Quante volte capita di partire con la fantasia e immaginare mondi in cui potere sfogare ogni nostra voglia e desiderio. Avere una forza o una intelligenza incommensurabile e potere con le nostre sole forze straordinarie cambiare le sorti della nostra vita e di quella degli altri.
In questi casi spesso ci pensa la realtà a riportarci con i piedi per terra. La grigia routine quotidiana fatta di lavoro, riunioni, traffico e varie ed eventuali rotture di scatole.
Ma se vi dicessimo che un modo per evadere dal grigiore della vita moderna – anche se solo per qualche ora – esiste ed è alla portata di tutti ci credereste? E che questo modo sia davvero alla portata di tutti a patto di possedere un tavolo e di qualche amico?
Qualcuno di voi avrà capito, per chi invece sta ancora brancolando nel buio la risposta è: Giochi di Ruolo, ma non di quelli digitali, quelli analogici.
Che voi siate già esperti giocatori di ruolo o neofiti di seguito – come già fatto per i giochi da tavolo – vi daremo alcuni spunti per cominciare a esplorare l’enorme mondo dei GdR – Giochi di Ruolo.
Dungeons & Dragons
Nato dalla vivace fantasia dei suoi due autori Gary Gigax e Dave Arneson è a tutti gli effetti il gioco di ruolo più famoso e rilevante di tutta la storia del settore. Edito in prima edizione nel 1974 è arrivato nel 2014 nel suo quarantennale alla quinta edizione. In D&D si possono essenzialmente definire in primis due ruoli tra le persone sedute al tavolo da gioco: i giocatori e il master. Quest’ultimo è essenzialmente una sorta di mix tra un arbitro e un narratore ed è chiamato a dirimere le varie situazione che si vanno a creare durante il gioco e a chiarire ai giocatori se le azioni che vogliono svolgere vadano o meno a buon fine. Il sistema di gioco è basato su un sistema di tiro di dadi. Praticamente ogni azione ha un grado di difficoltà che può essere superato tramite il tiro di un dado – generalmente a venti facce – che va a definirne la riuscita.
L’ambientazione per quanto possa variare da tavolo a tavolo è quella di un classico medioevo fantasy con tanto di draghi e principesse in pericolo da salvare grazie ai talenti dei vari personaggi che potranno destreggiarsi sia tra ruoli più da prima linea (guerriero, barbaro) che più predisposti all’attacco a distanza (mago, stregone, ranger) dando una vasta possibilità di interpretazione ai giocatori.
Sine Requie
Passiamo a un gioco dai toni più cupi e dark ma non per questo meno divertente e coinvolgente del precedente. Sine Requie è un gioco ormai famoso e conosciuto da tutti gli appassionati del genere horror. Nato dalla grande inventiva dei due autori Matteo Cortini e Leonardo Moretti la sua prima edizione risale al 2003, quasi vent’anni fa, ma non per questo il gioco ha sentito il passare del tempo, anzi, grazie al grande lavoro degli autori e l’uscita di svariati manuali ed espansione il mondo post apocalittico in cui dopo lo sbarco in Normandia la gente ha cominciato a risvegliarsi in zombie è ancora oggi in pieno sviluppo.
Lo stile di gioco, al contrario di altri giochi di ruolo, richiede una certa dose di ragionamento e di attenzione. Fare una prova abilità in Sine Requie non è semplice come si possa pensare: Sine, difatti, richiede concentrazione e abilità come in altri giochi dove la concentrazione è un elemento fondamentale del gioco, vedi il poker o gli scacchi; anche un solo risultato sbagliato può significare la fine per il personaggio che si interpreta.
Particolarità di Sine Requie è come si valuta la riuscita delle prove. Per dirimere le questioni più complesse i giocatori sono chiamati a estrarre da un mazzo uno dei ventidue arcani maggiori dei Tarocchi e il narratore – qui chiamato cartomante – è chiamato a narrare l’avvenimento a secondo del risultato della pescata.
Il richiamo di Cthulhu
Ultimo, ma non per importanza, c’è il classico del GdR horror Call of Cthulhu. Nato nel 1981 prendendo a piene mani da un classico racconto di Philip Howard Lovecraft ancora oggi famosissimo e che viene continuamente rielaborato dalla cultura popolare – di recente ne è addirittura uscita una versione manga – è anche lui uno dei più grandi successi del genere. Ambientato in una cupa epoca vittoriana con chiare influenze lovecraftiane i personaggi, i cosiddetti investigatori, sono chiamati a confrontarsi con indicibili misteri e orrori cosmici che vanno oltre la loro comprensione. Le prove in questo GdR vengono effettuate tutte con dei dadi detti “dadi percentuale” che vanno a definire per l’appunto la percentuale di riuscita di una o di quella prova. Uno dei sistemi più semplici, in uno dei mondi peggiori in cui catapultare dei personaggi.