Piccolo gioiello della cucina sarda, la pizzetta sfoglia è un accessorio obbligatorio per gli spuntini cagliaritani, mattina e sera. Perfetto per colazioni, aperitivi, merende di metà giornata, questo snack accompagna ogni cittadino nella sua vita sull’Isola, diventando un simbolo culinario del capoluogo sardo a cui né gli abitanti né i turisti riescono a rinunciare.
La sfoglia friabile e dorata, il ripieno al sugo saporito e impreziosito dall’aggiunta di un cappero o di un’alice, rendono questo prodotto un unicum gastronomico non replicabile. È inevitabile infatti, per tante persone, provare un forte senso di nostalgia una volta abbandonate le coste sarde: per i cagliaritani “in fuga” è difficile rinunciare alla fedele compagnia della pizzetta e sono costretti a ricercare nelle sue varianti regionali i sapori di casa.
L’unicità gastronomica di questo piatto ha ottenuto recentemente un riconoscimento formale: lo scorso aprile 2022, il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ha inserito la pizzetta sfoglia di Cagliari nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani, i PAT, permettendo alla Sardegna di vantare orgogliosamente 220 specialità culinarie riconosciute. Parliamo quindi di un vero tesoro storico-culturale, le cui radici però sono state dissotterrate soltanto parzialmente.
La storia sulle origini della pizzetta sfoglia è avvolta nel mistero. Diverse ipotesi sono state formulate nel corso del tempo dagli abitanti più anziani dell’Isola: la sua prima apparizione risale a tempi abbastanza recenti, attorno al secondo dopoguerra, attribuita erroneamente al passaggio, sul territorio sardo, di cuochi provenienti dalle altre regioni italiane. Un’altra teoria, poco accreditata, riconosce come ispiratori dello snack cagliaritano i colonizzatori tunisini di origine ligure, i tabarchini, che nel XVIII secolo si stabilirono nelle isole del Sulcis.
A mettere chiarezza sulla storia nebulosa della pizzetta di Cagliari, è stata la giornalista e antropologa Alessandra Guigoni che, sulla rivista culinaria Reporter Gourmet, ha svelato una possibile soluzione ai dibattiti attorno all’avvento della merendina dorata nella regione sarda. Secondo una leggenda metropolitana, il creatore della pizzetta sfoglia fu un pasticcere cagliaritano che, per non sprecare gli avanzi di impasto utilizzata per preparare dei croissant, creò una ricetta di scarti condendo la pasta sfoglia rimasta con la salsa di pomodoro, insaporita dall’aggiunta dei capperi. La sorpresa e la soddisfazione di aver creato qualcosa di nuovo e saporito spinse il cuoco a mettere in vendita la sua creatura. Inutile dire che il successo che ne seguì fu talmente grande che spinse gli altri pasticceri a crearne versioni simili.
A distanza di oltre mezzo secolo, l’intuizione di quel cuoco ha dato origine a una ricetta, una tradizione, un rituale che hanno accompagnato e accompagneranno tutti gli abitanti della Sardegna, di generazione in generazione.