Giornate all’insegna della serenità, grazie al grande impegno da parte di tutti i protagonisti dell’evento internazionale che con le dovute cautele è riuscito ad accogliere giovani appassionati, distanti ma visibilmente felici. Nella prima giornata di gara una straripante Croazia ha deliziato i cultori della pallanuoto che forse si aspettavano dei giocatori russi un po’ più combattivi.
Ma è facilmente comprensibile; contrapporre chi ha forti ambizioni di medaglia all’olimpiade ad un’avversaria priva di stimoli, può generare un “molto a poco” foriero comunque di giocate d’alto profilo e diciannove godibili reti. Un degno aperitivo prima dell’esordio italico di oggi proprio contro la nazionale bianco rossa (diretta Rai Sport+ HD, alle 19:00).
Il presidente della FIN Sardegna Danilo Russu ha gli occhi lucidi dalla stanchezza: sta coordinando un gruppo di lavoro che non si risparmia per garantire ai partecipanti della Waterpolo Sardinia Cup un soggiorno da favola. Il dirigente sassarese ha seguito in prima fila la preparazione della selezione: “Stanno lavorando alacremente con doppia seduta di allenamento, per un totale di sei ore d’acqua al giorno, cui si aggiunge anche il tempo trascorso in palestra – dice Russu – e ho osservato anche la condotta tecnica di Alessandro Campagna che sta tenendo molto unito il gruppo, confermando quello dichiarato in conferenza stampa, ossia, le Olimpiadi si vincono con la testa”.
Il presidente FIN Sardegna è felice anche per gli ottimi riscontri avuti dall’entourage azzurro: “L’impianto cagliaritano di Terramaini è piaciuto tantissimo – ha aggiunto – e l’idea è di dare continuità a questi eventi per il rilancio della pallanuoto sarda. Inoltre, la diretta Rai e il look impeccabile da manifestazione internazionale della struttura, restituisce visibilità alla nostra regione; è quello che volevamo”.
Dopo il primo tempo non sembrava che i balcanici avrebbero preso il sopravvento di lì a poco con una facilità disarmante. Dal 2-0 della frazione inaugurale si è passati al 5-1 e al successivo 4-1. Solo nell’ultimo segmento di gara i russi hanno salvato la faccia chiudendolo in parità (3-3). Ma il risultato finale di 14-5 mostra come penetrare la difesa di burro avversaria sia stato un gioco da ragazzi. Si vedono realizzazioni di ogni genere e il pubblico gradisce assai. E non fa mancare gli applausi incoraggianti agli sconfitti, in quelle rare circostanze in cui sono riusciti a depositare la sfera nella porta difesa con grande temperamento dall’ex Pro Recco Marko Bijač. I suoi compagni maggiormente prolifici sono stati Loren Fatovic e Maro Jokovic (neo acquisto dell’AN Brescia), autori di due triplette. Due reti a testa le siglano Luca Bukić e Ante Vukičević. Vanno a segno pure Luka Lončar, Andro Bušlje, Lovre Milos e Paulo Obradović. Le marcature russe portano le firme di Igor Stepanov, Daniil Merkulov, Ivan Vasilev, Igor Bychkov e Dmitrii Kholod.
A fine gara il tecnico croato Ivica Tucak dà la sua visione della serata: “La partita di ieri e quella di oggi ci serviranno per arrivare a Tokyo preparati al massimo. Ai ragazzi, nel discorso pre gara, ho spiegato che delle due sfide mi interessa vedere come stiamo in acqua e già da questo primo test sono emerse molte cose buone, altre sono ancora da migliorare, ma agiremo step by step. La Russia, non essendosi qualificata alle Olimpiadi, è arrivata a Cagliari demotivata e senza due, tre giocatori importanti rispetto allo spareggio del preolimpico di febbraio. Qui a Cagliari stiamo vivendo una bellissima esperienza; quando mi sono consultato con il mio amico Alessandro Campagna ho accolto con entusiasmo il far parte di questa iniziativa. Ci troviamo in un bellissimo posto e faccio i miei complimenti all’organizzazione”. Conclude presentando la sfida odierna: “Assisteremo ad una Croazia-Italia di altissimo livello; a me il risultato fine a sé stesso non interessa, ma nel contempo non ci vogliamo nascondere, l’intenzione è di disputare una gara seria come se fosse la finale delle Olimpiadi”.