Una Napoli oscura e disturbante fa da sfondo alla storia raccontata in Non c’ero mai stato, il nuovo romanzo edito da Neri Pozza di Vladimiro Bottone. Una città magnetica, stratificata, che si svela agli occhi del protagonista Ernesto come un’Atlantide che lentamente riemerge. Ernesto Aloja è un ex editor di cinquantotto anni spesi a far funzionare i romanzi degli altri; in gioventù ha provato a diventare lui stesso autore ma con scarsi risultati, e per questo ha scelto la strada comoda e sicura di colui che sta dietro l’opera, che non mette in piazza il proprio vissuto, e che non deve fare i conti con il fallimento o, ancora peggio, con il successo. E così Ernesto ha vissuto una vita tranquilla, senza mai legarsi davvero a qualcuno, stretto saldamente alla sua indipendenza. La letteratura è stata compagna di vita ma non l’ha mai afferrata davvero come avrebbe voluto, perché “la scrittura implica per forza l’incidente, l’imprevisto”, e nella sua esistenza monotona non c’è mai stato spazio per l’avventura. La sua stessa casa è ordinata e conformista, con i libri ben disposti sugli scaffali della libreria, ma è solo apparenza: tutto ciò che circonda Ernesto sembra essere stato sistemato per compensare la sua agitazione interiore; egli comprenderà infatti nel corso della storia di avere il caos dentro, e di doverlo tirare fuori, in qualche modo. E questa consapevolezza arriva come un fulmine a ciel sereno portato dall’uragano Lena, una giovane aspirante scrittrice disordinata e impulsiva. Lena di Nardo è bella e maledetta, tormentata e selvaggia; chiede ad Ernesto di aiutarla ad editare il suo primo romanzo, ancora troppo grezzo per poter essere pubblicato. Dapprima reticente, in seguito Ernesto accetta di aiutare Lena, perché c’è qualcosa in quella giovane donna che lo attrae, che lo riporta a memorie lontane.
Non c’ero mai stato è una lucida storia di rimozioni e di fantasmi che appaiono d’improvviso, o forse sono sempre stati lì, rintanati in un buco dell’anima. I due protagonisti sono dipendenti dai loro traumi inespressi, dai fallimenti, dal dolore più acuto, e il loro rapporto si trasforma nel tempo in un addestramento reciproco sull’arte della scrittura e sull’arte del vivere. Lena impara da Ernesto a limare non solo lo stile ma anche le spigolosità della sua indole; Ernesto impara da Lena a lasciarsi andare, a diventare protagonista della sua esistenza. E quando infine egli scriverà la sua storia, finalmente in prima persona, alcune cose saranno cambiate irrimediabilmente, tanto si sarà compreso, e molto si sarà perduto.
Titolo:
Non c’ero mai stato
Autore: Vladimiro Bottone
Genere: Narrativa contemporanea
Casa Editrice: Neri Pozza
Collana: Bloom
Pagine: 400
Prezzo: €20,00
ISBN: 978-88-545-20-295