Uscito il 30 giugno per la casa editrice Piemme, Giallo sardo ha raggiunto ottime posizioni nella classifica dei libri più venduti in Sardegna, confermando l’interesse per i thriller, i polizieschi e i noir ambientati nella nostra isola.
A Torre delle storie, ieri, erano presenti tre degli autori della raccolta: Ciro Auriemma, Eleonora Carta e Ilenia Zedda. «”Giallo sardo” mi ha colpito per tanti motivi – dice Matteo Porru in apertura dell’incontro –. Il primo è che non me l’aspettavo: è difficile trovare in un momento di profonda incertezza un’uscita così coraggiosa; un collettivo di autori, di grandi nomi, uniti allo scopo di raccontare un grande giallo sardo.»
Il libro nasce da un’idea di Francesco Abate: riunire in un unico volume le voci più rappresentative del genere, e ambientare i racconti in Sardegna. Durante la presentazione si è dato spazio ai tre racconti scritti dai tre autori: La notte dei miracoli, scritto a quattro mani da Ciro Auriemma e da Renato Troffa; La nuova stagione di Eleonora Carta e Anna di Ilenia Zedda.
La notte dei miracoli, ambientato a Carloforte, «territorio ricco di storia che ci ricorda quanto siamo meticci» precisa Auriemma, narra di un avvistamento di un fantasma e ha come protagonista un ex poliziotto, Pantaleo. L’autore spiega come lui e Renato Troffa abbiano impostato la scrittura, e aggiunge: «Scrivere a quattro mani prevede che ci sia complicità e umiltà; in questo la letteratura dovrebbe imparare dal cinema». Attraverso il protagonista, il racconto indaga la difficoltà di stare al mondo e di trovare una propria collocazione, quando si hanno dei vuoti esistenziali. Leo prova a riempirli con una divisa ma quando nessuno gli dà più credito la dismette e torna nella piccola isola di Carloforte.
La nuova stagione di Eleonora Carta è ambientato invece alle pendici del monte Limbara, e ha come protagonista un eremita dall’animo chiaroscuro. «Il male e la paura sono parti di noi che consentono di entrare con maggiore empatia con il carattere del personaggio – spiega l’autrice −. Indagare su quanto male può esserci in ciascuno di noi e scavare nelle proprie ansie ci aiuta ad entrare in contatto con la conoscenza dell’altro».
Dall’inquietudine de La nuova stagione si passa al racconto Anna di Ilenia Zedda. L’autrice, che con il suo romanzo d’esordio Naccheras ha di recente vinto il Premio giovane promessa della narrativa italiana 2020, racconta la decisione di rendere omaggio al quartiere di Castello, a Cagliari, e parla di quanto le siano servite, nella costruzione della sua storia, le lezioni dei grandi del Cinema tenute nella Scuola Holden: Nanni Moretti e Dario Argento. «Mi hanno insegnato la tecnica per costruire le storie che avevo in mente a 360 gradi», afferma.
In chiusura, Ciro Auriemma ha voluto omaggiare l’ideatore della raccolta, Francesco Abate, leggendo alcuni tratti del suo racconto, e le due autrici hanno stimolato la curiosità leggendo le prime righe delle rispettive storie.
Il 26 agosto, a chiudere la prima edizione della rassegna, sarà il poliedrico Gianluca Medas, storico volto della cultura sarda, che presenterà Mammai manna, edito da Cuec, e il progetto Viajante.