L’identità sarda è un concetto che va ben oltre i confini regionali, è qualcosa di insito nella cultura del popolo dell’Isola che può essere trasmesso anche a chi sardo non è ma ha la volontà di diventarlo, così come per sempre rimane in chi emigra e trascorre una vita lontano dalla terra d’origine, continuando ad esprimere quei valori, quei caratteri, quell’orgoglio. A Sant’Anna Arresi, nella tre giorni della sesta edizione di “AngoLazioni”, si racconterà tutto questo tramite la cinematografia: la sardità protagonista tra eroi nazionali e ospiti illustri.
“AngoLazioni” 2024 si articola in tre date, in programma in piazza Martiri a Sant’Anna Arresi da venerdì 13 a domenica 15 settembre 2024: il patrimonio identitario come filo conduttore. In tutti gli appuntamenti è prevista una prima parte dialogata; sul palco registi, attori e scrittori per introdurre il tema della serata e presentare il film successivamente proiettato.
Madrina della rassegna sarà quest’anno Noemi Medas. Discendente di una storica famiglia di artisti, Noemi è attrice e autrice, e nella sua carriera ha collaborato con registi teatrali e compagnie indipendenti di primo piano a livello nazionale. Ed è una vera e propria icona del cinema sardo, scelta quale protagonista delle loro pellicole dai più famosi registi dell’Isola: da Gianfranco Cabiddu (Passaparola) a Salvatore Mereu (Bellas Mariposas), fino a Bonifacio Angius (Perfidia; I Giganti). E presto sarà al cinema diretta da Johnny Depp (Modì).
L’ospite d’onore sarà invece Syama Rayner. Nata in India, in un villaggio ai piedi dell’Himalaya, da madre inglese e padre trentino, Syama è entrata a contatto con la cultura sarda a 6 anni, quando si è trasferita nell’Isola. Poco più che adolescente è poi volata negli U.S.A., dove ha vinto una borsa di studio alla Barron Brown Acting Studio di Los Angeles, frequentata in passato da vere e proprie star, quali Tom Hanks, Dustin Hoffman e Sean Penn. Dal 2021 fa parte del cast fisso dei video di Maccio Capatonda, è stata protagonista del film “The Invitation” del regista pluripremiato Pascal Payant, ha partecipato alla serie “Devils”, con Alessandro Borghi, ed è stata coprotagonista nel film “La Terra delle Donne”, di Marisa Vallone, girato in Sardegna. Syama è ora nel cast del nuovo film di Gabriele Muccino “Here Now – Fino alla fine”, in uscita a ottobre.
Il 13 settembre apre il cartellone Mario Fadda, storico dello sport e vincitore del premio USSI Sardegna 2021, il più autorevole riconoscimento nel settore del racconto sportivo. Il suo contributo porterà il pubblico dentro le più avvincenti vicende rossoblù, che hanno reso indimenticabili gli oltre 100 anni di sport del Cagliari Calcio. Aneddoti inediti, personaggi e partite che hanno segnato non solo la storia di una squadra ma di tutta la Sardegna. E a seguire spazio alla proiezione del film “Nel nostro cielo un Rombo di Tuono”, il film diretto da Riccardo Milani che racconta la straordinaria storia di Gigi Riva. Un viaggio emozionante attraverso la vita e le imprese di uno dei più grandi campioni del calcio italiano, diventato eroe moderno di tutto il popolo sardo non solo per quanto fatto in campo, anche per il suo carattere schivo ma forte, il suo essere silenzioso ma coinvolgente.
Il giorno dopo, sabato 14 settembre, il Festival “AngoLazioni” ospita il regista Matteo Fresi, insieme alla madrina dell’iniziativa e all’ospite d’onore, protagoniste del film “Il Muto di Gallura”. Un’imperdibile occasione per fare un tuffo nel passato, all’epoca in cui è ambientato il film, alla ricerca delle radici del popolo sardo. È l’affascinante e leggendaria storia di Bastiano Tansu, l’invincibile eroe gallurese protagonista di una delle faide più sanguinose della Sardegna del XVIII secolo.
Per l’ultimo appuntamento dell’edizione 2024, domenica 15 settembre, un incontro speciale con Andrea Mura, regista di “Transumanze”, per riscoprire la bellezza di una tradizione secolare. Prima spazio al dietro le quinte del film, per scoprirne i motivi ispiratori, poi via alla proiezione. È una delle storie più emblematiche del Novecento isolano: la grande migrazione dei nostri pastori nella Toscana degli anni Sessanta. È un racconto corale, la testimonianza della forza immutabile della pastorizia sarda, che si tramanda di generazione in generazione, è il racconto di comunità che si ricostituiscono nonostante il mare tenti di dividerle.
Ma l’identità la racconta anche l’enogastronomia. Per questo motivo sono previsti anche brevi momenti conviviali, di ritrovo, per raccontare l’Isola tramite i prodotti locali, non solo in occasione degli aperitivi e delle degustazioni proposti in apertura di serata. Per tutti e tre i giorni sono inoltre in programma attività di trekking lungo la costa, dedicate agli amanti della natura e dell’avventura.
Nuove occasioni di approfondimento che si uniscono e completano il Festival: non solo il cinema, ma un evento diversificato, capace di offrire una lettura più ampia del territorio, sempre indissolubilmente legato alla sardità. E proprio con questa finalità la chiusura della rassegna prevede il concerto del duo Fantafolk. Le melodie coinvolgenti dei due talentuosi musicisti rilanciano la tradizione sarda inserendo sonorità moderne e innovative.