Un luogo ricco di fascino, che dal IX secolo a.C. all’età Medievale ha intrecciato la sua storia con quella di vari popoli, dai Fenici fino ai Bizantini. Vera e propria punta di diamante della Sardegna, attualmente l’area archeologica di Nora non solo è tra le più importanti attrazioni per il turismo culturale, ma è anche punto di interesse per chiunque voglia riscoprirla sotto nuova luce.
Un suggestivo panorama alimentato dalla Fondazione Pula Cultura Diffusa, braccio operativo fortemente voluto dal Comune di Pula per dare una spinta alla cultura locale nel mondo. Attiva da circa 2 anni, essa gestisce il Museo Giovanni Patroni, – attualmente chiuso, ma in procinto di riaprire – la biblioteca comunale, il teatro comunale “Maria Carta” e l’area archeologica di Nora. Proprio a quest’ultima è riservata particolare attenzione della Fondazione, da subito impegnatasi nella sua promozione partecipando a fiere di settore e cercando di coinvolgere più utenti possibile, a partire dai più piccoli.
Da febbraio a maggio il sito accoglie infatti laboratori didattici per le scolaresche, dove è possibile per esempio lavorare la ceramica o ricostruire scene in cui i bimbi si abbigliano come antichi abitanti di Nora. Rinnovate annualmente, tali attività supereranno presto anche i confini sardi: «Queste sono attrattive per le scuole non solo sarde»– ha dichiarato la Direttrice generale della Fondazione Clara Pili – «Abbiamo preso accordi con tour operator che seguono le gite scolastiche della scuola della Lombardia, per cui l’anno prossimo avremo la possibilità di ospitare anche degli studenti lombardi che faranno da tramite anche a livello promozionale».
Assieme all’intento didattico risulta forte anche la componente inclusiva, che già a partire da giugno permetterà a non vedenti e non udenti di accedere con QR Code a video dotati di linguaggio dei segni. All’appello non manca inoltre l’aspetto tecnologico,comprendente il biglietto elettronico per l’ingresso agevolato e l’ideazione di un tour virtuale dell’originaria fisionomia di Nora. Sviluppato anni fa dall’Università di Padova e poi rimesso in piedi, il progetto consente al visitatore di ripercorrere tramite visore l’area archeologica, di spostarsi e camminare dentro. Un’esperienza immersiva che dà la sensazione di trovarsi nella città al suo antico stato e molto apprezzata dal pubblico, che matura una doppia visuale su ciò che è e quello che era il sito.






Tante idee e impegno da parte della Fondazione, la quale prospetta anche quest’anno un programma ricco di eventi nazionali e internazionali: «Ci saranno eventi che coinvolgeranno partner molto importanti a livello internazionale, quindi aspettiamo che siano loro a lanciare la comunicazione e poi noi andremo a seguire; avremo poi un’altra serie di eventi come “La Notte dei poeti” organizzata annualmente nel sito archeologico e “Nora Jazz”. Ci sarà anche un festival letterario molto bello perché coinvolgerà tutta la cittadina di Pula: il 29, 30, 31 agosto dentro l’area archeologica si svolgeranno le serate più importanti, con autori di fama nazionale che presenteranno i loro libri e faranno anche dello spettacolo. Si concluderà a settembre con “PulArchàios”, rassegna archeologica che mette in evidenza le scoperte fatte ogni anno dalle Università di Padova, Milano, Genova e Cagliari: durerà un mese con una serie di giornate incentrate sull’area archeologica, scavi aperti dove gli archeologi mostreranno ai visitatori quello che normalmente non si può vedere, convegni su novità e scoperte».
Per conoscere dettagli sulla Fondazione e acquistare i biglietti per l’area archeologica di Nora è possibile consultare il sito fondazionepulacultura.it.