Il leader dei Queen oggi avrebbe compiuto 76 anni. Freddie Mercury rappresenta un mito senza tempo, un uomo che con la sua genialità ha dato vita ad alcune tra le più belle canzoni rock. Polistrumentista, compositore e cantante dal carattere esuberante, è ricordato ancora oggi per la sua vocalità e per la sua presenza scenica, caratteristiche che lo hanno reso uno tra i più famosi artisti nella storia del rock e uno tra i migliori cantanti di tutti i tempi. Ma chi era?
Freddie Mercury, Farrokh Bulsara all’anagrafe, nato a Zanzibar il 5 settembre del 1946 da una famiglia di origine Parsi. Cresciuto tra l’India e l’Africa, quando aveva diciotto anni si trasferì con la famiglia in Inghilterra. Al tempo il giovane Freddie era più interessato al mondo dello sport che a quello della musica: era un buon velocista, un bravo giocatore di ping pong e praticava anche pugilato. La passione per la musica arrivò in seguito grazie alle lezioni di pianoforte che gli impartiva la zia. Dopo aver studiato musica per diversi anni, Freddie iniziò a cantare in alcune piccole band, fino a quando un giorno incontrò il chitarrista Brian May e il batterista Roger Taylor che allora già suonavano insieme negli “Smile”, gruppo di cui Mercury era fan. Il cantante si unì a loro nel 1970 e fu proprio lui a suggerire di modificare il nome della band in “Queen”. L’anno dopo entrerà a far parte del gruppo anche il bassista John Deacon.
Nel 1973 uscì l’album di debutto con i Queen ma la notorietà arriverà negli anni successivi. È nel 1975 con “A Night at the Opera” che Freddie Mercury e i Queen conquisteranno il successo a livello internazionale. Questo album contiene il pezzo intitolato “Bohemian Rhapsody”, il primo di una lunga serie di grandi successi. Per oltre un decennio si susseguiranno tanti altri brani che diventeranno molto popolari, tra questi “The Show Must Go On”, “Somebody to Love”, “Don’t Stop Me Now”, “We Are the Champions”, “We Will Rock You”.
Grazie al suo carisma e alla sua forte presenza scenica Mercury è diventato uno tra i più grandi frontman della storia. Come membro dei Queen nel 2001 è entrato a far parte della “Rock and Roll Hall of Fame” e come singolo artista nel 2003 è stato inserito nella “Songwriters Hall of Fame”. Ma uno dei suoi tratti distintivi era la sua particolarissima voce, tanto che è stata oggetto di uno studio pubblicato su Logopedics Phoniatrics Vocology da parte di un gruppo di scienziati. Secondo la ricerca, il leader dei Queen aveva doti fisiche nella norma ma un considerevole controllo della voce, spesso utilizzata da lui al limite e con un registro più alto di quello per lui normale. I ricercatori hanno anche studiato il range vocale del cantante e hanno affermato che la sua estensione si attestava a poco più di tre ottave, rientrando quindi nella media dei cantanti di età simile. Inoltre, è emerso che il suo vibrato era più veloce e irregolare rispetto a quello della media.
Con il tempo (e forse anche a causa della sua biografia cinematografica intitolata “Bohemian Rhapsody”) si è diffuso il falso mito che la sua estensione vocale fosse collegata all’iperdontia di cui soffriva. Freddie era infatti nato con quattro incisivi oltre la norma e si dice che per paura di modificare il suo canto non abbia mai voluto correggere il difetto. Ma in realtà gli studiosi hanno affermato che non esiste una correlazione tra il cambiamento dell’estensione vocale e una malformazione simile alla sua.
Alcuni sostengono che Freddie Mercury si ammalò di Aids intorno al 1982 ma il cantante tenne nascosta la sua malattia fino al 1991, quando chiamò il suo manager e gli dettò un comunicato ufficiale per far sì che la stampa divulgasse la notizia della sua malattia: “Desidero confermare che sono risultato positivo al virus dell’HIV e di aver contratto l’AIDS. È arrivato il momento che i miei amici e i miei fan in tutto il mondo conoscano la verità e spero che tutti si uniranno a me, ai dottori che mi seguono e a quelli del mondo intero nella lotta contro questa terribile malattia”. Il 24 novembre dello stesso anno morì.
Accanto a lui c’era l’allora compagno Jim Hutton, al suo fianco dal 1984. Le sue ceneri invece furono consegnate a Mary Austin (l’ex fidanzata con cui aveva convissuto per sette anni e alla quale aveva dedicato alcune storiche canzoni, tra cui “Love of My Life”). Su dove siano stati conservati i suoi resti mortali ancora oggi nessuno (tranne la sua fidata Mary) sa la verità.