I dinosauri made in Sardinia sono un argomento un po’ “spinoso” per i paleontologi sardi. Sono stati trovati nella penisola italiana, che in teoria si riteneva sino a qualche decennio fa quasi del tutto “sommersa” dal mare, mentre in Sardegna, terra geologicamente molto più antica, non ne sono ancora stati ritrovati.
Non mancano in Italia le ricerche sui dinosauri. Sono diverse le località, sia del nord che del sud Italia, che hanno restituito fossili di dinosauri o delle loro impronte. Ma non in Sardegna. “Purtroppo, ad oggi nella nostra isola non sono noti resti fossili o impronte di dinosauri mesozoici (o “dinosauri non aviani”, cioè tutti i dinosauri ad esclusione degli uccelli) – racconta Daniel Zoboli, ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche dell’Università degli Studi di Cagliari –. Le ricerche, infatti, non hanno dato buoni frutti nonostante le potenzialità di trovarne siano sostanzialmente alte”. È difficile dare una risposta sul perché non sono stati trovati i fossili di un dinosauro in Sardegna nonostante l’isola abbia tutte le caratteristiche per poter essere territorio fertile per il loro ritrovamento. “Ad oggi – prosegue il ricercatore – gli unici resti di grandi rettili mesozoici (del Giurassico) che sono stati trovati nell’isola sono alcuni denti di ittiosauro rinvenuti nell’area di Jerzu. Però dobbiamo ricordarci che gli ittiosauri non sono dinosauri”.
I dinosauri sono un gruppo di vertebrati terrestri che si è enormemente diversificato durante l’era mesozoica e in particolare durante i periodi Giurassico (da circa 200 a 145 milioni di anni fa) e Cretaceo (da 145 a 66 milioni di anni fa). “Solitamente quando si pensa ai dinosauri vengono subito alla mente solo i grandi lucertoloni “squamati” che spesso lottano tra loro nei film o che fanno strage di malcapitati umani – sottolinea il ricercatore –. Vengono erroneamente ritenuti dinosauri anche molti altri animali mesozoici come i rettili volanti (pterosauri) e i rettili marini (ittiosauri, plesiosauri, mosasauri, ecc.). L’immagine che attualmente ha la comunità scientifica su questi animali è in realtà ben diversa. Diversamente da ciò che si pensa questi animali non si sono affatto estinti 66 milioni di anni fa ma vivono ancora oggi tra noi. Di fatto gli uccelli che volano sulle nostre teste o che spesso finiscono nelle nostre tavole come pietanze non sono altro che un gruppo di dinosauri (l’unico) ad essere sopravvissuto alla grande estinzione di massa che ha interessato la Terra alla fine del periodo Cretaceo”.
“I dinosauri – conclude il ricercatore – probabilmente erano presenti in Sardegna anche se non abbiamo ancora avuto la fortuna di trovare i loro fossili. In molti momenti del Mesozoico l’area sarda era infatti emersa come testimoniano rocce di origine continentale e fossili di piante. Tuttavia, per poter avviare una indagine o un eventuale scavo, sarebbe necessario che nell’area di interesse emergessero evidenze della loro possibile presenza (es. un frammento osseo, un dente). Evidenze che in genere vengono segnalate da amatori o da persone comuni che per puro caso si imbattono in questi fossili e che danno il là alle ricerche. Penso che sia solo una questione di tempo e che prima o poi qualche fossile di dinosauro verrà alla luce anche in Sardegna”.