Una vittoria su sette partite nell’ultimo mese e si parla di mercato
Che novembre sarebbe stato un mese difficilissimo per la Dinamo Banco di Sardegna Sassari si sapeva e la previsione, fin troppo facile a dire il vero, è stata pienamente confermata. Una sola vittoria centrata, è questo il bottino della formazione sassarese, che tra l’altro ormai risale al lontano 6 novembre, sul campo della The Flexx Pistoia. In particolare, i biancoblù di coach Federico Pasquini avrebbero dovuto affrontare due settimane che vedevano concentrato un poker di sfide ad elevatissimo quoziente di difficoltà: ad Atene in Champions League, a Milano, in casa contro il Besiktas e poi con Avellino. Ebbene, il Banco è uscito da questa centrifuga con le “ossa rotte” in fatto di risultati e con qualche sorriso di facciata per averle prese malamente solo dall’AEK Atene. Dopo aver vinto in extremis a Pistoia, la Dinamo se l’è giocata in casa di una Milano sottotono e attenta a non sprecare troppe energie in vista di un doppio impegno infrasettimanale di Euroleague, con il Besiktas ha buttato al vento una gara che la vedeva avanti di 12 punti a 4’ dalla fine e con Avellino, tra un break ed un controbreak, non ha avuto la personalità per imporsi negli ultimi minuti di una partita comunque bella da vedere. Poi con il Mhp Riesen Ludwigsburg ha perso di un punto, con un canestro quasi a fil di sirena, dopo essere stata avanti di 11 punti nel terzo quarto e le è toccata sorte praticamente identica in campionato, con Cremona, gara in cui ha nuovamente perso di un punto, con un canestro lasciato segnare agevolmente ad un avversario a 56 centesimi di secondo dalla fine, dopo aver dilapidato un +8 toccato a 4’49” dalla sirena. Il periodo è critico, sicuramente dal punto di vista mentale perché la squadra è sfiduciata, ma anche dal punto di vista tecnico, perché le carenze sono venute a galla. Naturalmente sono iniziate le polemiche. In particolare a partire dalla gara con il Besiktas. Quella turca è indubbiamente una corazzata, c’è però da dire che, normalmente, quando si esprime un giudizio su una gara lo si fa basandosi sulla stessa, non sui precedenti dell’altra squadra, sul suo blasone o sull’indiscutibile “forza” sulla carta. Ed il Besiktas in occasione della gara al PalaSerradimigni, non è stato irresistibile e, oggettivamente, ha approfittato di un discreto regalo fattole dai biancoblù. Cosa che poi, peraltro, hanno fatto altri.
È emerso più di un problemino. Per quanto riguarda i singoli, si può dire che non siano ancora pervenuti sia Trevor Lacey che Josh Carter. Quest’ultimo ha avuto qualche acciacco fisico e, si sa, ha la peculiarità del tiro da tre, oltre al quale fatica. Necessita, dunque, di essere innescato a dovere, per quanto un’aletta più completa probabilmente avrebbe costituito una soluzione migliore. Lacey per ora ha deluso, il suo impatto nell’economia della squadra è stato piuttosto blando ed essendo la guardia titolare tutto questo pesa non poco. La coppia Lacey-Carter, fino ad ora, ha prodotto in campionato una media di 16.3 punti e 5.7 rimbalzi a partita, oltre ad un saldo negativo tra palle perse e palle recuperate. Poi c’è il capitolo Johnson-Odom, le cui caratteristiche, come quelle di Carter, erano sufficientemente note già prima del suo arrivo: più guardia che playmaker. Fino a questo momento la sua vena realizzativa ha fatto comodo, viste le “mancanze” degli altri, così come poco gli si può dire sul piano dell’impegno e della grinta. Le sue giornate no hanno creato difficoltà alla Dinamo, anche perché il suo “cambio”, Rok Stipcevic, è ugualmente un playmaker “sui generis”, troppo innamorato dell’infinito palleggio con scarico o tiro “a babbo morto”. Su Johnson-Odom sono state abbozzate anche voci su un presunto carattere non comodo da gestire e sulla volontà di andare via. In sostanza, proprio lui pare avere le valigie in mano e la Dinamo si starebbe guardando intorno alla ricerca di un play puro, dal quale probabilmente trarrebbero giovamento tutti. Ma il mercato, al momento, non offre tanta scelta. L’ultimo nome accostato al Banco è quello di Mike Green, “sondato” già in passato dalla società sassarese, che ha le qualità del regista. In precedenza era stato fatto quello dell’ex NBA ed Hapoel Tel Aviv Nate Robinson, ipotesi senza dubbio suggestiva ma probabilmente non rispondente alle esigenze reali della squadra, ma pare che lo stesso abbia rifiutato la proposta. Il quadro della situazione in casa Dinamo è completato da un Savanovic che ha avuto un evidente calo prima di riprendersi nelle ultime due partite, con il Ludwigsburg e con Cremona, da un Olaseni un po’ leggerino e poco “aggressivo” sotto canestro e da D’Ercole che vede il campo col contagocce e parrebbe non troppo contento. Poi c’è il grosso problema dei pochi rimbalzi di squadra presi e dei tanti offensivi concessi alle avversarie. Negli ultimi giorni si è parlato timidamente anche di una possibile ricerca sul mercato di un lungo.
Un momento di smarrimento generale, senza apparenti ben definite gerarchie, che dispiace perché il gruppo evidenzia voglia di “sbattersi”, pur sembrando confuso.
Difficile fare previsioni in una situazione simile, in cui la classifica vede la Dinamo invischiata nella zona centrale. Certo è che è necessaria una scossa, anche perché continuando così si mette a rischio innanzitutto la partecipazione alla Final Eight di Coppa Italia e si potrebbe poi anche complicare troppo la questione playoff. Per pensare a questi ultimi magari è presto, ma è bene non lasciar passare troppo tempo prima di prendere coscienza dei problemi.
Se, in un’altra situazione, il mese di dicembre sarebbe apparso leggermente più agevole rispetto al precedente, ora è il caso di non sbilanciarsi. Anche perché si andranno ad incontrare, in campionato, delle squadre sostanzialmente equivalenti stando a ciò che, fino a questo momento, ha detto la classifica: la Brindisi dell’amato ex coach biancoblù Meo Sacchetti, Trento, Capo d’Orlando e Torino. In coppa, invece, parte il girone di ritorno, quindi si fa visita allo Zielona Gora, battuto di quattro lunghezze all’andata, ed allo Spirou Charleroi su cui la Dinamo si è invece imposta più nettamente, e, in mezzo, si ospiterà lo Szolnoki Olaj, che ha segnato una delle prime “sconfitte-beffa” di un punto.