Grande passione per la moda e per il disegno, desiderio di far vivere e rivivere sogni individuali e tradizioni ed esperienze collettive: questo e molto altro è Manume. Manuela Meloni ha 32 anni ed è di Selargius, ha studiato al liceo scientifico per poi iscriversi nella facoltà di Architettura di Cagliari e conseguire la laurea con indirizzo in restauro. Una vita dedicata all’arte, ai monumenti e alla cultura quella di Manuela, abituata fin da bambina a combattere l’introversione e la timidezza attraverso i disegni. Una passione e un’esigenza nate in modo spontaneo da un’attitudine esercitata come una autodidatta: a 14 anni Manume prende parte a un breve corso di fumetti, ma questa è l’unica scuola d’arte che frequenta.
I fumetti sono il primo approccio con il mondo dell’arte e dei sentimenti, sono le parole pronunciate con penna e matita, quelle che ha difficoltà ad esprimere con la voce. Con il passare del tempo la bambina amante dei fumetti cede il passo all’appassionata di moda ed è così che nascono le sue magliette dipinte a mano. Le magliette di Manume raccontano la vita di mille “signorine” (così lei ama chiamarle) dagli altrettanti volti: ballerine, shopping addicted, musiciste, ragazze in costume tradizionale, amanti dei fiori e delle passeggiate.
La prima maglietta nasce sostanzialmente come un atto di vanità, da un desiderio personale di possedere un capo unico. È così che Manuela si arma di una t-shirt e di ago, filo, pizzo e pennarelli per tessuti ed inizia a raccontare storie non solo sulla carta, ma soprattutto sulla stoffa. Sono storie di donne, di inguaribili sognatrici, spesso magicamente sospese tra i paesaggi della bella Cagliari, immortalate mentre passeggiano nei quartieri di Villanova o di Castello, ritratte mentre ammirano la maestosità del Bastione e le ali rosa dei fenicotteri dello stagno di Santa Gilla. È per questi motivi che, quando abbiamo parlato con Manume, la prima domanda è sorta spontanea.
Ciao Manuela, le tue magliette raccolgono le immagini di magiche “signorine”, spesso contornate dalla realtà sarda. Quanto l’arte e i monumenti della Sardegna influiscono sul tuo lavoro di artista?
Influiscono tantissimo sulla mia attività. Per anni ho studiato l’arte e i monumenti, che infatti sono diventati l’ambientazione prediletta dei miei disegni. Inoltre amo la città di Cagliari e mi piace l’idea di poter renderle omaggio a modo mio. Negli abiti sardi ritrovo la mia passione per la moda. Trovo che siano capi di altissimo valore sartoriale e rappresentarli è un modo per non far morire la tradizione in un mondo destinato all’omologazione.
Da cosa nasce l’ispirazione per le figure che disegni?
L’ispirazione nasce mentre passeggio per Cagliari e vedo qualcosa che attira la mia attenzione. Può essere un tramonto, un palloncino, un fiore, un abito tradizionale sardo. È da questo spunto che inizio ad immaginare una storia che veda protagonista una delle mie signorine e la riporto sulle mie magliette. Mi sarebbe piaciuto diventare una stilista, per cui le donne che disegno si ispirano spesso alle bellissime modelle dei giornali di moda. In questo modo posso soddisfare questa mia vecchia passione vestendo le mie signorine come più mi piace. Non è da sottovalutare il ruolo esercitato dalle mie clienti, che scelgono di personalizzare le loro magliette fornendomi loro stesse le idee che è poi mio compito sviluppare sui tessuti.
Quali sono i tuoi progetti futuri? Ti piacerebbe ampliare la tua produzione artistica?
Nel mio futuro spero di riuscire a trasformare questo hobby in qualcosa di più strutturato e di farlo convivere con il mio attuale lavoro. Inoltre mi piacerebbe molto ampliare la mia produzione artistica con capi diversi dalle magliette, come le felpe, le borse e altri accessori. Credo che un oggetto personalizzato e fatto a mano sia un qualcosa capace di rimanere per sempre nel cuore (e, perché no, anche negli armadi!) delle persone che lo acquistano.