Secondo l’ultimo Rapporto Eurispes, ben il 37,7% degli italiani accoglie nella propria abitazione un animale. Tra questi, cani e gatti si trovano nelle prime due posizioni, seguiti da pesci, uccelli, tartarughe, conigli e infine criceti.
Nel nostro Paese si assiste da ormai una decina di anni ad un fenomeno sociale che vede i proprietari di animali domestici considerare i propri “pet” (così vengono chiamati nel mondo anglosassone) come veri e propri membri della famiglia, con conseguenti apprensioni, tutele e responsabilità nei loro confronti. Questo processo è conosciuto con il nome di “parentizzazione” e fa sì che i proprietari siano sempre più disposti a spendere per i propri amici a quattro zampe.
Il gran numero di animali presenti nelle nostre case e la dedizione sempre maggiore nei loro confronti ha fatto fiorire la cosiddetta “pet economy”, creando anche nuove opportunità di lavoro. Ma cosa si intende con questa espressione? Si parla di pet economy per far riferimento a tutti i prodotti e servizi destinati alla cura, al mantenimento e all’intrattenimento degli animali domestici. Da alcuni studi effettuati a livello mondiale, gli analisti hanno stimato che il mercato dei prodotti e servizi legati al settore pet passerà dai 232 miliardi di dollari del 2020 a 350 miliardi nel 2027. Per quanto riguarda l’Italia, dal report Eurispes emerge che il 60% di coloro che ospitano animali nelle proprie case spende mensilmente cifre comprese tra i 30 e i 100 euro per il loro mantenimento.

Come spesso non si bada a spese per soddisfare ogni bisogno dei propri figli, negli ultimi anni la disponibilità a pagare per prendersi cura dei propri animali domestici sembra notevolmente aumentata. L’economia che ruota intorno agli animali domestici non pare aver subito un arresto neanche con la pandemia di Covid-19. Secondo le banche d’affari, infatti, si tratta di uno dei settori destinati a diventare tra i più fiorenti nei prossimi anni.
L’economia legata agli animali può essere suddivisa in diverse sottocategorie, tra queste ci sono quelle dei prodotti, del cibo e dei servizi. Per quanto riguarda il pet food, secondo il Rapporto Assalco – Zoomark 2022 nel periodo che va dal 2007 al 2020 il fatturato è più che raddoppiato in Italia. Anche la vendita dei prodotti ha subito un forte incremento e un filone tra i più redditizi è quello della moda. I brand più famosi e importanti non sono rimasti indifferenti al business degli animali e hanno iniziato a produrre linee pet: ad esempio la casa di moda Fendi ha iniziato a vendere anche cappottini, maglioni, fiocchi, collari e cucce per cani e gatti, Hèrmes ha confezionato ciotole e giochi. Tra i prodotti in voga ci sono anche i passeggini e le borse per trasportare i propri amici a quattro zampe.
Questa tendenza a considerare i propri animali domestici come dei figli si è ripercossa anche sui prodotti “pet care”, sempre più simili ai prodotti “baby care” anche nella forma, colori, linee e packaging. Tra questi prodotti ci sono shampoo di tutti i tipi, spray e creme. Lo sviluppo del mondo pet ha permesso anche la nascita di nuove figure professionali, come quella dei dog e cat sitter, dei toelettatori (coloro che si occupano dell’igiene degli animali in senso totale: lavaggio, spazzolatura, taglio del manto ecc.), degli addestratori e di coloro che si occupano della “pet therapy”. Quest’ultima sta diventando sempre più comune perché molto importante per le terapie delle persone disabili. È molto frequente nelle residenze per anziani, dove vengono organizzate diverse attività che permettono di generare benefici ai pazienti per merito dell’interazione con cani e gatti.
Un’altra particolare figura professionale è quella dei “wedding dog sitter”. Una figura specializzata in cerimonie nuziali che si occupa di preparare l’animale per l’evento e si assicura che questo stia al sicuro, nutrito e felice.
Infine, parlando di pet economy non si può non citare anche il fenomeno dei “pet influencer”, nati dalla decisione dei padroni di “monetizzare” i propri animali domestici. Tra i gatti più famosi di Instagram ci sono “Nala cat” con 4,5 milioni di follower, “Grumpy cat” con 2,6 milioni e “Venus cat”, la gatta con due facce, da 2,2 milioni di seguaci. Tra i cani spopola invece “Jiff Pom” con quasi 10 milioni di follower, “Doug the pug” con quasi 4 milioni e “Tucker”, il golden retriever da 3,4 milioni di seguaci.