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Butterfly House, l’oasi delle farfalle

di Marco Scaramella
10 Agosto 2017
in Ambiente & Natura, Sardegna
🕓 4 MINUTI DI LETTURA
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Riuscite ad immaginare centinaia di farfalle dai colori sgargianti, che volano in un giardino subtropicale, realizzato all’interno di una biosfera? Non è solo una fantasia. Si tratta della prima Butterfly House della Sardegna, inaugurata lo scorso giugno ad Olmedo, a pochi chilometri dalla Riviera del corallo.

La cooperativa Acanthus ha realizzato Folia Bio, una Butterfly House dove volano e si riproducono centinaia di farfalle esotiche, nel loro habitat naturale. La casa delle farfalle è circondata dal parco dei profumi e dei colori del mediterraneo. La visita si apre con una mostra statica, dove vengono presentati alcuni tipi di farfalle in teca, e dove il visitatore può apprendere le prime nozioni di base sul mondo di questi insetti. Successivamente si viene accompagnati nella sala cinema. Qui viene proiettato un breve documentario in IMAX, che racconta come nasce e cresce una farfalla, cosa mangia e come si riproduce. Dopodiché, si può finalmente accedere all’interno della serra dove è stato ricreato il microclima subtropicale ideale per le farfalle.

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Entrare nella biosfera è una sensazione unica. D’istinto ci si ritrova a camminare quasi in punta di piedi, per la paura di infastidire le variopinte padrone di casa. Alzando il naso all’insù, però, ci si accorge che le farfalle non sono affatto turbate dalla presenza dell’uomo e che svolazzano di fiore in foglia, in tutta tranquillità. La serra è caratterizzata dalla ricca presenza di fiori, piante rigogliose e da un laghetto artificiale. Tra i fiori si possono notare i cosiddetti bar delle farfalle, delle postazioni alle quali, le farfalle che non si nutrono di polline, possono recarsi per cibarsi di frutta matura e acqua zuccherina, versata in contenitori colorati con all’interno delle biglie di vetro, utili per evitare che si imbrattino le ali con il liquido appiccicoso. Le farfalle della butterfly house si sono ambientate così bene, al punto che hanno iniziato a riprodursi e a deporre le uova all’interno della serra.

Nella biosfera si possono ammirare anche altri esemplari molto particolari: alcuni coloratissimi pappagallini che di tanto in tanto volano da un ramo all’altro; l’insetto foglia secca, molto diffuso in Australia e lo scarabeo di velluto, chiamato così per il suo esoscheletro vellutato.

Questo progetto, esprime il concetto di multifunzionalità di un’attività agricola. In questo contesto di multifunzionalità, che unisce la natura, l’agricoltura e il benessere, si trovano una bellissima piscina, un parco giochi per i bambini ed un punto ristoro dove è possibile anche acquistare prodotti tipici della zona. Nell’area dello shop, sono presenti dei gadget come t-shirt, shopper e cappellini con il logo della butterfly house da portare a casa, come ricordo della bella esperienza. Si può approfittare della presenza della grande piscina, per organizzare anche una giornata di puro relax, con la famiglia o gli amici, da trascorrere tra una visita alla serra delle farfalle ed un tuffo in acqua.

Le farfalle provengono da allevamenti del centro America e del sud-est asiatico. Questa attività fornisce un reddito alle popolazioni locali. In più, per poter allevare le farfalle, vengono effettuati nuovi impianti di alberi e piante. La butterfly house svolge, quindi, una funzione naturalistica ma anche una funzione sociale. Le farfalle vengono raccolte nella foresta ed ospitate negli allevamenti, all’interno di grandi farfallari in rete, che contengono le piante nutrici dei bruchi. Dopo l’accoppiamento, le uova vengono deposte su queste piante. Dopo circa un mese, i bruchi, rilasciano un filo di seta col quale si fissano alla pianta su cui sono cresciuti, per liberarsi della vecchia pelle ed evolversi allo stato di crisalide. Le crisalidi vengono raccolte ed inviate alle butterfly house di tutto il mondo. Ad Olmedo le crisalidi vengono sistemate in speciali incubatrici climatizzate, dove possono terminare la metamorfosi in farfalla per poi essere liberate nella serra.

Per ulteriori informazioni su prezzi, orari di visita ed eventi in programma, potete visitare la pagina Facebook oppure il sito web butterflyhousesardegna.com.

Tags: Butterfly House Folia BiofarfallenaturaOlmedo
Marco Scaramella

Marco Scaramella

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A Mamoiada, nel cuore della Barbagia di Ollolai, si trova una pietra che cela un affascinante enigma: Sa Perda Pintà, la pietra decorata.

Alta quasi 3 metri e con uno spessore di mezzo metro circa, la lastra granitica è costellata da una serie di decorazioni concentriche, lineari e a coppella.

Le sue origini risalgono al Neolitico recente, quando forse faceva da guardiana ad un’area atta al compimento di riti sacri.

Il significato delle misteriose incisioni è ancora sconosciuto, ma si ipotizza che siano legate a culti della fertilità, del ciclo vita e morte o alla Dea Madre.

Sa Perda Pintà è un simbolo affascinante e misterioso, che ci riporta alle origini della Sardegna.

Clicca sul link in bio per leggere l’articolo di @medinolasss 

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  • Esplorando il complesso di Seruci a #Gonnesa, un monumento straordinario che ci svela la grandezza della civiltà nuragica. Questo sito di sei ettari racchiude un nuraghe complesso, un villaggio di capanne e persino una tomba di Giganti.

Il mastio centrale, con un diametro di 60 metri, ci trasporta indietro nel tempo fino al Bronzo recente, con le sue tre celle sovrapposte. Le torri circostanti, alcune ancora in buono stato, celano segreti millenari. 

All’interno delle celle, puoi ammirare pavimenti forse rivestiti di sughero e toccare la pietra totemica di fondazione. Uscendo verso nord, troverai una vasca per abluzioni e uno spettacolare teatro gradonato. 

Questo luogo, risalente al Bronzo finale, è uno dei più grandi “quartieri” nuragici in Sardegna, con oltre cento capanne circolari. Il villaggio si sviluppa su pendici circostanti, ed è stato un centro di ritrovo e di scambio commerciale. 

Non lontano, una tomba di Giganti testimonia il servizio funerario della comunità. 

Dalla collina circostante, ammirerai il panorama e noterai altri insediamenti nuragici coevi, collegando così Seruci a una storia millenaria. 

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  • La Festa del Redentore, uno tra i più significativi e seguiti appuntamenti dell’estate di #Nuoro.

La ricorrenza viene celebrata, con cadenza annuale, per ricordare la collocazione, avvenuta nel 1901, della statua bronzea del Cristo Redentore sulla cima del Monte Ortobene e la conseguente benedizione di quest’ultimo.

Connubio perfetto tra cerimonia religiosa e manifestazione civile, essa rappresenta una delle festività maggiormente radicate nella Sardegna centrale e rappresenta, assieme alla Festa di Sant’Efisio a Cagliari e alla Cavalcata Sarda sassarese, uno dei più grandi raduni folkloristici dell’isola.

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  • 💛❤ Alghero, città di mare e di cultura, si racconta in due video promozionali realizzati dall’Amministrazione comunale con l’assessorato alla Cultura e Turismo, in collaborazione con la Fondazione Alghero e il Parco Regionale di Porto Conte.

I video sono accompagnati dalla canzone “Domo Mea” dei Tazenda, cantata in cinque lingue diverse.

Le immagini del primo video mostrano le bellezze naturali e architettoniche di Alghero, dal molo di sottoflutto alla spiaggia di Mugoni, dal nuraghe Palmavera al bastione Marco Polo, dall’Isola Foradada alla torre del Museo Antoine De Saint-Exupéry di Porto Conte.

Oltre ai Tazenda, alla realizzazione dei video hanno contribuito numerosi artisti e musicisti algheresi e sardi, tra cui Salvatore Maiore, Paolo Zuddas, Enzo Favata, Gavino Murgia, Denise Gueye, Claudia Crabuzza, Davide Casu e Claudette.

👆🏻 Clicca sul link in bio per leggere l’articolo completo
  • 💋 Immersa nella costa più selvaggia di Sant’Antioco, la fantastica insenatura di “Is Praneddas” è un autentico gioiello dell’Isola. 

Per arrivarci dovrai percorrere un sentiero breve e affascinante, che attraversa pini e macchia mediterranea per poi lasciare spazio alle rocce e alla scogliera e, infine, al profondo blu di un mare sconfinato. 

Resterai meravigliato dalle splendide forme scolpite dalla natura e dal tempo, dal maestoso Arco dei Baci: un monumento naturale di incredibile bellezza, romantico e dalle mille suggestioni, che si apre sul mare incantando i visitatori. 

A Is Praneddas potrai immergerti nella piccola piscina naturale che fa da cornice all’Arco dei Baci e nuotare nelle sue acque placide e poco profonde.

Ma con qualche bracciata in più, potrai superare idealmente le “Colonne D’Ercole” dell’arco roccioso che sovrasta la piscina per proseguire verso il blu intenso del mare aperto: un vero spettacolo per gli amanti della natura selvaggia, in grado di regalare emozioni indelebili.

📷 Grazie a @travelinthewildsardinia per lo scatto.

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  • Le donne chiudono i festeggiamenti per San Salvatore. A dieci giorni dalla prima processione che ha visto trecento donne di tutte le età accompagnare scalze, tra preghiere e canti, la piccola statua di Santu Srabadoeddu da Cabras al villaggio, questa mattina si è compiuto il percorso inverso e si sono conclusi i festeggiamenti in onore di San Salvatore, organizzati dal Comune di #Cabras, dal Comitato dei festeggiamenti di San Salvatore e con la collaborazione dell’Associazione Is Curridoris, dell’Associazione Santu Srabadoeddu e dell’Associazione Enti Locali per le attività culturali e di spettacolo.

Questa mattina, all’alba, il novenario di San Salvatore ha vissuto gli ultimi istanti di una festa attesa per tutto l’anno a Cabras. Le trecento fedeli si sono radunate attorno al piccolo santuario e da lì, dopo aver partecipato alla messa, si sono dirette verso il paese. 

Sono stati sette chilometri ricchi di passione e di sensazioni contrastanti. Gioia, commozione, fatica, dolore, orgoglio erano percepibili sui volti delle scalze di Cabras.
  • ⛵️ Sulle rive di uno dei mari più suggestivi del sud della #Sardegna, c
  • 🌑 La caletta vicino alla famosa piscina naturale di Cane Malu a #Bosa, una bellissima insenatura a forma di cuore… o è una testa di gatto?

Ci siete mai stati?

📷 Grazie a @dani____m per gli scatti.

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  • 🛥️ Buona serata da Castelsardo

📷 Grazie a @simone_ro80 per lo scatto.

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