagge è infatti stata programmata per il prossimo 18 maggio, almeno per quanto riguarda i residenti, mentre i turisti dovranno aspettare il 15 giugno. Nonostante ciò, il presidente della Regione Christian Solinas ha dichiarato che saranno necessari altri 7-10 giorni per adattare le misure alle caratteristiche della Sardegna. Il problema principale che la giunta regionale si troverà ad affrontare sarà infatti quello delle spiagge libere, più difficili da gestire e monitorare. Per il momento perciò gli arenili dell’isola rimangono accessibili solo per la pesca sportiva e per il nuoto, almeno fino al prossimo 18 maggio.
Tra i nodi principali da sciogliere ci sarebbe infatti quello di far rispettare le norme sanitarie e il distanziamento sociale, anche in quelle spiagge e cale più difficili da raggiungere. Impresa ardua in un’isola come la Sardegna, caratterizzata da migliaia di chilometri di costa e spiaggia. Secondo quanto dichiarato dal presidente Solinas, il comitato tecnico scientifico sta lavorando alle linee guida che regoleranno appunto l’accesso del pubblico alle spiagge libere. Tra le varie proposte quella di stabilire accessi contingentati, anche per fasce orarie, o spiagge a numero chiuso per quelle particolarmente amate da turisti e residenti. Gli accessi regolamentati servirebbero inoltre non solo a far rispettare le distanze di sicurezza ma anche al tracciamento dei contatti, nel caso dovessero nascere nuovi focolai del virus. Potranno inoltre essere creati percorsi di entrata e uscita dalle spiagge differenziati, così da evitare il formarsi di file.
Queste le indicazioni contenute anche nelle linee guida dell’Inail, realizzate insieme all’Istituto Superiore della Sanità e al ministero della Salute, nelle quali si precisa inoltre che non sarà consentito stazionare sulla battigia proprio per evitare possibili assembramenti. Agli stabilimenti balneari invece si potrà accedere solo con prenotazione obbligatoria. Gli ombrelloni dovranno essere posizionati a una distanza di 5 metri gli uni dagli altri e i lettini dovranno essere sanificati dopo ogni cliente. Spetterà inoltre a titolari e gestori degli stabilimenti far rispettare il distanziamento sociale necessario per la sicurezza pubblica e per la gestione degli accessi.
Sempre più quotata invece l’ipotesi di rendere obbligatorio per turisti e non residenti il cosiddetto passaporto sanitario. Una sorta di lasciapassare che verrà rilasciato ai viaggiatori risultati negativi al Covid-19. Documento che non sarà però necessario ai residenti per uscire dall’isola. Questo soprattutto in previsione della riapertura di porti e aeroporti già dal 18 maggio, almeno per quanto riguarda i voli privati. Per spostarsi con più libertà tra la Sardegna e la penisola si dovrà aspettare invece il 1° giugno, data scelta per la riapertura degli aeroporti di Alghero e Olbia che dovrebbero garantire la continuità territoriale con quelli di Roma Fiumicino e Milano Linate. Stando alla roadmap della riapertura tracciata dal presidente della Regione Solinas, si dovrà aspettare invece il prossimo 25 giugno per i primi voli internazionali.