Voci di donne per un omaggio alle artiste che hanno “rivoluzionato” la storia della musica e della cultura del Novecento con “My Ladies Rock”, una creazione del coreografo francese Jean-Claude Gallotta, tra i pionieri della “nouvelle danse”, che debutterà in prima regionale venerdì 1° aprile alle 21 al Teatro Comunale di Sassari per approdare sabato 2 aprile alle 20:30 (turno A) e domenica 3 aprile alle 18:30 (turno B) al Teatro Massimo di Cagliari sotto le insegne della Stagione di Danza 2021-2022 organizzata dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna con il patrocinio e il sostegno del MiC / Ministero della Cultura, della Regione Sardegna e dei Comuni di Cagliari e Sassari e con il contributo della Fondazione di Sardegna.
Una pièce originale ispirata alle grandi protagoniste della scena al di là e al di qua dell’oceano, divenute icone dell’immaginario – da Wanda Jackson «la pioniera, soprannominata la tigre febbrile», a Brenda Lee, la sorprendente «Little Miss Dynamite» di Nashville, a Marianne Faithfull, autrice con Mike Jagger e Keith Richard della celeberrima “Sister Morphine”, alla cantautrice britannica Siouxsie (al secolo Susan Janet Ballion) e ancora la Regina del Soul Aretha Franklin, Nico (nome d’arte di Christa Päffgen), musa di Andy Warhol e cantante dei Velvet Underground, la musicista e poetessa Lizzy Mercier Descloux, l’eclettica Laurie Anderson, raffinata performer e “narratrice di storie”, e l’inquieta e talentuosa Janis Joplin, indimenticabile e struggente sacerdotessa del rock. Joan Baez canta “Swing low, Sweet chariot”, una emozionante versione “a cappella” del famoso spiritual di Wallis Willis, poi spazio a Nina Hagen, diva punk rock, la travolgente Betty Davis, “la donna che inventò la fusion”, la carismatica cantautrice e poetessa Patti Smith con la sua “Because the Night” e Tina Turner (alias Anna Mae Bullock), stella internazionale e “regina del Rock’n’Roll”.
Un’antologia di canzoni impresse nella memoria collettiva, che hanno caratterizzato la colonna sonora del ventesimo secolo, accanto alle musiche originali di Benjamin Croizy e Strigall per un affascinante e coinvolgente racconto per quadri, con testi e drammaturgia di Claude-Henri Buffard, scene ed immagini di Jeanne Dard, disegno luci di Dominique Zape, video di Benjamin Croizy e costumi di Marion Mercier (assistenti ai costumi Anne Jonathan e Jacques Schiotto – assistente alla coreografia Mathilde Altaraz): “My Ladies Rock” è una produzione della Compagnie Jean-Claude Gallotta, in coproduzione con la Maison de la Culture de Bourges, il Théâtre du Rond Point, il Théâtre de Caen CNDC d’Angers, Châteauvallon Scène Nationale, e con il sostegno di MC2 Grenoble.
Intriganti e evocative geometrie di corpi in movimento, con la cifra inconfondibile, «giocosa e piena di energia» di Jean-Claude Gallotta, esponente di punta della “nouvelle danse française”, nata negli Anni Settanta per iniziativa di giovani danzatori e coreografi che hanno elaborato un nuovo linguaggio coreutico, differenziandosi dalle tecniche e dalle declinazioni della danza moderna degli Stati Uniti come dalla tradizione dell’Opéra di Parigi. L’artista originario di Grenoble (classe 1950), con all’attivo studi all’École des Beaux-Arts prima di approdare al mondo della danza, già direttore del primo Centre Chorégraphique National (dal 1984 al 2015) e dal 2015 autore associato al Theatre du Rond Point di Parigi, si è fatto da subito notare per il suo stile irriverente e la capacità di mescolare generi e codici espressivi differenti, inserendo elementi del quotidiano, stranianti e volutamente sgraziati, non senza un tocco di humour: già in “Ulysse” (1981), una delle prime coreografie (dopo “Pas de quatre” e l’interessante “Mouvements”) con cui ha raggiunto il successo e la fama internazionale, ha preso spunto dalla grammatica della danza classica, per rielaborarla in chiave ludica.
Jean-Claude Gallotta – autore di ottanta composizioni coreografiche, con architetture complesse e ricche di fantasia, che mettono in risalto le qualità e l’abilità improvvisativa degli interpreti – in “My Ladies Rock” propone la sua rilettura “femminista” dell’evoluzione della musica rock attraverso le canzoni, e la personalità delle artiste che hanno saputo, in virtù della loro bravura e del loro talento, conquistare un posto sul palco e nella storia. «Le prime donne che si affacciarono a questo mondo non ebbero altra scelta se non osare» – si legge nelle note di presentazione: «Brenda Lee, Aretha Franklin, Janis Joplin, Patti Smith e le loro eredi» hanno dato il la a una profonda trasformazione culturale oltre che artistica, abbracciando una chitarra o impugnando un microfono, e infrangendo consuetudini e tabù, e soprattutto «concedendosi il diritto di essere chi volevano essere, a costo di eccessi, con le proprie voci, i propri corpi, il proprio modo di vivere… Le donne del Rock hanno fatto molto di più che portare un rinnovamento sul palcoscenico: hanno scosso le società occidentali con rabbia e coraggio, facendo esplodere le costrizioni di genere ormai troppo strette, e permettendo così anche agli uomini di giocare con la propria femminilità, da Mick Jagger a David Bowie, a Lou Reed».
Jean-Claude Gallotta ripercorre quella moderna epopea nel segno della trasgressione e della libertà attraverso una galleria di ritratti in cui si mescolano ricordi personali e eventi (quasi) leggendari, per trasfigurare parole e suggestioni visive e sonore traducendole in una ammaliante partitura in cui rivive lo spirito di un’epoca di grandi ideali, di avanguardie musicali, di sogni di ribellione. Sotto i riflettori i danzatori della Compagnie Jean-Claude Gallotta – Axelle André, Naïs Arlaud, Paul Upali Gouëllo, Ibrahim Guétissi, Georgia Ives, Bernardita Moya Alcalde, Fuxi Li, Lilou Niang, Jérémy Silvetti, Gaetano Vaccaro e Thierry Verger – incarnano quella passione rivoluzionaria che ha coinciso con la progressiva emancipazione femminile, con una strenua «battaglia per i diritti delle donne, ancora ben lontana dall’essersi conclusa» e con il risvegliarsi di una coscienza civile, nel tentativo di immaginare un futuro migliore.
“My Ladies Rock” è un viaggio, quasi una “immersione” nella cultura, nelle atmosfere e nelle sonorità del Novecento per un tributo alle artiste che con il loro impegno, le loro rivendicazioni, le loro idee e le loro canzoni, hanno impresso una spinta fortissima e irreversibile verso la modernità, diventando, quasi loro malgrado, un esempio e un modello per coloro che già oggi, o in un domani più o meno lontano, seguendo la propria vocazione e ispirazione, scriveranno e interpreteranno nuove melodie… in rock (ma non solo).