Prosegue il percorso della 24ª edizione di Autunno in Barbagia, che nel weekend del 4 e 5 ottobre farà tappa in tre comunità della Barbagia, ognuna custode di un patrimonio culturale e storico specifico. Questa puntata si concentra su Lula, Meana Sardo e Orotelli, borghi distinti per paesaggi naturali e minerari, tradizioni legate al pane e ai riti nuziali e maschere etniche con artigianato del cuoio. Il fine settimana si propone come un itinerario che unisce cultura, enogastronomia e memoria collettiva.
Orotelli, borgo autentico italiano nella Barbagia di Ollolai, è caratterizzato da due nuclei: un centro storico intorno alle chiese di San Giovanni Battista e San Lussorio e un rione più recente chiamato Mussinzua. Con origini profonde e tradizioni radicate, Orotelli è rinomata per la maschera dei Thurpos, i “ciechi”, protagonista significativa di uno dei carnevali barbaricini più noti. È altresì riconosciuta per la produzione artigianale de sos cambales, gli stivali in cuoio realizzati attraverso tecniche tradizionali con l’uso di forme di legno, ossa di capra e spago per la lavorazione e rifinitura. Il patrimonio archeologico locale comprende testimonianze prenuragiche, dolmen, sepolture megalitiche e il nuraghe Aeddos.
Nel contesto di Autunno in Barbagia, Orotelli ospita l’evento “Fainas de Ichinadu”, un’espressione che richiama il lavoro, con particolare attenzione alle attività agropastorali e domestiche. L’edizione del 2025 è dedicata allo scrittore e giornalista Salvatore Cambosu, originario di Orotelli, in occasione del 130º anniversario dalla sua nascita. Durante la manifestazione, ai visitatori vengono offerti laboratori manifatturieri e agroalimentari, con un’attenzione particolare alla lavorazione del dolce tipico su pistiddu, oltre a degustazioni e musica, elementi che caratterizzano l’esperienza culturale nel cuore della Barbagia.
Il programma di sabato 4 ottobre prevede l’apertura delle domos alle 10 con l’attivazione dei laboratori, mentre già dalle 9 è possibile visitare la mostra “Orotelli ai primi del ‘900” dell’artista Gaspare Bosu. Alle 10:30 si inaugura la multimedialità dedicata a Cambosu presso la casa-museo, visitabile fino a mezzogiorno e nuovamente nel pomeriggio. A mezzogiorno è prevista un’esibizione dei campanari locali, in concomitanza con l’evento “Le giornate di Italia Romanica”, che permette l’apertura alla visita della chiesa romanica di San Giovanni Battista e del suo campanile. Dal pomeriggio, in Pro Loco, i visitatori possono sperimentare il ruolo di unu Thurpu, indossando Su Gabbanu e utilizzando Su Tinteddu per riprodurre i riti propiziatori antichi, chiudendo la giornata alle 21 con la chiusura delle domos.
Domenica 5 ottobre la manifestazione riapre alle 9, con canti a tenore itineranti per le vie del centro storico a partire dalle 10. Tra le 11 e le 13 si ripete la visita guidata alla casa-museo di Cambosu, con la possibilità di provare nuovamente a impersonare Thurpos ed Eritaju, figure centrali della tradizione locale. La seconda esibizione dei campanari è in programma per mezzogiorno, accompagnata da visite guidate alla chiesa e al campanile. Il pomeriggio è segnato dalla sfilata delle maschere etniche Thurpos, con una voce narrante che illustra i rituali eseguiti durante la performance, seguita da una festa in piazza Su Palu che include balli e musiche tradizionali. La serata si conclude con la chiusura delle domos alle 21, segnando la fine dell’evento.