Ogni anno nel mese di maggio, con l’estate alle porte, c’è attesa, in Sardegna come nel resto d’Italia, per l’assegnazione delle Bandiere Blu che vengono conferite alle spiagge considerate più belle e pulite.
In realtà, è possibile scoprire ancora prima come stanno i nostri lidi grazie alla presenza di un piccolo uccellino che già dal mese di aprile nidifica esclusivamente nelle spiagge che sono in buona salute, il fratino.
Appartenente alla famiglia dei Caradriidi, di cui fanno parte anche pavoncelle, corrieri e pivieri, il fratino è un uccello tendenzialmente cosmopolita, essendo presente nella maggior parte dei Paesi Europei, ma anche in Africa e in Asia, fino al lontano Giappone.
Si tratta di un uccello limicolo, perché il suo habitat naturale è rappresentato dalle zone umide costiere e dai laghi salati interni. Le sue caratteristiche fisiche sono inconfondibili, un corpo piccolo con il dorso grigio chiaro e la pancia bianca, zampette lunghe, testolina tonda, becco sottile e una particolare mascherina nera.
In Italia questo uccellino vive e nidifica lungo tutte le coste, soprattutto nelle spiagge della Sicilia e della Sardegna. È proprio nel limo, il fango presente nel bagnasciuga delle spiagge, che trova il suo cibo preferito, soprattutto piccoli molluschi e insetti che spesso raccoglie scavando nella sabbia. Mentre in inverno tende a muoversi in gruppo, durante il periodo della nidificazione, che avviene generalmente nei mesi di aprile e maggio, è più solitario e territoriale. Per costruire il suo nido fa un semplice buco sulla sabbia, prediligendo le dune, vicino all’acqua ma al riparo da possibili inondazioni. Il nido di solito ospita tre uova che vengono covate per circa un mese. Appena nati i piccoli fratini cercano di scappare dal nido, questo rende i genitori aggressivi perché devono cercare di proteggere la propria prole da tanti predatori naturali.
Purtroppo in Europa, e specialmente in Italia, le condizioni per la salvaguardia del fratino sono sempre meno favorevoli. Le cause sono da ricercarsi nella predazione di ratti, gatti e cani randagi, corvi e gabbiani, ma anche nella manomissione delle spiagge, in particolare delle dune, operata dai mezzi di pulizia meccanica e dal sempre maggiore sfruttamento delle aree naturali costiere per il turismo balneare. Un ruolo importante giocano, inoltre, i cambiamenti climatici e il riscaldamento globale, con il conseguente innalzamento del livello del mare. Tutto questo comporta la distruzione di molti siti riproduttivi e la continua diminuzione delle coppie di fratini presenti.
Eppure la presenza di questo piccolo trampoliere è fondamentale perché è indice di una spiaggia correttamente tutelata e conservata e di un buono stato di salute del sistema dunale e dell’ambiente marino, rappresentando il simbolo dello stretto legame tra le abitudini degli uomini e gli equilibri dell’ecosistema.
Questa “specie ombrello”, purtroppo in pericolo, è tutelata dalle Convenzioni di Berna e di Bonn, dalla Direttiva CEE 79/409 “Uccelli” e dalla Legge Nazionale sulla Caccia 157/92 dove è inserita, nell’Allegato 1, come “specie particolarmente protetta”. Da anni, inoltre, diverse istituzioni, il WWF e altre associazioni naturalistiche e ambientaliste sono impegnate, a livello sia nazionale che locale, in azioni tese a salvaguardare il fratino lungo tutte le coste italiane. Questo ha portato alla nascita, nel 2013, del Comitato Nazionale per la Conservazione del Fratino (CNCF), che ha come obiettivi principali quelli di produrre un piano nazionale per la conservazione di questa specie, effettuare censimenti annuali e promuovere iniziative per la sua salvaguardia di concerto con le amministrazioni locali.
Negli ultimi anni, determinate specie come le tartarughe Caretta caretta e, appunto, il fratino, che condividono lo stesso habitat, hanno stabilito la propria casa soprattutto nelle coste del Sud Sardegna. Già nel 2020 alcune uova di fratini erano state rinvenute nella spiaggia di Sant’Elmo a Castiadas, a Bari Sardo, e nella spiaggia di San Nicolò a Buggerru. Anche nella stagione del 2021 sono stati individuati vari siti di nidificazione sempre nel sud dell’Isola, in particolare nel Sarrabus, nel Cagliaritano, nel basso Sulcis e nel litorale di Arbus che da Torre dei Corsari arriva fino a Pistis, dove la LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli), in collaborazione con l’Agenzia Forestas, per tutelare questo piccolo volatile ha compiuto un’importante operazione posizionando cartelli informativi nelle aree di nidificazione.
La Sardegna si conferma la regione italiana più importante per il fratino pure in questo 2022, in particolare la Penisola del Sinis. Il territorio di Cabras, la laguna di Mistras e gli stagni di Mari Ermi detengono, infatti, il numero maggiore di coppie nidificanti. L’area marina protetta del Sinis ha avviato un censimento che ha confermato i dati già confortanti degli anni scorsi. Lo sostiene anche Walter Piras, socio della Cooperativa ALEA- Ricerca&Ambiente, che ai microfoni di Videolina ha dichiarato: “Nel 2021, nel territorio di Cabras, abbiamo la certezza che si siano riprodotte tra le 43 e le 62 coppie di fratini. Questa indagine è importante perché si tratta di una specie in pericolo, la Sardegna è un vero e proprio santuario dei fratini. Dai dati del 2019 rappresentava circa il 31% a livello nazionale e siamo convinti che possano esserci numeri ancora più importanti”.
Proseguono, dunque, le campagne di sensibilizzazione che coinvolgono le varie amministrazioni comunali, sull’esempio di quanto realizzato ad Arbus lo scorso anno. La speranza è che questo ci permetta di veder volare, anche quest’anno, qualche esemplare di questo simpatico e indispensabile uccellino durante le nostre passeggiate estive in riva al mare.