Dieci giovani che suonano insieme da poco più di un anno, un riconoscimento speciale che arriva in un contest internazionale al quale partecipano con il loro primo brano. Un risultato che portano a casa con grande orgoglio e soddisfazione. Una casa che, oggi, è il centro di accoglienza per richiedenti asilo di Baja Sunajola dove vivono in attesa di conoscere quale e dove sarà il loro futuro. Sono la Jaama Dambè Band e il contest è inserito all’interno della vetrina internazionale “JazzAlguer Mediterranei”, con Paolo Fresu direttore artistico. Sabato 19 maggio hanno ricevuto una menzione speciale per il forte carico emozionale che la band è capace di trasmettere e per la valenza sociale del progetto Jaama Dambé ideato e portato avanti dalla cooperativa sociale La Luna per offrire opportunità formative e lavorative agli ospiti dei centri di accoglienza che gestisce da anni.
Le ragazze e i ragazzi che compongono la band, di origine nigeriana e gambiana, hanno partecipato con il brano “African Woman” (Donna Africana). L’esperienza di JazzAlguer Mediterrani è un primo importante passo per farsi conoscere al grande pubblico, portare la loro musica e la loro cultura nelle piazze e nei locali della Sardegna e un giorno riuscire a registrare il loro primo disco.
La band è solo uno dei progetti che la Luna, cooperativa che opera nel campo dell’assistenza e della cura alle persone con disabilità, minori e nel settore dell’accoglienza migranti, porta avanti nei centri di accoglienza che gestisce, dove vengono tenuti corsi di formazione che coinvolgono artisti, artigiani e agricoltori locali e non, con l’obiettivo di unire il desiderio di interazione e convivenza alla creazione di reali opportunità lavorative per coloro che scelgono di restare nei luoghi che per anni li hanno ospitati.
Pochi giorni fa un’altra band, nata sempre all’interno dell’associazione, era stata tra i protagonisti dell’evento “Jazz Island for Unesco”, la rassegna inserita nel programma del Festival internazionale “JazzAlguer” di cui direttore artistico è Paolo Fresu. La Jaama Dambè Marching Band per tutto il giorno ha coinvolto il pubblico con una performance di percussioni africane nelle strade del centro storico “traghettando” i visitatori da un palco all’altro del festival.