Il ddl Zan è stato molto discusso in questi giorni. Sono stati diversi i personaggi pubblici che hanno richiesto a gran voce la calendarizzazione in Senato del disegno di legge, approvato dalla Camera il 4 Novembre 2020. Finalmente verrà discusso, ma questo non ha fermato, e non fermerà, tutti coloro che hanno deciso di scendere in campo per la sua approvazione. Federico Lucia, in arte Fedez, ha scelto di esporsi e di parlare ancora una volta in favore del ddl Zan durante il Concertone del Primo Maggio. Le sue parole sono state forti e dirette. Il video del suo discorso ha fatto il giro del web in poche ore, diventando virale.
Si parla della difesa di diritti civili, che dovrebbero essere alla base di qualsiasi società. Se da una parte troviamo numerosi sostenitori della legge, dall’altra sono diversi gli esponenti di destra che si sono dichiarati contrari, ma cosa dice davvero il ddl Zan?
La legge Zan: il testo per combattere le discriminazioni di genere
Iniziamo con il promotore di questa proposta di legge: Alessandro Zan. Deputato appartenente alla sinistra, con il gruppo del PD dal 2014, è un attivista LGBTQ+, noto per aver promosso il registro delle coppie di fatto, aperto anche alle coppie omosessuali. Il disegno di legge, che prende il suo nome, è un’estensione della legge Mancino, ovvero vuole aggiungere agli articoli che condannano la discriminazione per motivazioni razziali, etniche e religiose, anche gli atti discriminatori “fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere o sulla disabilità”.
La legge Zan è un passo avanti per la tutela delle minoranze e verso una maggiore inclusività. Non si vuole togliere diritti a chi li ha già: le leggi devono proteggere ogni cittadino allo stesso modo. Inoltre, viene spesso veicolato il messaggio che il disegno di legge voglia tutelare solo la comunità LGBTQ+, ma non è così. Il ddl protegge tutte le persone in quanto tali, qualunque sia la loro identità, combattendo anche la società patriarcale ancora oggi presente in Italia. Non solo: viene messo l’accento anche sull’abilismo. Le persone disabili sono anche loro spesso vittime di discriminazioni e, tutt’oggi, non hanno nessuna legge che li tuteli da sotto questo punto di vista.
Le principali accuse mosse contro il ddl Zan
Quali sono i dubbi e le opposizioni principali mosse verso questo ddl? Uno degli argomenti più sensibili riguarda la libertà di parola. Chi muove questa accusa probabilmente non ha letto il testo della proposta di legge. È infatti chiaro come non vi sia nessuna limitazione della propria opinione, che però deve essere tale. Affermare, ad esempio, di essere contrari ai matrimoni omosessuali è un diritto sacrosanto mentre, al contrario, augurare la morte ad una categoria per il suo orientamento sessuale non lo è. Non bisogna confondere la libertà di espressione con gli insulti, l’incitamento all’odio e alla violenza.
Spesso ho letto e ho sentito dire “ci sono cose più importanti da fare”. È vero, in questo particolare momento storico stiamo vivendo una pandemia ed una crisi economica senza precedenti nella nostra epoca. Il benaltrismo, però, non è d’aiuto. Si può pensare ai ristori e ad un piano d’azione contro il Covid, senza dimenticare i diritti basilari di ogni cittadino.
La teoria gender nelle scuole. È un grande classico quando si parla dei diritti LGBTQ+. Questa, ovviamente, è una fake news. La legge Zan prevede l’istituzione della Giornata Nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia per il 17 maggio. Si tratta di una giornata dedicata all’inclusività e alla sua promozione, a cui le scuole possono aderire con dei progetti pensati per la sensibilizzazione degli studenti verso queste tematiche.