“Sa fide nostra/no la pagat dinari/ajò! dimonios!/avanti forza paris”. Chiunque in Sardegna avrà sentito almeno una volta queste strofe o le avrà perfino canticchiate come se le conoscesse da sempre. Ciò non sarebbe strano, dato che ancora oggi l’inno della Brigata Sassari evoca una storia comunitaria di forza e attaccamento territoriale tale da rischiare la vita. Vicende testimonianza del passato e monito per il futuro, divenute a Tempio Pausania cuore del Museo Mostra Storica i “Diavoli Rossi” – la Brigata Sassari nella Grande Guerra.
Gestito dall’Associazione Sivelu e dal curatore luogotenente Antonio Pinna, il Museo Mostra Storica dedicato alla Brigata Sassari nella Grande Guerra nasce nel 2017, in concomitanza con il centenario della Prima Guerra Mondiale. Dalle battaglie come “Arditi” sotto il comando del tenente Alfredo Graziani a quelle sul Carso, Asiago, Bainsizza, Caporetto, Sette Comuni e sul Piave, l’esposizione celebra il ricordo dei tanti caduti della Brigata Sassari, oggi nota anche con un’altra denominazione derivante dallo stesso nemico austro-ungarico. Al tempo fu infatti proprio quest’ultimo a identificare per la prima volta l’agguerrito corpo militare col nome “Die Rote Teufel” (“I Diavoli Rossi”), dove il “rosso” stava per il colore delle mostrine mentre “diavoli” si associava al combattimento corpo a corpo.
Un colore caldo e un sostantivo carico di timore, che insieme restituiscono il prezioso ruolo della Brigata Sassari fin dalla nascita nel marzo 1915. A ridosso del Primo Conflitto Mondiale e con l’esercito austro-ungarico in procinto di invadere l’isola, si decise infatti di creare a Sinnai e Tempio Pausania 2 reggimenti costituiti interamente da personale sardo. La composizione locale e lo spiccato senso di gruppo furono elementi distintivi della Brigata, che non risparmiò coraggio e accanimento nei vari scontri, dalla seconda battaglia dell’Isonzo tra luglio e agosto 1915 a quella di Caporetto (1917) fino alla Seconda Guerra Mondiale. Dotate di costante determinazione a prescindere dall’esito degli eventi, le unità furono sciolte una volta finita la guerra e ricostituite poi a Sassari il 1° dicembre 1988.
Al netto dell’intera storia della Brigata, è proprio il primo conflitto che la vide protagonista a costituire linfa per il percorso espositivo, ospitato nell’ex Stazione Ferroviaria delle Strade Ferrate Secondarie della Sardegna. Il senso d’abnegazione e dovere mostrati nella Prima Guerra Mondiale aleggiano infatti in ciascuna delle sale presenti, introdotte da uno spazio d’ingresso che con la ricostruzione della sala d’aspetto con biglietteria e telegrafo fa rivivere la partenza dei Diavoli al fronte. Andando oltre si snodano poi 2 filoni distinti, uno cronologico con gli spazi del “Primo fronte di Guerra: Isonzo”, “Il fronte degli Altipiani” e “Il fronte del Piave” – contenenti testimonianze degli anni bellici come foto, oggetti, armi ed equipaggiamenti – e uno tematico con altre 4 aree appositamente dedicate.







Primo filone argomentativo incontrato dal visitatore, lo spazio sulla guerra di trincea custodisce tesori quali armi bianche, bombe a mano, equipaggiamenti austro-ungarici, giornali in lingua ungherese e slovena, munizioni, borracce, scatolette di carne, set da caffè e contenitore per la zuppa. Proseguendo poi nel percorso è possibile osservare anche le stanze dedicate alla cura dei feriti di guerra e ai nomi che resero leggendaria la Brigata, con riconoscimenti come la Croce al Valore Militare, la Croce al Merito di Guerra e gli Encomi assieme ai Medaglieri di Emilio Lussu, Alfredo Graziani e Antonio Giagheddu, celebrati anche nell’ultimo settore sulla Brigata Sassari di ieri e oggi.
Un ricco patrimonio che trova ulteriore forza anche nella storia del luogo in cui è ospitato, ossia l’ex Stazione Ferroviaria da dove il reggimento tempiese si avviò al fronte. Inaugurata nel 1888, la rete ferroviaria sorse per collegare il centro con la stazione di Monti e aree circostanti, finché nell’aprile 1935 fu dismessa per il trasferimento del traffico ferroviario presso una nuova linea a poche centinaia di chilometri. Malgrado il disuso, della stazione rimasero intatti il fabbricato degli alloggi e quello dei viaggiatori a pianta rettangolare, destinato nel 2010 ad essere ristrutturato e diventare sede del Museo dei Dimonios che oggi conosciamo.
Il Museo Mostra Storica i “Diavoli Rossi” – la Brigata Sassari nella Grande Guerra si trova in via Stazione Vecchia a Tempio Pausania. Per informazioni su orari, tariffe e prenotazioni è possibile contattare i numeri 347.1249501, 348.8993581, 393.6859062 o scrivere all’indirizzo di posta elettronica [email protected].
































