Le torri di San Pancrazio e dell’Elefante sono sorelle praticamente identiche. Simboli indiscussi della Cagliari antica, svettano trionfanti nella città storica per ricordarci il nostro passato. La loro costruzione – richiesta dai Pisani e affidata all’architetto cagliaritano Giovanni Capula – risale al 1305 e al 1307 (la Torre dell’Elefante è più giovane di due anni). Le due “sorelle” sono simili anche in altezza: la Torre di San Pancrazio è alta 36 metri, mentre quella dell’Elefante 31. Perfino il materiale di costruzione utilizzato è lo stesso: la pietra forte, un calcare bianco proveniente dai colli di Bonaria.
Le torri sorelle dovevano essere tre, ma la terza (la Torre del Leone, ora rinominata Torre dell’Aquila) fu distrutta parzialmente nel corso del ‘700, motivo per il quale le sue rovine furono poi riadattate e incorporate al palazzo Boyl. La costruzione di tutte queste torri servì ai Pisani, che all’epoca controllavano parte dell’isola, come difesa militare. La Sardegna era, d’altronde, un importante snodo strategico nel Mediterraneo ed era oggetto dei desideri di conquista di molti altri popoli. I Pisani – che avevano imposto la loro dominazione a Cagliari con la distruzione di Santa Igia (capitale del vecchio Giudicato) – non sbagliavano a volersi difendere. L’attacco decisivo da parte degli aragonesi, infatti, non tardò ad arrivare e Cagliari cadde sotto il loro dominio.
Con l’avvento di un nuovo potere, insieme all’assetto politico, anche la funzione delle torri di San Pancrazio e dell’Elefante cambiò. Ed è così che le “sorelle”, ritenute obsolete come centri di controllo, furono trasformate in carceri. Ma non è finita qui, perché, nel periodo spagnolo, le torri si ritrovarono ad accogliere le teste dei condannati a morte (spesso traditori) come monito per la popolazione. A questo riguardo, è famoso l’episodio dell’omicidio del vicerè di Sardegna, il Marchese di Camarassa don Manuel Gomez de los Cobos. I presunti colpevoli del delitto (tra cui figuravano personalità di spicco, come il Marchese di Cea) non solo furono giustiziati a seguito di un processo sommario, ma andarono incontro a un destino ancor più terribile. Le loro teste, infatti, furono esposte in gabbiette di ferro sulla Torre dell’Elefante per ben 17 anni.
Ma da dove derivano i nomi delle torri sorelle di Cagliari? La Torre di San Pancrazio ha preso il nome da una chiesa omonima che si trovava nelle sue vicinanze, mentre la Torre dell’Elefante si chiama così per via della statua dell’elefantino presente al di sopra dell’arco di ingresso. La terza torre sorella, quella dell’Aquila, invece, trae il suo nome da una scultura di rapace situata nella parte bassa della torre che permetteva l’ingresso in Castello.