Questa sera alle 19:00 presso la Galleria Siotto di Cagliari, in Via dei Genovesi 114, si inaugura “L’identità sospesa”, la nuova mostra dell’artista Skan, a cura di Roberta Vanali. Un viaggio introspettivo attraverso nove opere inedite, realizzate negli ultimi mesi, che ci immergono nel mondo utopistico dell’oniricità.
Come sottolinea la curatrice Roberta Vanali: “È dall’io frammentario e mutevole, dalla ricostruzione narrativa di un ricordo latente che scaturiscono le visioni ad alta intensità emotiva che Emanuele Boi, in arte Skan, riversa sulla tela. L’artista scarnifica se stesso e la sua esistenza in una spasmodica ricerca della propria identità. Scava nel tumulto della sua interiorità con l’obiettivo di raggiungere una nuova dimensione umana, servendosi di una maestria tecnica ed espressiva che affonda le sue radici nella conoscenza dell’anatomia, nell’osservazione diretta della natura e nella sua sublimazione.
Spazi circolari e semicircolari reiterati racchiudono porzioni di tratti somatici che si moltiplicano e sovrappongono frammentandosi, riducendo i volti a maschere talvolta grottesche tese a celarne l’identità. Il territorio d’indagine di Skan si fonda sull’onnipotenza del sogno, sul “gioco disinteressato del pensiero” per dirla con Andrè Breton, che si concretizza nella frammentazione della realtà.
Una sorta di trasfigurazione dell’io che ritroviamo in alcune costanti come l’inquietante totem dall’occhio centrale, strumento di intuizione e percezione della coscienza, ma anche negli spuntoni acuminati e nelle bocche spalancate dei torsi umani. Figure smembrate, distorte e aggrovigliate su se stesse alle quali l’artista non attribuisce un significato certo, in quanto la mente ama l’ignoto. Ama le immagini il cui significato è sconosciuto, poiché il significato della mente stessa è sconosciuto, come sostenuto da René Magritte.
L’identità sospesa è l’occasione per presentare al pubblico la produzione artistica più recente di Skan, che riecheggia Turner, Velasquez e i fiamminghi rinascimentali. Nove opere pittoriche visionarie dalla cifra stilistica inconfondibile, caratterizzate da inquadrature ravvicinate e caotiche e da cromatismi squillanti, dove la dimensione intima si fonde con quella onirica nel tentativo di ricostruire un ricordo che non sempre corrisponde a ciò che è realmente accaduto”.
La mostra sarà visitabile fino al 9 giugno dal giovedì alla domenica dalle 19:00 alle 21:00.