Un mondo alla rovescia, con una insolita prospettiva “dal basso”, in “E se i Topolini scoprissero i tombini?”, il divertente e coinvolgente spettacolo scritto, diretto e interpretato dall’attrice e regista Marta Proietti Orzella (produzione Abaco Teatro), in cartellone domenica 22 gennaio alle 18 al Teatro Intrepidi Monelli di Cagliari per il terzo appuntamento con la XX edizione de “Il Teatro delle Meraviglie”, la storica rassegna dedicata a giovanissimi e famiglie organizzata dal Teatro Actores Alidos con la direzione artistica di Gianfranco Angei, con il dichiarato intento di condurre il pubblico tra storie fantastiche e avvincenti e personaggi simpatici e bizzarri nel colorato regno della fantasia, attraverso l’incanto di un sogno a occhi aperti.
Un’eroina moderna e per certi versi inaspettata, una coraggiosa Topolina emerge dal suo mondo sotterraneo e nascosto, per raccontare la sua versione dei fatti e rispondere per le rime ai denigratori della sua specie: in generale per gli esseri umani i topi sono creature sgradevoli e pericolose, «animali che rosicchiano tutto, sporchi, portatori di malattie» da tenere alla larga, se non addirittura condannare a uno «sterminio indiscriminato». La protagonista rivela invece che questi integerrimi paladini dell’igiene e della pulizia, giorno dopo giorno «scaricano nei tubi delle loro case sporchi liquami pieni di schiuma e sostanze tossiche che scorrono poi nelle fogne dove lei vive, assieme alla sua famiglia e i suoi compaesani, facendoli così ammalare».
Nel suo coinvolgente e appassionato monologo, la Topolina, o meglio Signora Topolina, come pretende di essere chiamata in segno di rispetto dai suoi stessi avversari, prima tra tutti la pescivendola del mercato che le urla contro accuse irripetibili e la scaccia brutalmente, ostentando tutto il suo disprezzo e perfino ribrezzo, quando poi come molti dei suoi colleghi ricorre a stratagemmi e trucchi del mestiere per rendere appetitosa la sua merce e attirare i clienti, si ribella contro l’ingiustizia e le troppe falsità. Insomma, per dirla tutta, la presenza dei topi che infesterebbero quel tempio del gusto, quel paradiso dei gourmands, aggirandosi tra i banchi e consumando gli scarti, dovrebbe proprio essere l’ultimo dei problemi della pescivendola e degli altri venditori, come di tutti gli altri abitanti della città.
Così la protagonista stanca di tante angherie e luoghi comuni, con piglio da pasionaria, ergendosi in tutta la sua statura, con tanto di pelliccia, baffi, orecchie e coda d’ordinanza, spiega il suo punto di vista e propone l’idea di una pacifica convivenza tra le diverse specie, invece di una guerra che, spinta all’estremo, potrebbe avere conseguenze tragiche per tutta l’umanità. “E se i Topolini scoprissero i tombini?” propone l’immagine surreale e apocalittica di milioni e milioni di topi che, usciti dalle fogne, si riverserebbero nelle strade e nelle piazze, nelle case, nelle scuole e negli uffici prendendo possesso delle metropoli: una “rivoluzione” contro la tirannia degli esseri umani, i quali in nome di una presunta “superiorità”, con tutta la loro cultura e la loro sapienza, stravolgono i delicati equilibri dell’ecosistema e modificano e distruggono l’ambiente, invece di salvaguardare l’armonia della natura.
La pièce – liberamente ispirata a “La Topastra” di Stefano Benni – propone interessanti spunti di riflessione su temi scottanti e attuali, a cominciare dalla qualità della vita nelle aree urbane, dall’uso e abuso di detergenti, per non parlare dei veleni che vengono sversati illegalmente, con conseguente inquinamento di sorgenti e fiumi, mari e laghi e dalla produzione e lo smaltimento dei rifiuti, anche se qualcosa inizia a cambiare, a partire dalla pratica della raccolta differenziata e del riciclo, grazie a una maggiore sensibilità e attenzione per l’ambiente, a cominciare dalle giovani generazioni.
“E se i Topolini scoprissero i tombini?” lancia quindi attraverso il discorso della Topolina un messaggio e una sfida per provare a costruire insieme un mondo migliore, superando i rigidi schemi di un antagonismo e una secolare lotta tra uomini e topi, naturalmente, ma anche rielaborando le strategie politiche e economiche in forme ecosostenibili, cercando di preservare i diversi habitat, evitando la distruzione delle foreste e la creazione di discariche a cielo aperto. Una visione forse utopistica del futuro, per porre fine allo sfruttamento indiscriminato delle risorse e alla devastazione del paesaggio, salvaguardando la biodiversità e arginando fenomeni come la diffusione delle microplastiche che hanno ormai invaso perfino gli oceani, ma anche: una vera rivoluzione culturale per fermare la cieca corsa verso la catastrofe, con l’estinzione della specie umana e forse la fine della vita sulla Terra. Un monologo ironico e travolgente, un’arringa contro gli irresponsabili e gli ipocriti, un one-woman-show in chiave fiabesca capace di far sorridere e pensare.
«La Topolina desidera fortemente ristabilire un nuovo equilibrio ecologico basato sul rispetto, che permetta la convivenza tra la specie umana e l’immensa specie dei topolini, topi e toponi e tutti gli animali della terra» – si legge nella presentazione –. “E se i Topolini scoprissero i tombini?” si rivolge specialmente alle bambine e ai bambini che, «coinvolti dalla simpatica Topolina, potranno farsi portatori delle sue proposte e capiranno che spesso sono gli umani a gettare nell’ambiente sostanze tossiche su tutto il pianeta. Tanti animali e tutto l’ambiente stanno infatti soffrendo per il comportamento di tutti noi. Ma qualcosa può cambiare grazie ai bambini!»
Biglietto: posto unico €5. Abbonamenti: 4 spettacoli €15, 8 spettacoli €30. Info e prenotazioni: 070.828331 – 377.7095932.