Focus sulla drammaturgia contemporanea tra testi emblematici del Novecento e brillanti monologhi, con sapienti intrecci fra teatro, letteratura e cinema, accanto a intriganti creazioni coreutiche, riflessioni sul rapporto tra uomo e natura e un omaggio alle donne che hanno cambiato il mondo: si apre il sipario sulla Stagione 2022-2023 de La Grande Prosa, Musica e Danza organizzata dal CeDAC/ Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna al Teatro Civico “Oriana Fallaci” di Ozieri.
Sei titoli in cartellone da gennaio ad aprile con protagonisti del calibro di Giorgio Lupano, attore di teatro e di cinema, conosciuto dal grande pubblico anche grazie a serie come “Paura di amare”, “Sacrificio d’amore” e “Il paradiso delle signore”, la cantante Ginevra Di Marco con l’attrice Gaia Nanni, il geologo Mario Tozzi e il jazzista Enzo Favata, e il comico Gabriele Cirilli accanto a giovani e già apprezzati talenti isolani come Noemi Medas, Federico Giaime Nonnis e Leonardo Tomasi e i danzatori della MM Contemporary Dance Company.
«Dopo due anni di sosta forzata per la pandemia possiamo finalmente ripartire con la nuova stagione teatrale e con gli spettacoli in presenza, senza mascherine e senza obbligo di seguire protocolli sanitari, per condividere il piacere e le emozioni di una visione in tutta sicurezza» – commenta l’assessore alla Cultura Alessandro Tedde –. «Come amministrazione comunale abbiamo creduto con convinzione nella proposta del CeDAC, che assicura sempre un programma di qualità in grado di offrire al pubblico diversi generi, dalla prosa, alla danza, alla comicità».
Una stagione interessante e variegata capace di coniugare la modernità del pluripremiato “Due Fratelli” di Fausto Paravidino nell’interpretazione di Noemi Medas, figlia d’arte e attrice versatile che spazia fra palco e set, in scena con Federico Giaime Nonnis e Leonardo Tomasi per la regia di Maria Assunta Calvisi e il racconto de “La vita al contrario”, da “Il curioso caso di Benjamin Button” di Francis Scott Fitzgerald, con elaborazione teatrale di Pino Tierno e un convincente Giorgio Lupano nel ruolo dell’uomo nato in un corpo da vecchio accanto a Elisabetta Dugatto per la regia di Ferdinando Ceriani.
Geometrie di corpi in movimento per ritrovare lo spirito degli Anni Ottanta ma anche lo smarrimento del presente in “Ballade” di MM Contemporary Dance Company con coreografie di Mauro Bigonzetti e Enrico Morelli; un viaggio attraverso la storia dell’evoluzione delle specie con “Uomini e Virus / Un difficile equilibrio” di e con Mario Tozzi e Enzo Favata; e poi i ritratti in musica e parole di straordinarie “Donne Guerriere” con Ginevra Di Marco e Gaia Nanni e l'(auto)ironia e l’effervescente comicità di Gabriele Cirilli alle prese con i paradossi del terzo millennio nel suo “Duepuntozero”.
Un cartellone pensato per attrarre varie fasce di spettatori, dagli amanti del teatro e della danza contemporanea agli appassionati di jazz, da quelli più attenti a temi scottanti e attuali come i cambiamenti climatici e gli effetti dell’inquinamento, uniti al rischio delle zoonosi e delle alterazioni dell’ecosistema, senza trascurare il pubblico del cabaret, che privilegia il puro intrattenimento e il potere catartico di una risata, accanto a coloro che si interessano di questioni sociali come il ruolo e la condizione delle donne nella società e la perdita di senso di fronte al venire meno di valori etici e morali e punti di riferimento come la famiglia.
Inaugurazione – venerdì 20 gennaio alle 21:00 – con “La vita al contrario / Il curioso caso di Benjamin Button” dal racconto di Francis Scott Fitzgerald, già portato sul grande schermo da David Fincher con Brad Pitt nel ruolo del protagonista accanto a Kate Blachett: sotto i riflettori un convincente Giorgio Lupano dà voce alla storia dell’uomo nato in un corpo di vecchio, per poi ringiovanire fino a trasformarsi in un neonato, accanto a Elisabetta Dugatto che incarna tutte le donne della sua vita.
Nell’elaborazione teatrale di Pino Tierno, la vicenda è ambientata in Italia, dall’Unità all’inizio degli Anni Settanta: il protagonista, Nino, porta con sé una valigia piena dei suoi ricordi, ansioso di raccontare la sua strana esistenza, prima di precipitare nell’oblio. La pièce con la regia di Ferdinando Ceriani (produzione a.ArtistiAssociati) descrive gli incontri e gli addii, gli amori, i desideri e i sogni di un individuo per cui il tempo sembra scorrere alla rovescia, scambiando l’entusiasmo della giovinezza e la saggezza della maturità: «Non credo che la mia storia sia più speciale di quella che vive o ha vissuto ognuno di voi» – sostiene Nino –. «In fondo, siamo tutti fatti di carne e di sangue, e anche se capita di arrivarci per strade diverse, la destinazione resta la stessa… Non è mai troppo tardi, o nel mio caso troppo presto, per essere quello che vuoi essere».
Focus sul dialogo tra uomo e natura – giovedì 2 febbraio alle 21:00 – con “Uomini e Virus / Uno scomodo equilibrio” di e con Mario Tozzi (voce) e Enzo Favata (sassofoni, clarinetti, elettronica) per un ideale viaggio alla (ri)scoperta dell’evoluzione tra cambiamenti climatici e mutazioni genetiche in compagnia di uno scienziato della terra e di un musicista di fama internazionale. Una riflessione che trae spunto dalla recente pandemia per affrontare la questione delle zoonosi e degli effetti collaterali dell’antropizzazione, che incide fortemente sulla morfologia del paesaggio e sull’inquinamento dell’ambiente.
“Uomini e Virus” ripercorre le differenti fasi dalla comparsa dell’Homo Sapiens Sapiens (e dei suoi “cugini”) alla nascita delle grandi civiltà, dalle primitive tecniche di caccia e pesca all’invenzione dell’agricoltura, con la realizzazione di utensili e armi, fino alle conseguenze dello sviluppo tecnologico, con la deviazione del corso dei fiumi e delle correnti, la costruzione di canali artificiali ma anche in viaggi intercontinentali. In un modo globalizzato l’“effetto farfalla” teorizzato da Edward Lorenz negli Anni Sessanta si amplifica in un moltiplicarsi di eventi capaci di determinare alterazioni e di stravolgere l’ecosistema, a partire dalle guerre, mentre l’umanità sembra proseguire ignara o impavida la sua cieca corsa verso la catastrofe.
Ritratto di famiglia in un “inferno” – domenica 26 febbraio alle 21:00 – con “Due Fratelli” di Fausto Paravidino nella mise en scène de L’Effimero Meraviglioso con la regia di Maria Assunta Calvisi: sul palco Noemi Medas, Federico Giaime Nonnis e Leonardo Tomasi interpretano i protagonisti della pièce, che riflette «il malessere di una generazione in un periodo molto complesso per la storia italiana». Un dramma moderno (Premio Pier Vittorio Tondelli 1999 – Riccione Teatro) sulle inquietudini e il disorientamento di una gioventù confusa e smarrita, priva di ideali e di obiettivi: in un appartamento in città Boris e Lev, i due fratelli del titolo, insieme alla loro coinquilina Erika, compiono i piccoli riti insignificanti di una tranquilla quotidianità. Sotto la superficie, nei dialoghi scarni e frammentari, scanditi secondo una precisa sequenza temporale, si intuiscono tensioni e rivalità, nodi irrisolti e segreti di famiglia.
Non si parla di impegni di studio o prospettive di lavoro, i due ragazzi appaiono terribilmente concentrati su se stessi e tra loro esiste un legame quasi simbiotico che neppure la presenza femminile, nonostante il suo effetto destabilizzante, riesce a scalfire. Una storia enigmatica e densa di pathos, tra allusioni e azioni apparentemente banali o senza senso, fra tradimenti e bugie, preludio, forse, a una tragedia annunciata.
Tra parole e note – mercoledì 1° marzo alle 21:00 – con “Donne Guerriere”, da un’idea di Francesco Magnelli, con Ginevra Di Marco e Gaia Nanni e con Francesco Magnelli (pianoforte e magnellophoni) e Andrea Salvadori (chitarre, tzouras e elettronica), per la regia di Gianfranco Pedullà (produzione Teatro popolare d’arte in collaborazione con Luce appare e Funambulo). Un omaggio alle artiste e alle intellettuali, figure di spicco della cultura e della politica e a tutte coloro che hanno lottato in difesa dei diritti civili, della giustizia e della libertà dei popoli: tra monologhi, dialoghi e canzoni, i ritratti di donne famose o sconosciute, da Rosa Parks a Nilde Jotti, da Anna Magnani a Virginia Woolf, accanto a Rosa Balistreri e Caterina Bueno, la badante Ludmilla e l’operaia Luciana.
Storie straordinarie e testimonianze amare o struggenti che rivelano la tempra delle tante “donne guerriere” impegnate giorno dopo giorno a migliorare la società: «un caleidoscopio di frammenti scenici che tendono alla ricomposizione dei linguaggi», come spiega il regista Gianfranco Pedullà, in un sapiente intreccio fra teatro, musica e poesia. Icone di una femminilità “rivoluzionaria”, creature forti e fragili, spiriti ardenti e indomiti, le moderne eroine infrangono modelli e stereotipi per immaginare un futuro senza distinzioni e discriminazioni, senza confini e senza barriere, l’affermarsi di una civiltà di liberi e eguali.
Sguardi sul presente e sul recente passato – venerdì 24 marzo alle 21:00 – con “Ballade” della MM Contemporary Dance Company diretta da Michele Merola, che accosta le creazioni originali di due coreografi: “Elegia” di Enrico Morelli, su musiche di Frédéric Chopin e Giuseppe Villarosa, che mostra «persone alla ricerca della propria strada e della propria identità… in un’epoca come quella attuale, che porta vertigine e smarrimento» e “Ballade” di Mauro Bigonzetti, ispirata alla temperie degli Anni Ottanta.
Sotto i riflettori i danzatori Emiliana Campo, Lorenzo Fiorito, Mauro Genovese, Matilde Gherardi, Fabiana Lonardo, Alice Ruspaggiari, Nicola Stasi e Giuseppe Villarosa, in un visionario dittico, dove appaiono idealmente a confronto due momenti storici cruciali e due stili di vita. “Elegia” è «un racconto di momenti e rapporti perduti, insieme alla ricerca, nella propria memoria, di immagini e paesaggi che ci erano familiari e di conforto», una sorta di «viaggio onirico per ritrovare il proprio essere ormai smarrito». Nella sua “Ballade” con musiche dei CCCP / Fedeli alla linea e di Leonard Cohen, Prince, Frank Zappa, Mauro Bigonzetti rievoca il clima degli Anni Ottanta, «le sensazioni di una generazione, le sue euforie cancellate, le insensatezze collettive, “i sogni buttati a mare”» ma anche «la vitalità e la densa creatività artistica sperimentale».
Finale con brio – giovedì 20 aprile alle 21:00 – con “Duepuntozero” di Gabriele Cirilli, Mattia Cirilli, Maria De Luca, Lucio Leone e Gianluca Giugliarelli con la regia di Valter Lupo (produzione Magamat S.R.L.): il difficile confronto con la modernità, con il costante e inarrestabile progresso tecnologico e la conseguente necessità di adeguarsi alle nuove forme di comunicazione, per restare al passo con i tempi, è il fulcro del nuovo spettacolo di Gabriele Cirilli.
Il comico abruzzese, formatosi al Laboratorio di Esercitazioni Sceniche diretto da Gigi Proietti e con all’attivo una lunga carriera, dagli esordi cinematografici con Luigi Magni nel film “In nome del popolo sovrano” a “Un bugiardo in paradiso” di Enrico Oldoini con Paolo Villaggio, fino a “Matrimonio al Sud” di Paolo Costella e “Nati 2 volte” di Pierluigi Di Lallo, oltre a varie serie e fiction televisive, è conosciuto dal grande pubblico specialmente per la partecipazione a Zelig e al Tale e Quale Show, Colorado e persino al Festival di Sanremo.
In “Duepuntozero” Gabriele Cirilli dà prova del suo talento, cimentandosi con differenti generi e stili, dalla commedia degli equivoci al cabaret, in un divertente one-man-show in cui alterna monologhi e canzoni, frammenti autobiografici, ironici e profondamente attuali, a tratti quasi commoventi e irresistibili gags.
INFO & PREZZI
Abbonamento a 6 spettacoli: intero €60 – ridotto €50. Biglietti: intero €14 – ridotto €11. Prevendite online: vivaticket.it. Info e prenotazioni: cell. 349/3614265 (Tina Sechi) – e-mail: [email protected] – cedacsardegna.it.