Esce ufficialmente oggi, venerdì 17 luglio, “Uncle Faust”, il primo disco dell’omonima formazione sarda composta dai chitarristi Fabio Cerina e Raffaele Pilia e dal percussionista Antonio Pinna.
Il lavoro, prodotto dall’etichetta sarda TiConZero in collaborazione con l’etichetta storica dell’undergroud italiano Wallace Records, si struttura in cinque composizioni, ed è stato suonato e registrato a Dolianova presso lo Spazio Homu, editato e missato da Raffaele Pilia presso l’OctoMob studio, con il mastering di Enrico Sesselego. Al disco hanno collaborato, inoltre, i musicisti Matteo Muntoni (basso in “Never with the Day”) e Marcello Carro (sassofono in “Badly Broken Mandarins”).
Lunedì 20 luglio dalle ore 12 verrà pubblicato il video del brano “Sugar Cables” (diretto dal filmmaker Daniele Arca) sulla piattaforma Sentireascoltare.
“Uncle Faust” è un concept album in cui psichedelia, weird-folk, blues, mantra, groove, ripetizione e dronescapes si intrecciano e snodano in cinque composizioni originali alla costante ricerca di un flusso, una corda comune in cui salire per assaporare l’idea immanente di sospensione ed equilibrio precario. Il brano che apre il disco è “Minuendo”, un groviglio contrappuntistico di ritmi e accordi caratterizzato da cambi di tempo che confluiscono in un solo di chitarra senza direzione che assume la guida degli eventi. Il brano si frattura e si ricompone costantemente senza lasciar spazio alla prevedibilità.
“Never with the Day” è la seconda composizione, anch’essa pervasa da un equilibro precario e dominata da una costante instabilità ritmica che la rende – come piace definirla ai suoi musicisti – una passeggiata a occhi chiusi sui cavi di un traliccio ad alta tensione. Il basso elettrico in questa occasione è suonato da Matteo Muntoni. Il disco si evolve successivamente con “Badly Broken Mandarins”, trasposizione in musica di ricordi capace di disegnare con le note l’immagine nitida l’antico ricordo di una suora che tagliava a fette dei mandarini. L’esito destabilizzante di questa visione è tradotto da una ritmica caleidoscopica che dalle pelli glissate giunge agli innesti di sax tenore di Marcello Carro.
“The blue Rubber Eraser” è una composizione claustrofobica incisa delicatamente da un urlo a bassa voce, un altro ricordo che dipinge in musica la minaccia di essere cancellato con la gomma blu dal registro di classe all’asilo. “Sugar Cables” si muove su un’ostinata base ritmica, territorio ideale per le incursioni vocali di Cerina.
L’idea del progetto Uncle Faust nasce nel 2008 quando Fabio Cerina (Plasma Expander, Bron-y-aur, Dandaure) registra alcune composizioni istantanee nello studio allestito presso la sua abitazione. Da allora, Uncle Faust si è manifestato in diverse forme nelle saltuarie esibizioni live: quartetto (con Raffaele Pilia, Corrado Loi e Michele Sarti), duo (con lo stesso Pilia, membro anche delle formazioni Julia Ensamble e Pyramiden Project) e finalmente trio (con Raffaele Pilia e Antonio Pinna, quest’ultimo impegnato anche con Safir Nou e La Tarc).
Ed è proprio quest’ultima formazione a trovare l’intesa e la perfetta sintesi musicale che la porta a registrare (nel 2017), sovraincidere e missare (tra il 2017-2019) e pubblicare (nel 2020) il primo omonimo album.
Il disco è acquistabile sul profilo Bandcamp della band.