Affascinanti e misteriosi, vittime di pregiudizi e superstizioni che li hanno condannati a diventare simbolo di sfortuna. Oggi si festeggia in Italia la Giornata del gatto nero, evento ormai diventato un appuntamento fisso per gli amanti degli animali. Un’occasione per celebrare questi popolari felini, associati da secoli al cattivo auspicio, nonostante in Paesi come l’Inghilterra e il Giappone siano, al contrario, icone di buona fortuna.
Il “Black Cat Day” si festeggia in Italia oggi, 17 novembre, ma nel resto del mondo le date cambiano: in Gran Bretagna, ad esempio, è il 27 ottobre e negli USA il 17 agosto. I giorni sono diversi, ma lo scopo è sempre lo stesso: combattere l’ignoranza e le superstizioni per salvare la loro vita. I gatti neri, infatti, a causa dei pregiudizi sono i meno adottati nei gattili e, oltre alla difficoltà di trovare una famiglia, sono spesso vittime di riti satanici, soprattutto in concomitanza di Halloween.
Il gatto nero è vittima dei pregiudizi fin dal Medioevo. Si ritiene che l’origine della superstizione lo accosti alla sfortuna sia nata nei periodi storici in cui ci si muoveva in carrozza. I cavalli si imbizzarrivano quando di notte un gatto nero attraversava la strada. Il suo pelo scuro, infatti, si confondeva nell’oscurità mettendo in risalto solo i suoi occhi illuminati dalla luce delle lanterne.
Secondo altre tradizioni, è diventato simbolo di sventura a causa dei pirati. A causa del loro pelo scuro, questi felini erano perfetti per cacciare topi nelle buie stive delle imbarcazioni. Quando i pirati attraccavano in una località per saccheggiarla, insieme a loro anche i gatti scendevano dalle navi. Così, al felino nero venne associata la sventura.
Infine, nel Medioevo, i gatti neri furono considerati l‘incarnazione di Satana e perseguitati come le streghe. Addirittura, Papa Gregorio IX nel 1233 emise la bolla Vox in Rama, chiedendo lo sterminio di tutti i gatti neri. Sorte analoga sotto il papato di Innocenzo VIII, che scomunicò tutti i gatti.
In realtà, il gatto nero è stato venerato in passato e lo è ancora oggi. In Egitto, ad esempio, la divinità Bastet era rappresentata da un gatto nero. In Giappone, è da sempre considerato simbolo di buon auspicio. Nel periodo Edo (1603-1868), ad esempio, si pensava che possederne uno poteva aiutare a guarire dalla tubercolosi e dalle preoccupazioni amorose.
In Inghilterra, si dice che la presenza di un gatto nero in un hotel porterà più clienti. E ancora, se un gatto nero ti cammina davanti, porterà via con sé i tuoi problemi. In Scozia, si ritiene che mettere gattini neri sulla veranda attirerà eventi positivi e allontanerà la sfortuna.
Fonte Agenzia DIRE.it