Chi è Gordon Bloom?
Questa è la prima domanda che mi sono posta quando ho visto la copertina del romanzo d’esordio di Francesco Cariti “Io sono Gordon Bloom”, edito da Scrittura a tutto tondo.
La copertina è il vestito di un libro e questa, oltre che avere dei bei colori mi ha colpito per l’immagine dell’uomo che cade giù dal palazzo, e anche per il sottotitolo “Da piccoli inganni possono nascere grandi catastrofi”.
La storia è interessante: Gordon Bloom è un uomo senza scrupoli, ma anche devoto ad un unico Dio “L’entità superiore che ero arrivato ad adorare ero io stesso”, e dal carcere di massima sicurezza di Cedar Junction, Massachusetts, ci narra la sua incredibile vicenda. Sta scontando la pena di tre ergastoli per un’impressionante serie di delitti.
Ci tiene a spiegare che non è un vero serial killer, quelli provano piacere ad uccidere le persone, lui invece è stato costretto a causa di una bugia raccontata quando era un ambizioso mercante d’arte. Ha cercato di porre rimedio alla menzogna ma da quella scintilla è nato un rogo. Un crimine ne ha generato un altro, poi un altro, un altro ancora, e Gordon si è ritrovato a inscenare una fuga rocambolesca per tutti gli Stati Uniti. Durante le ricerche si è infiltrato per caso in un campo di addestramento di suprematisti bianchi, Gordon però non è pentito di quel che ha fatto, non c’è rimorso quando non si può sfuggire alla propria natura.
Il vero crimine è assoggettarsi alle regole imposte dalla società, e lui ha sempre perseguito il suo piano: guadagnare tanti soldi per poter vivere come più gli aggrada, è riuscito col suo talento a fare l’agente di un pittore emergente che è stato prima la sua fortuna e poi la sua rovina. Sullo sfondo la città di Boston e il suo spregiudicato mondo dell’arte.
Francesco Cariti è riuscito in questo romanzo a raccontare una storia diversa, intrigante e realistica, ci ha fatto scoprire il punto di vista del serial killer e non di un qualsiasi protagonista, non mi era mai capitato di leggere una storia vista da questa prospettiva. Ho provato quasi simpatia per quest’uomo così cinico e malvagio, e forse è proprio questa cattiveria a renderlo interessante ed estremo.

Mi è piaciuta la prosa dinamica, veloce e intrigante, molto ben scritto, i personaggi ben caratterizzati, l’agente di polizia Primey l’antitesi di Gordon è un uomo buono, riflessivo e molto intelligente, che ama il suo lavoro, e con grande capacità di analisi persegue il senso di giustizia.
Una lettura ricca di ironia, che consiglio a tutti gli amanti del genere e non, molti spunti drammatici, che vi terranno incollati alle pagine, dalle prime righe all’inevitabile epilogo.
Per la lettura suggerisco la nuova versione del brano dei RUN DMC, “Walk This Way” ft. Aerosmith.
Vi lascio con la frase che più di tutte riassume questa storia: “Cosa spinge il figlio di due genitori modello a trasformarsi in un criminale senza scrupoli? Ma è davvero una trasformazione? Forse no. Forse il destino di ognuno di noi è segnato dalla nascita, e non c’è molto che possiamo fare per cambiarlo”.
Buona lettura
Aurora Redville