Giunge alla seconda edizione il festival “un filo bianco: arte, musica e letteratura sulle trame di Maria Lai” che prende le mosse dall’opera dell’artista ulassese il cui respiro è internazionale. Quest’anno, la parrocchia Sant’Antioco Martire in Ulassai col il patrocinio del Comune di Ulassai, della Stazione dell’Arte e della Diocesi di Lanusei e con il supporto di Archivio e Fondazione Maria Lai, propone una serie di eventi la cui tematica è tratta dal secondo pannello dell’opera della Lai: il Cristo caricato della croce, oppresso da un peso che allo stesso tempo è l’unica via attraverso la quale può manifestare la pienezza della sua gloria, che paradossalmente emerge proprio nel suo farsi carico fino in fondo della fragilità della condizione umana.
“Gloria” è quindi il tema per quest’anno, che vedrà registi, antropologi, giornalisti e scrittori a confronto in una tre giorni dedicata alle riflessioni che l’arte di Maria Lai continua a suscitare, sposando appieno la relazionalità che la caratterizza e che si è voluta vedere quale anima del festival stesso.
“Nell’opera di Maria Lai si legge una concreta proiezione nella spiritualità, dimensione propria di ogni essere umano, che al contempo resta profondamente radicata nella realtà che vive, nelle gestualità e tradizioni che l’artista stessa osserva e respira fin dall’infanzia, senza mai banalizzarle o confinarle nell’ambito del folklore. Così la sua Via Crucis, statica nelle sagome dei personaggi e fluida nel groviglio di fili che vi si sovrappongono tiene l’osservatore in continua tensione tra la storia sempiterna che racconta ed il suo perpetrarsi nella storia di ogni uomo fino ad oggi, senza fermarsi ad essere arredo liturgico ma suggerendo riflessioni più ampie che nel festival vogliamo proporre, aiutati dagli ospiti e dalla bellezza immediata della musica e dell’arte”, scrive don Roberto Corongiu, parroco di Ulassai.
Primo appuntamento per venerdì 22 luglio, in una serata in collaborazione con la Fondazione Salvatore Cambosu e accompagnati dal sax di Gavino Murgia, dove il regista Francesco Casu e l’antropologo Bachisio Bandinu, moderati da Claudia Carta, guideranno la riflessione sul rapporto tra lo scrittore di Orotelli e l’artista di Ulassai, pionieri della promozione ad arte di una tradizionalità non banale, in un’epoca in cui ogni provincialismo era spietatamente bandito.
Sabato 23, in collaborazione col festival foghesino SettesereSettepiazzeSettelibri, Francesca Lai guiderà il dialogo tra Giacomo Mameli e Cristian Mannu, vincitore del Premio Calvino 2015 con “Maria di Isili” ed ora con il nuovo lavoro appena pubblicato da Mondadori, “Ritratto di donna”. Accompagnerà la serata il maestro d’arpa Paloma Tironi.
A chiusura dell’evento, domenica 24 luglio un doppio appuntamento che vedrà in prima serata la partecipazione della Fondazione Giuseppe Dessì, col presidente Antonello Angioni ed il direttore Mauro Pittau, moderati da Carla Cossu, in dialogo con Duilio Caocci dell’Università di Cagliari, col vescovo Antonello Mura e con Anna Dolfi dell’Accademia dei Lincei sul rapporto tra lo scrittore villacidrese e Maria Lai, anche questo prolifico e caratterizzato da un reciproco provocarsi ed influenzarsi nella scrittura e nella pittura. Ad accompagnarli, in collaborazione con la Scuola Civica di Musica per l’Ogliastra ed il suo direttore Simone Pistis, due talentuosi allievi, Gaia Piras ed Edoardo Deplano, entrambi novelli vincitori del primo premio al concorso nazionale Saverio Mercadante nelle rispettive categorie d’età, alle prese con Mozart e Chopin.
In seconda battuta, nello spirito sempre “relazionale” che caratterizza il festival e guardando sempre la musica quale intellegibile comune denominatore di bellezza, la stella del violino Anna Tifu e il pianista Romeo Scaccia che proporranno un dinamico mix di sonorità nostrane ed internazionali, classiche e moderne.
Le serate verranno trasmesse in streaming sulla omonima pagina Facebook e canale YouTube @unfilobianco.