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Freddie Mercury, la voce dei Queen tra storia e leggenda

Oggi 5 settembre 2022 il mito del rock, ancora amato e ricordato da milioni di fan in tutto il mondo, avrebbe spento 76 candeline

di Erica Lucia Noli
5 Settembre 2022
in Musica, People
🕓 4 MINUTI DI LETTURA
123 3
Freddie Mercury. 📷 Flickr | Carl Lender

📷 Flickr | Carl Lender

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Il leader dei Queen oggi avrebbe compiuto 76 anni. Freddie Mercury rappresenta un mito senza tempo, un uomo che con la sua genialità ha dato vita ad alcune tra le più belle canzoni rock. Polistrumentista, compositore e cantante dal carattere esuberante, è ricordato ancora oggi per la sua vocalità e per la sua presenza scenica, caratteristiche che lo hanno reso uno tra i più famosi artisti nella storia del rock e uno tra i migliori cantanti di tutti i tempi. Ma chi era?

Freddie Mercury, Farrokh Bulsara all’anagrafe, nato a Zanzibar il 5 settembre del 1946 da una famiglia di origine Parsi. Cresciuto tra l’India e l’Africa, quando aveva diciotto anni si trasferì con la famiglia in Inghilterra. Al tempo il giovane Freddie era più interessato al mondo dello sport che a quello della musica: era un buon velocista, un bravo giocatore di ping pong e praticava anche pugilato. La passione per la musica arrivò in seguito grazie alle lezioni di pianoforte che gli impartiva la zia. Dopo aver studiato musica per diversi anni, Freddie iniziò a cantare in alcune piccole band, fino a quando un giorno incontrò il chitarrista Brian May e il batterista Roger Taylor che allora già suonavano insieme negli “Smile”, gruppo di cui Mercury era fan. Il cantante si unì a loro nel 1970 e fu proprio lui a suggerire di modificare il nome della band in “Queen”. L’anno dopo entrerà a far parte del gruppo anche il bassista John Deacon.

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Nel 1973 uscì l’album di debutto con i Queen ma la notorietà arriverà negli anni successivi. È nel 1975 con “A Night at the Opera” che Freddie Mercury e i Queen conquisteranno il successo a livello internazionale. Questo album contiene il pezzo intitolato “Bohemian Rhapsody”, il primo di una lunga serie di grandi successi. Per oltre un decennio si susseguiranno tanti altri brani che diventeranno molto popolari, tra questi “The Show Must Go On”, “Somebody to Love”, “Don’t Stop Me Now”, “We Are the Champions”, “We Will Rock You”.

Grazie al suo carisma e alla sua forte presenza scenica Mercury è diventato uno tra i più grandi frontman della storia. Come membro dei Queen nel 2001 è entrato a far parte della “Rock and Roll Hall of Fame” e come singolo artista nel 2003 è stato inserito nella “Songwriters Hall of Fame”. Ma uno dei suoi tratti distintivi era la sua particolarissima voce, tanto che è stata oggetto di uno studio pubblicato su Logopedics Phoniatrics Vocology da parte di un gruppo di scienziati. Secondo la ricerca, il leader dei Queen aveva doti fisiche nella norma ma un considerevole controllo della voce, spesso utilizzata da lui al limite e con un registro più alto di quello per lui normale. I ricercatori hanno anche studiato il range vocale del cantante e hanno affermato che la sua estensione si attestava a poco più di tre ottave, rientrando quindi nella media dei cantanti di età simile. Inoltre, è emerso che il suo vibrato era più veloce e irregolare rispetto a quello della media.

13 luglio 1985. Freddie Mercury nel backstage del Live Aid di Wembley. 📷 Flickr | NicestGuyEver
13 luglio 1985. Freddie Mercury nel backstage del Live Aid di Wembley. 📷 Flickr | NicestGuyEver

Con il tempo (e forse anche a causa della sua biografia cinematografica intitolata “Bohemian Rhapsody”) si è diffuso il falso mito che la sua estensione vocale fosse collegata all’iperdontia di cui soffriva. Freddie era infatti nato con quattro incisivi oltre la norma e si dice che per paura di modificare il suo canto non abbia mai voluto correggere il difetto. Ma in realtà gli studiosi hanno affermato che non esiste una correlazione tra il cambiamento dell’estensione vocale e una malformazione simile alla sua.

Alcuni sostengono che Freddie Mercury si ammalò di Aids intorno al 1982 ma il cantante tenne nascosta la sua malattia fino al 1991, quando chiamò il suo manager e gli dettò un comunicato ufficiale per far sì che la stampa divulgasse la notizia della sua malattia: “Desidero confermare che sono risultato positivo al virus dell’HIV e di aver contratto l’AIDS. È arrivato il momento che i miei amici e i miei fan in tutto il mondo conoscano la verità e spero che tutti si uniranno a me, ai dottori che mi seguono e a quelli del mondo intero nella lotta contro questa terribile malattia”. Il 24 novembre dello stesso anno morì.

Accanto a lui c’era l’allora compagno Jim Hutton, al suo fianco dal 1984. Le sue ceneri invece furono consegnate a Mary Austin (l’ex fidanzata con cui aveva convissuto per sette anni e alla quale aveva dedicato alcune storiche canzoni, tra cui “Love of My Life”). Su dove siano stati conservati i suoi resti mortali ancora oggi nessuno (tranne la sua fidata Mary) sa la verità.

Tags: Freddie MercurymusicaQueenrock
Erica Lucia Noli

Erica Lucia Noli

Nasce nel 1992 a Cagliari, città che ama e in cui vive. Laureata in Comunicazione e laureanda magistrale in Giornalismo all'Università Sapienza di Roma, aspira a diventare giornalista da quando è poco più che bambina. Si definisce una curiosa e attenta esploratrice del mondo.

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  • 📍 Il Lago Mulargia è incastonato tra i monti Su Rei e Moretta, nella porzione di Sardegna dove si incontrano i territori storici di Gerrei, Trexenta e Sarcidano. 

Nato tra il 1951 e il 1958, nei territori di Orroli, Goni, Nurri e Siurgus Donigala, per alimentare gli acquedotti di trenta Comuni della provincia di Cagliari, il grande bacino contiene 320 milioni di metri cubi d’acqua che, con la sua caratteristica venatura azzurra crea una placida oasi di pace.

All’interno dell’ecosistema lacustre si può entrare in contatto con varie specie faunistiche: volatili come airone, anatra, germano reale, martin pescatore sono protagonisti insieme a tartarughe e pesci d’acqua dolce, come pesci persico, cavedani, carpe e trote iridee che attirano tanti appassionati di pesca sportiva. 

📷 Grazie a @valentyna_1992  per lo scatto.

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  • 🌊 Immaginate di camminare tra una fitta vegetazione mediterranea, accarezzati dalla brezza marina e con il mare verde smeraldo di fronte a voi. Benvenuti a Cala Dragunara, una delle gemme nascoste dell
  • 🌀 Sardegna, terra di misteri e tradizioni.

A Mamoiada, nel cuore della Barbagia di Ollolai, si trova una pietra che cela un affascinante enigma: Sa Perda Pintà, la pietra decorata.

Alta quasi 3 metri e con uno spessore di mezzo metro circa, la lastra granitica è costellata da una serie di decorazioni concentriche, lineari e a coppella.

Le sue origini risalgono al Neolitico recente, quando forse faceva da guardiana ad un’area atta al compimento di riti sacri.

Il significato delle misteriose incisioni è ancora sconosciuto, ma si ipotizza che siano legate a culti della fertilità, del ciclo vita e morte o alla Dea Madre.

Sa Perda Pintà è un simbolo affascinante e misterioso, che ci riporta alle origini della Sardegna.

Clicca sul link in bio per leggere l’articolo di @medinolasss 

📷 Complimenti a @peraloss per questo Reel.

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  • Esplorando il complesso di Seruci a #Gonnesa, un monumento straordinario che ci svela la grandezza della civiltà nuragica. Questo sito di sei ettari racchiude un nuraghe complesso, un villaggio di capanne e persino una tomba di Giganti.

Il mastio centrale, con un diametro di 60 metri, ci trasporta indietro nel tempo fino al Bronzo recente, con le sue tre celle sovrapposte. Le torri circostanti, alcune ancora in buono stato, celano segreti millenari. 

All’interno delle celle, puoi ammirare pavimenti forse rivestiti di sughero e toccare la pietra totemica di fondazione. Uscendo verso nord, troverai una vasca per abluzioni e uno spettacolare teatro gradonato. 

Questo luogo, risalente al Bronzo finale, è uno dei più grandi “quartieri” nuragici in Sardegna, con oltre cento capanne circolari. Il villaggio si sviluppa su pendici circostanti, ed è stato un centro di ritrovo e di scambio commerciale. 

Non lontano, una tomba di Giganti testimonia il servizio funerario della comunità. 

Dalla collina circostante, ammirerai il panorama e noterai altri insediamenti nuragici coevi, collegando così Seruci a una storia millenaria. 

📷 Complimenti a @travelinthewildsardinia per questo Reel.

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  • La Festa del Redentore, uno tra i più significativi e seguiti appuntamenti dell’estate di #Nuoro.

La ricorrenza viene celebrata, con cadenza annuale, per ricordare la collocazione, avvenuta nel 1901, della statua bronzea del Cristo Redentore sulla cima del Monte Ortobene e la conseguente benedizione di quest’ultimo.

Connubio perfetto tra cerimonia religiosa e manifestazione civile, essa rappresenta una delle festività maggiormente radicate nella Sardegna centrale e rappresenta, assieme alla Festa di Sant’Efisio a Cagliari e alla Cavalcata Sarda sassarese, uno dei più grandi raduni folkloristici dell’isola.

📷 Complimenti a @naty_curreli per questo Reel.

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  • 💛❤ Alghero, città di mare e di cultura, si racconta in due video promozionali realizzati dall’Amministrazione comunale con l’assessorato alla Cultura e Turismo, in collaborazione con la Fondazione Alghero e il Parco Regionale di Porto Conte.

I video sono accompagnati dalla canzone “Domo Mea” dei Tazenda, cantata in cinque lingue diverse.

Le immagini del primo video mostrano le bellezze naturali e architettoniche di Alghero, dal molo di sottoflutto alla spiaggia di Mugoni, dal nuraghe Palmavera al bastione Marco Polo, dall’Isola Foradada alla torre del Museo Antoine De Saint-Exupéry di Porto Conte.

Oltre ai Tazenda, alla realizzazione dei video hanno contribuito numerosi artisti e musicisti algheresi e sardi, tra cui Salvatore Maiore, Paolo Zuddas, Enzo Favata, Gavino Murgia, Denise Gueye, Claudia Crabuzza, Davide Casu e Claudette.

👆🏻 Clicca sul link in bio per leggere l’articolo completo
  • 💋 Immersa nella costa più selvaggia di Sant’Antioco, la fantastica insenatura di “Is Praneddas” è un autentico gioiello dell’Isola. 

Per arrivarci dovrai percorrere un sentiero breve e affascinante, che attraversa pini e macchia mediterranea per poi lasciare spazio alle rocce e alla scogliera e, infine, al profondo blu di un mare sconfinato. 

Resterai meravigliato dalle splendide forme scolpite dalla natura e dal tempo, dal maestoso Arco dei Baci: un monumento naturale di incredibile bellezza, romantico e dalle mille suggestioni, che si apre sul mare incantando i visitatori. 

A Is Praneddas potrai immergerti nella piccola piscina naturale che fa da cornice all’Arco dei Baci e nuotare nelle sue acque placide e poco profonde.

Ma con qualche bracciata in più, potrai superare idealmente le “Colonne D’Ercole” dell’arco roccioso che sovrasta la piscina per proseguire verso il blu intenso del mare aperto: un vero spettacolo per gli amanti della natura selvaggia, in grado di regalare emozioni indelebili.

📷 Grazie a @travelinthewildsardinia per lo scatto.

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  • Le donne chiudono i festeggiamenti per San Salvatore. A dieci giorni dalla prima processione che ha visto trecento donne di tutte le età accompagnare scalze, tra preghiere e canti, la piccola statua di Santu Srabadoeddu da Cabras al villaggio, questa mattina si è compiuto il percorso inverso e si sono conclusi i festeggiamenti in onore di San Salvatore, organizzati dal Comune di #Cabras, dal Comitato dei festeggiamenti di San Salvatore e con la collaborazione dell’Associazione Is Curridoris, dell’Associazione Santu Srabadoeddu e dell’Associazione Enti Locali per le attività culturali e di spettacolo.

Questa mattina, all’alba, il novenario di San Salvatore ha vissuto gli ultimi istanti di una festa attesa per tutto l’anno a Cabras. Le trecento fedeli si sono radunate attorno al piccolo santuario e da lì, dopo aver partecipato alla messa, si sono dirette verso il paese. 

Sono stati sette chilometri ricchi di passione e di sensazioni contrastanti. Gioia, commozione, fatica, dolore, orgoglio erano percepibili sui volti delle scalze di Cabras.
  • ⛵️ Sulle rive di uno dei mari più suggestivi del sud della #Sardegna, c
  • 🌑 La caletta vicino alla famosa piscina naturale di Cane Malu a #Bosa, una bellissima insenatura a forma di cuore… o è una testa di gatto?

Ci siete mai stati?

📷 Grazie a @dani____m per gli scatti.

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