Ritorna l’appuntamento di inizio autunno a Cagliari con il jazz di qualità: da giovedì 26 a domenica 29 settembre il festival Forma e Poesia nel Jazz, organizzato dall’omonima cooperativa, scrive le pagine della sua ventiduesima edizione. In cartellone nomi di primo piano della scena jazzistica italiana, come è nella tradizione di questo festival. In arrivo il duo del trombonista Gianluca Petrella e del vibrafonista Pasquale Mirra, The Italian Trio di Dado Moroni, Rosario Bonaccorso e Roberto Gatto, la cantante Maria Pia De Vito, il sassofonista Stefano Di Battista, la contrabbassista Federica Michisanti, i pianisti Julian Oliver Mazzariello, Sade Mangiaracina e Luca Mannutza In quartetto con Max Ionata, Lorenzo Conte e Joris Dudli.
E, oltre ai concerti (due per ciascuna serata), diversi momenti collaterali: incontri, conferenze, laboratori per bambini, escursioni e altro ancora. Epicentro della quattro giorni, gli spazi dell’EXMA, il Centro Comunale d’Arte e Cultura in via San Lucifero, ma non mancheranno gli appuntamenti altrove. È il caso dell’anteprima di sabato 14, protagonista Sergio Cammariere, in concerto all’Auditorium del Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina” a partire dalle 21 alla testa del suo quintetto, con Daniele Tittarelli al sax contralto, Luca Bulgarelli al contrabbasso, Amedeo Ariano alla batteria e Bruno Marcozzi alle percussioni.
Altra anteprima, mercoledì 25, una parata musicale per le strade cittadine della Seuin Street Band, una marching band nata di recente dal seno della Banda Musicale Gioacchino Rossini di Seui; in programma, in contemporanea, anche una “Pedalata Jazz” di un gruppo di cicloamatori aderenti alla FIAB, Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, con arrivo all’EXMA: un’iniziativa di promozione della mobilità sostenibile nella Città Metropolitana di Cagliari. Giovedì 26 il festival entra nel vivo con i primi due concerti nel piazzale dell’EXMA. Apre, alle 20, il trio di Julian Oliver Mazzariello, con Daniele Sorrentino al contrabbasso e Dario Congedo alla batteria. Dopo tante collaborazioni e esperienze con artisti che vanno dall’High Five Quintet al gruppo Yatra di Enzo Pietropaoli, da Lucio Dalla e Alex Britti a Stefano di Battista e Enrico Rava, da Fabrizio Bosso a Maria Pia De Vito, il pianista italo-inglese lo scorso autunno ha firmato il primo album a suo nome, emblematicamente intitolato “Dèbut”, mettendo in luce groove, swing, tecnica sopraffina, in un percorso tra stili diversi affrontati con grande consapevolezza.
Per Julian Oliver Mazzariello doppio impegno nella serata inaugurale: il pubblico del festival lo ritroverà infatti seduto al suo strumento anche nel secondo set, in programma alle 21:30, insieme proprio al contrabbassista Enzo Pietropaoli per accompagnare Maria Pia De Vito nel suo progetto “Around Joni”, un omaggio della cantante napoletana alla grande Joni Mitchell. Una nuova rilettura, dopo quella consegnata già nel 2005 alle tracce dell’album “So Right”, che attinge a pagine più estese dell’infinita produzione della cantante e autrice americana, andando a toccare l’anima folk degli inizi, dai tempi di Woodstock, ma esplorando anche l’influenza che il jazz ha avuto sulle procedure compositive della Mitchell.
Al femminile anche l’incipit della seconda serata – venerdì 27, alle 20 -: protagonista Sade Mangiaracina in trio con Salvatore Maltana al contrabbasso e Gianluca Brugnano alla batteria. Classe 1986, talento fra i più interessanti del jazz nazionale, la pianista siciliana ha registrato un anno fa per l’etichetta Tǔk Music di Paolo Fresu l’album “Le mie donne”: otto ritratti in musica di grandi figure femminili, otto brani originali composti e arrangiati da lei stessa, che mettono in evidenza l’anima mediterranea di Sade Mangiaracina inserita nel contesto della musica improvvisata.
Da un talento emergente a uno dei jazzisti italiani più affermati a livello internazionale: alle 21:30 sale sul palco dell’EXMA Stefano Di Battista (sax alto e soprano) alla testa del suo quartetto con Andrea Rea al pianoforte, Dario Rosciglione al contrabbasso e Luigi Del Prete alla batteria. Cinquant’anni compiuti lo scorso febbraio, nel corso di una carriera cominciata presto sotto l’influenza di Massimo Urbani, e decollata a metà anni Novanta da Parigi, suonando con musicisti del calibro di Michel Petrucciani, Aldo Romano, Elvin Jones, Jacky Terrasson, l’ONJ, il sassofonista romano può vantare un bagaglio di esperienze davvero ragguardevole, con una discografia che conta – tra gli altri – cinque album per la prestigiosa etichetta Blue Note.
Trombone, elettronica, vibrafono e percussioni. Due strumenti acustici dal timbro chiaramente diverso e le rispettive incursioni nell’elettronica: Gianluca Petrella, uno dei più talentuosi trombonisti al mondo, e Pasquale Mirra, vibrafonista tra i più attivi del jazz Italiano e internazionale, aprono la terza serata del festival, sabato 28 (sempre alle 20). Un duo atipico in un gioco di equilibri tra melodia, ritmo, armonia ed elettronica, alimentato dalla voglia e la curiosità di entrambi i musicisti di esplorare con leggerezza territori musicali diversi.
Progetto nato lo scorso anno, The Italian Trio – al centro dei riflettori nel secondo set – riunisce sotto la sua insegna tre fra i massimi interpreti dei rispettivi strumenti della scena jazzistica italiana: il pianista Dado Moroni, uno dei jazzisti italiani più stimati negli USA; Rosario Bonaccorso, contrabbassista dalla solida conoscenza della tradizione, lo stile molto comunicativo e l’originale spirito di improvvisazione; e Roberto Gatto, batterista in prima linea nel jazz italiano degli ultimi quattro decenni come sideman prestigioso e alla testa di propri progetti. Un super trio, insomma: nessun leader, solo musica di alto livello dove ogni musicista porta in dote il proprio talento e le proprie idee.
Un altro trio, quello di Federica Michisanti, apre alle 20 la serata conclusiva del festival, domenica 26. Si chiama Horn Trio la formazione che vede accanto alla contrabbassista (miglior nuovo talento del 2018 per la rivista Musica Jazz) Francesco Lento (tromba e flicorno) e Francesco Bigoni (sax tenore e clarinetto) e che un anno fa, a ottobre, ha debuttato su disco con “Silent Rides – a suite for double bass and horns”. Le composizioni, tutte a firma della leader, vengono presentate sotto forma di “suite”, ovvero senza interruzione, raccordate da improvvisazioni libere o sulla struttura delle composizioni stesse.
L’ultimo atto dell’edizione numero ventidue di Forma e Poesia nel Jazz vede in scena un quartetto composto dal pianista cagliaritano Luca Mannutza, il sassofonista Max Ionata, Lorenzo Conte al contrabbasso e il batterista svizzero Joris Dudli. La conoscenza del grande repertorio jazzistico e al tempo stesso la passione di sperimentare sempre nuove strade sono la caratteristica che lega tra loro questi musicisti e garantisce una performance di grande impatto emotivo.
Il biglietto giornaliero per seguire i concerti costa 18 euro, l’abbonamento per le quattro serate 55 euro. Sconti sul biglietto giornaliero per le associazioni aderenti e per chi si recherà ai concerti in bici e su mezzi pubblici. Prevendita al Box Office in viale Regina Margherita, 43 (tel. 070657428) e online su www.boxol.it.
Notizie e aggiornamenti sono disponibili sul sito formaepoesianeljazz.com e alla pagina facebook.com/FormaePoesianelJazz, Instagram formaepoesianeljazz. Per informazioni: tel. 3883899755.