Una ex cava di tufo, un luogo sulle cui pietre è scritta la storia del suo territorio (Sennori), è l’habitat ideale per dare forma e voce all’arte. Ad un progetto che fonde luoghi e suoni e sapori e profumi, che apre al territorio e alle sue eccellenze naturali, culturali ed enogastronomiche, senza mai perdere di vista la proposta artistica.
Anche questo sarà “Habitat in Blues” – venerdì 16 luglio a partire dalle ore 20:30 – anteprima del festival Narcao Blues e secondo appuntamento in cartellone nel quadro della rassegna “Cavart – Extrazioni Culturali 2021 / Musiche dall’Isola”, ciclo di quattro appuntamenti che proprio nell’ex cava di tufo di Sennori hanno il loro suggestivo teatro. Il loro palcoscenico. Un’opportunità d’ascolto nuova, in una ambientazione antica ma proiettata al presente.
Una iniziativa patrocinato dal Comune di Sennori per la direzione artistica di festival Girovagando, Theatre en vol e Officine Culturali, realizzato grazie al prezioso contributo del bando “Salude & Trigu” della Camera di Commercio IAA di Sassari. Un fare laborioso che vuole rilanciare l’Isola, il territorio e la Cultura
Protagonisti sul palco, in una performance site specific pensata ad hoc, saranno due artisti che della loro essenza fanno un segno distintivo. Due progetti resi riconoscibili dall’espressione unica del loro essere artisti: Bulla e Don Leone. Saranno loro a dare forma e sostanza al concerto inedito che risuonerà fra gli spazi della cava, denso e intenso come il sound che li caratterizza.
“Bulla” è l’ultima intrigante evoluzione in musica immaginata dal cantautore Giuseppe Bulla, già frontman della band Apollo Beat. Come definirla? “Musica dalla campagna”. Un’idea che nasce e si sviluppa nel pieno del lockdown, che si distingue per le contaminazioni e la ricerca, per lo spaziare fra brani originali e originali rivisitazioni di classici griffati Battisti e Gallardo. Giuseppe Bulla (voce, chitarre e charango), accompagnato da Luca Vargiu (chitarre, elettronica), Edoardo Meledina (basso, synth) e Paolo Succu (batteria, percussioni ed elettronica) guiderà l’ascolto attraverso una miscela armonica di sonorità electro-folk e cantautorali, psichedeliche e blues, in un “compendio musicale elettro-acustico alla musica della campagna”.
Don Leone, progetto musicale di Donato Cherchi e Matteo Leone, ha la sua forza nella coesione derivante “dalla passione per il blues visto nel Sulcis”. Un ponte che stabilisce un contatto ruvido e sincero fra la musica che scorre al fianco dello scorrere del Mississippi e il sud della Sardegna, sinuosa ed allo stesso tempo capace di arrivare dritta alla testa e al cuore di chi, in platea, accetta di viverla e ascoltarla. Esperienze musicali differenti influenzano i due artisti che nel raw blues hanno un comune denominatore declinato in modo da rappresentare una concreta e convincente espressione di insieme. “Welcome to South West” è il loro primo album. C’è la tradizione, del blues. E ci sono (anche) gli Iron Maiden, riletti in chiave blues.
La serata si aprirà alle 19:30 con la presentazione del libro di Alberto Casadei “Dante. Storia avventurosa della Divina Commedia dalla Selva oscura alla realtà aumentata”. Dialogherà con l’autore Federico Piras, direttore artistico di “Un’Isola in rete”, festival con cui è organizzato l’evento. A partire dalle 20:30 il via ad un percorso degustazione – curato da alcuni produttori locali – alla scoperta dei sapori e dei profumi della Romangia, fra pane olio e vino: è attiva la prevendita ingressi (ticket di ingresso 6 euro, 5 euro per i residenti), la degustazione non è compresa nel prezzo del biglietto. Info e prenotazioni al 3498024059 / [email protected].