Fino a qualche anno fa, Águeda in Portogallo non era una cittadina in cui ogni turista si sarebbe fermato per una tappa seppur breve del proprio viaggio. Era senza dubbio una città molto pittoresca e graziosa, ma decisamente troppo afosa e con pochissime attrattive.
La svolta è arrivata nel 2011, quando una società creativa locale, la Sexta Feira, ha avuto il colpo di genio di installare oltre tremila ombrelli tramite cavi sospesi in aria per le strade del centro, in occasione del ÁgitÁgueda Art Festival che si tiene ogni anno a luglio.
Nonostante il progetto avesse inizialmente ben poche pretese (lo scopo era per lo più di natura pratica e serviva per proteggere i passanti dalla insopportabile calura estiva), ben presto i social media sono stati letteralmente invasi da migliaia di coloratissime foto che hanno reso Águeda una meta ambita da ogni turista che visita la zona.
Affascinate dall’idea e dal riscontro economico che ne è derivato, altre città del Portogallo e di tutto il mondo hanno deciso di emularla, tanto da creare una vera e propria guerra degli ombrelli!
A Bucarest, ad esempio, centinaia di ombrelli arcobaleno hanno invaso il Victoria Passage, o a Belgrado, passeggiando per una strada del centro, alzando gli occhi al cielo si ha l’impressione di essere ricoperti da una pennellata scarlatta.
A Londra, la città della pioggia, un albero spoglio fiorisce di ombrelli gialli piuttosto che di gemme colorate e a Rotterdam, nel canale, ombrelli variopinti hanno preso il posto di papere e cigni.
Altri esempi di Umbrella Sky Art colorano le strade di Dubai (Miracle Garden), di Bangkok, di Sofia, di Melbourne, di Pensacola in Florida e di Gerusalemme.
Più innovativa l’arte a Shanghai, dove gli ombrelli rossi diventano una gigantesca sfera o in Grecia, dove la trasparenza della scultura di ombrelli in una strada di Salonicco riflette la luce colorata dei faretti o quella azzurra del cielo.
In Italia, da sempre la patria dell’arte, non si poteva ignorare l’input artistico e numerose sono state le risposte: le strade del centro di varie città si sono colorate con centinaia di installazioni, alcune davvero molto suggestive a Catania, Caserta, Assisi, Sciacca, Treviglio e Ferrara.
Anche la Sardegna ha risposto con interesse all’iniziativa e Iglesias ha dedicato la strada principale della città, Corso Matteotti, all’installazione di centinaia di ombrelli colorati, che conquistano l’interesse di locali e turisti, diventando uno dei simboli estivi della città. Ormai da vari anni, l’associazione “CentroCittà” si impegna nel progetto definito per l’appunto “Ombreggiando”.
A onor del vero, a parte qualche piccola eccezione, le reazioni in Italia a questa forma di street art sono state ben diverse rispetto a quelle del resto del mondo, ma tutto ciò poteva essere facilmente prevedibile, vista l’indiscussa quantità di opere d’arte già presenti in tutta la nazione e che ogni giorno fanno sospirare centinaia di migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo.
A ogni modo, visto che l’arte è una proiezione di sogni, di stati d’animo, di idee e di pensieri, troveremo sempre, per la stessa opera, uno spettatore rapito e uno svogliato ma è indiscutibilmente affascinante, secondo me, osservare un’opera d’arte con il naso all’insù, rivolto verso il cielo come fa un sognatore!