Ciascuna automobile, per essere considerata efficiente, deve garantire la sicurezza stradale. Tra le dotazioni indispensabili, un adeguato sistema frenante.
Il sistema frenante di un veicolo consiste in un insieme di meccanismi che consentono alle ruote di rallentare e, eventualmente, fermarsi a breve distanza. Quando il conducente preme il pedale posto accanto a quello dell’acceleratore attiva un’azione frenante, perché generando nella pompa una pressione sul fluido idraulico, questo agisce sulle pinze dei freni che, a seconda del tipo di auto, avvicinano le pastiglie ai dischi o le allontanano facendole appoggiare al tamburo.
Ci sono due tipologie di freni: i freni a tamburo e i freni a disco. I freni a tamburo, più semplici ed economici, sono stati i primi ad essere montati sulle auto, ma nel corso degli anni si sono diffusi soprattutto i freni a disco.
Montato per la prima volta nel 1955 su una Citroen DS, il freno a disco è così chiamato proprio perché dotato di un disco, composto di solito da un materiale di acciaio o ghisa, che aderisce alla ruota e che viene frenato da un sistema a pinze, il quale spinge verso di esso una coppia di cuscinetti che lo comprime, le pastiglie. Le pastiglie generano attrito e causano il rallentamento o l’arresto delle ruote di entrambi i lati, e quindi del veicolo.
Esistono diverse tipologie di dischi a freno. Oltre a quelli tradizionali, ci sono anche dischi forati e dischi baffati, che assicurano una migliore prestazione. Esteticamente si differenziano perché il disco forato è liscio e presenta dei fori, mentre il disco baffato ha delle scanalature superficiali, inoltre, mentre il disco baffato garantisce una resistenza meccanica superiore, quello forato è in grado di dissipare maggiormente il calore durante la frenata. Entrambi comunque puliscono le pastiglie durante la frenata e garantiscono la dispersione del gas e una più efficace aderenza sul bagnato.
Avendo i freni una durata limitata, è opportuno sottoporre la propria auto a controlli periodici in modo che il meccanico possa intervenire prima che guidarla costituisca un pericolo. Per comprenderne lo stato di usura nella maggior parte delle auto è ormai presente una spia luminosa. È importante comunque prestare attenzione anche ad altri segnali, quali la vibrazione della macchina durante la frenata, il pedale del freno che risponde in modo anomalo, un particolare sibilo emesso dai freni e, infine, un basso livello del liquido nell’impianto frenante.
Pur essendo diversi i fattori che possono influire sulla durata dei freni, come lo stile di guida e il tipo di strade percorse, in linea di massima le pastiglie andrebbero sostituite ogni 30/40 mila km e i dischi circa ogni 80.000 km, dopo aver sostituito per due volte le pastiglie.
Sebbene il cambio dei dischi dei freni e delle pastiglie rientrino tra gli interventi di normale manutenzione, i vari passaggi che sono previsti, dal sollevamento del veicolo allo smontaggio delle ruote per poter sostituire i dischi e le pastiglie, fino alla ventilazione dell’impianto frenante, necessitano di competenze tecniche adatte. Perciò, se non si è sicuri di essere in grado di farlo, è indispensabile rivolgersi ad un’officina meccanica.