Cagliari. Per la quinta edizione della rassegna di arti visive “arteXarte” sarà protagonista il quartiere di Castello all’interno del quale sono stati accolti alcuni artisti sardi che hanno esposto le loro opere negli esercizi commerciali che hanno aderito all’iniziativa.
“Un progetto – ha spiegato l’Assessora alla Cultura e Spettacolo del Comune di Cagliari, Maria Dolores Picciau – non solo per consentire ai giovani artisti sardi di farsi conoscere ma anche di dare voce e risalto alle attività commerciali”.
I dettagli dell’iniziativa sono stati illustrati oggi, venerdì 9 giugno 2023 in Piazza San Carlo dall’Assessora Picciau che è stata affiancata da alcuni degli artisti aderenti al progetto.
Nata da un’idea dell’Assessorato alla Cultura e Spettacolo con la partecipazione dell’Assessorato alle Attività Produttive e Turismo, la rassegna fa tappa a Castello coinvolgendo sette artisti e altrettante attività commerciali che hanno messo a disposizione le loro vetrine per esporre le opere.
Produzioni artistiche che poi verranno, dopo un mese a disposizione dei visitatori, messe in mostra alla MEM – Mediateca del Mediterraneo di via Mameli 164 a Cagliari.
Quattro le attività in Via Alberto Lamarmora: Majola – artigianato tipico, ospita l’opera in grafite e colorazione digitale “Guardian of the night” di Fabio Sanna Sorresu, un soggetto ispirato all’ immaginario arcaico di maschere e costumi della Sardegna. All’Osteria di Castello è presente invece “Love pills, altered states of shopping”, olio su carta di Gianluca Sanna, un’opera legata al tema del feticismo delle merci nella società contemporanea. La Plazuela accoglie l’olio su tela “Notturno in vela” di Silvana Marongiu e infine La Bottega delle meraviglie con la scultura poetica in tecnica mista ispirata allo Zibaldone del poeta recanatese “La Macchina per scrivere di Giacomo Leopardi”, dell’artista Paul Sark.
Si prosegue in via Santa Croce con: Pani e Casu, che ospita Giulia Atzeri e la sua opera in acrilico e tecnica mista, tratta dalla serie “Prove di resistenza”, il Libarium Nostrum con la scultura in fil di ferro “Avatar-suicide” di Giacomo Spada, una riflessione sul rapporto nevrotico con la tecnologia algoritmica. Infine, conclude il percorso la Bottega Comus, nella quale è allestita l’opera in china, acquerello e markers su carta “Il Portale di sant’Antonio Abate”, di Giancarlo Sanna, una rappresentazione contemplativa di una bellezza architettonica della nostra città.
“Una buona occasione – la conclusione di Maria Dolores Picciau – di dare visibilità agli artisti che stanno emergendo ma allo stesso tempo di valorizzare il quartiere che ci ospita”.