Il 17 marzo è il St. Patrick’s Day, il giorno di San Patrizio, una festa celebrata in tutto il mondo con parate, musica e birra. Ma sapevi che questa festa affonda le sue radici in un uomo irlandese, Luke Wadding?
Nato a Waterford nel 1588, Wadding proveniva da una famiglia di mercanti benestanti. La sua vocazione religiosa lo portò a unirsi ai Frati Francescani, diventando un teologo di fama in Europa.
Nel 1625, Wadding arrivò a Roma, dove si dedicò alla creazione di un centro di educazione per gli irlandesi: il St. Isidore’s College. La sua passione per la cultura irlandese lo spinse a installare una biblioteca ricca di manoscritti e a proclamare San Patrizio co-patrono del college.
Prima di Wadding, infatti, la festa di San Patrizio era già celebrata in Irlanda il 17 marzo, ma era una tradizione locale senza un riconoscimento ufficiale. Wadding, con la sua influenza e il suo prestigio, diede a questa tradizione la legittimazione di cui aveva bisogno.
Wadding non dimenticò mai le sue radici e si adoperò per la causa cattolica in Irlanda. Nel 1641, sostenne la rivolta contro gli inglesi e inviò aiuti ai ribelli. La sua influenza a Roma era tale che persuase il Papa a inviare l’arcivescovo Rinnuccini con armi e denaro per supportare la causa.
Oltre al suo impegno politico, Wadding si dedicò alla compilazione di un calendario dei santi. Fu in questa occasione che, con un pizzico di patriottismo, inserì San Patrizio, elevando la sua festa a un livello ufficiale.
Grazie al lavoro di Wadding, il 17 marzo divenne un giorno di celebrazione per gli irlandesi in tutto il mondo. A Waterford, nel 1903, la città votò per fare del giorno di San Patrizio una “festa nazionale”, chiudendo persino i pub per permettere a tutti di festeggiare.
L’anno seguente, il 17 marzo divenne ufficialmente una festa nazionale irlandese. Il contributo di Luke Wadding alla cultura e alla religione irlandese è innegabile, e la sua influenza sulla festa di San Patrizio lo rende un personaggio di fondamentale importanza per la storia del paese.
San Patrizio non era irlandese
San Patrizio, il santo patrono dell’Irlanda, potrebbe non essere stato irlandese di nascita come si è sempre pensato. Nuove ricerche storiche suggeriscono che Patrick potrebbe essere originario del Galles o della Scozia.
Secondo questa teoria, all’età di 16 anni sarebbe stato rapito da pirati irlandesi e portato come schiavo in quella che oggi è l’Irlanda del Nord. Lì sarebbe stato costretto a lavorare come pastore di pecore sul monte Slemish, nella contea di Antrim, luogo ancora oggi meta di pellegrinaggi.
Tuttavia, dopo la sua fuga, Patrick ebbe una visione che lo spinse a tornare in Irlanda, non più come schiavo, ma come missionario cristiano. Dedicò il resto della sua vita alla predicazione, al battesimo dei fedeli e alla fondazione di scuole, chiese e monasteri in tutta l’Irlanda. Morì nella contea di Down il 17 marzo dell’anno 461 d.C.
Sebbene le sue origini non siano irlandesi, l’impatto di San Patrizio sulla cultura e sulla religione irlandese è stato fondamentale. È considerato il santo che ha portato il cristianesimo in Irlanda e la sua eredità spirituale è ancora viva nella cultura e nelle tradizioni del paese.
Shamrock: perché il St. Patrick’s Day si festeggia con i trifogli?
Il giorno di San Patrizio è tradizione indossare uno shamrock, il trifoglio simbolo dell’Irlanda. La leggenda narra che San Patrizio, patrono d’Irlanda, utilizzò lo shamrock per spiegare il concetto cristiano della Trinità – tre persone in un unico Dio – grazie alle sue tre foglioline unite da un singolo gambo. Da allora, il trifoglio è diventato un emblema nazionale irlandese, indossato con orgoglio il giorno di San Patrizio.