Il Museo di arte ambientale Organica aderisce domenica 18 settembre alla V Giornata nazionale dei Piccoli Musei con l’inaugurazione delle due nuove mostre dedicate all’arte contemporanea e alla fotografia. La giornata, promossa dall’Associazione Nazionale Piccoli Musei e dedicata quest’anno al tema “i piccoli musei come porta del territorio”, è un’occasione preziosa per entrare a contatto con le arti visive della contemporaneità e lo splendido territorio del Limbara, nel quale è immerso il nuovo museo di arte ambientale di Tempio Pausania.
Le sale dello Spazio CEDAP ospiteranno domenica 18 settembre alle ore 11 l’inaugurazione delle due nuove mostre che accompagneranno la programmazione del museo fino al 13 ottobre. Per la sezione di arte contemporanea, l’appuntamento è con “Se non posso ritornare scimmia provo a diventare giardino”, il nuovo progetto dell’artista Josephine Sassu, mentre la sezione di fotografia ospita la mostra della giovane fotografa Francesca Salaris, “Radio Limbara”. Entrambe le mostre sono a cura della critica d’arte Giannella Demuro.
Un manufatto artistico è la traslazione diretta – anche se non sempre immediatamente percepibile quando si parla di arte contemporanea – del pensiero di un artista. È la “manifestazione” di una riflessione su un concetto, un tema, un oggetto, un luogo, una storia o, talvolta, su se stessi, la propria identità, la propria esistenza, il proprio porsi nel mondo. Quale che sia la forma del pensiero l’opera, comunque, racconta il suo artefice e il suo tempo.
Il percorso di avvicinamento all’opera, e quindi al pensiero, di Josephine Sassu è graduale, mai immediato, spesso introdotto o accompagnato da proclami ironici e lievi che, dietro le apparenze di intricati scioglilingua, sciarade o indovinelli, rappresentano una efficace seppure sintetica chiave di lettura del suo lavoro.
Così l’enigmatico titolo “Se non posso ritornare scimmia provo a diventare giardino” introduce una teoria di ieratici e imponenti quanto improbabili autoritratti dell’artista, il cui viso è di volta in volta adornato, coperto o circondato da elementi vegetali di vario tipo, recisi ma vividi nei colori e nell’aspetto.
Le grandi immagini fotografiche realizzate per il Museo Organica rappresentano l’esito più recente della ricerca artistica di Josephine Sassu. Nel percorso, più che ventennale, del suo lavoro, l’artista ha sempre affrontato con scarti minimi di senso tematiche universali e profonde quali la natura e la vita, attingendo al mondo che la circonda, alla storia dell’arte e al suo vissuto personale.
In “Se non posso ritornare scimmia provo a diventare giardino”, il volto dell’artista viene fermato in selfie quotidiani, moderni autoritratti votivi di grandi dimensioni che campeggiano nello spazio rarefatto di sfondi neutri e vuoti, composti come preziosi ikebana con fiori, rami gemmati, foglie e ortaggi. Una ricerca consapevole e profonda di ordine e armonia, nascosta dietro l’autoreferenzialità narcisistica e spesso vacua di un autoscatto contemporaneo.
Accanto alla mostra di Josephine Sassu, il 18 settembre si inaugura anche la mostra “Radio Limbara” della giovane fotografa Francesca Salaris. Radio Limbara, un racconto per immagini di ciò che resta della vecchia Base radio USAF (United States Air Force) situata a 1300 metri di altezza sul Monte Limbara. Il progetto fotografico nasce nel corso del 2021 come lavoro di ricerca su luoghi che meglio avrebbero potuto interpretare la condizione di solitudine conseguente alla crisi pandemica del momento.
Creata nel 1966, per tre decenni la base è stata uno dei principali centri di controllo delle comunicazioni radio del Mediterraneo, dalla guerra fredda fino ad arrivare alla guerra del Golfo, prima di venire abbandonata nel 1993. Quello mostrato da Francesca Salaris è un mondo intessuto di ricordi, solitudine, colori dominanti, come quello della ruggine, e ambienti ormai distrutti. Un posto onirico, che la fotografa attraversa lentamente, lasciandosi catturare dalla luce e dai luoghi. Il racconto per immagini è strutturato in dittici che accompagnano all’interno della base militare abbandonata, come in una passeggiata virtuale destinata alla riflessione. La natura si riprende degli spazi e la contraddizione è da subito molto evidente, quasi dissacrante. La storia che è stata emerge così insieme a interrogativi e pensieri.
Nel pomeriggio del 18 settembre, dalle ore 15 alle ore 19, nell’ambito di Organica GreenLAB, sezione del museo dedicata all’ambiente e alla creatività sostenibile, si terrà “Saponi mediterranei”, il laboratorio tenuto dalla maestra saponaia Gavina Zuncheddu.
Organica – museo di arte ambientale nel Parco del Limbara è un progetto di tramedarte, tutti gli eventi si tengono alle pendici del Monte Limbara, nei dintorni di Tempio Pausania: nel bosco di Curadureddu e presso lo Spazio CEDAP. La località è raggiungibile da Tempio, Olbia e Sassari lungo la strada statale SS 392, e poi a piedi percorrendo uno dei suggestivi sentieri che si inoltrano nei boschi del Limbara.
Orari apertura: dal martedì al giovedì 13:00-18:00; dal venerdì alla domenica 12:00–18:00, chiuso il lunedì. Info: cell. 339 5906900 – [email protected].