Giulia Giornaliste Sardegna ritira il Premio Francesco Alziator per la sezione “Giornalismo” legato all’impegno sociale, nella serata conclusiva di domenica 16 dicembre della dodicesima edizione del premio letterario intitolato allo scrittore, giornalista e studioso cagliaritano. Il primo prestigioso riconoscimento che l’associazione di professioniste e pubbliciste coordinata da Susi Ronchi ottiene a poco più di un anno e mezzo dalla sua nascita, con la seguente motivazione: “Gi.U.Li.A Giornaliste Sardegna è impegnata a portare al centro del dibattito culturale e sociale i temi legati alle discriminazioni, ai pregiudizi, agli stereotipi nella rappresentazione dei Media. Lavora per una pari rappresentanza dei generi nell’informazione e assicura il suo contributo per rendere i linguaggi mediatici sempre più corretti e rispettosi della dignità e dell’identità delle persone. Si batte per diffondere una rappresentazione della donna libera da ogni forma di pregiudizi e stereotipi, essere presenti nella comunicazione e nell’informazione”.
La consegna dell’onorificenza a Giulia Sardegna e ai vincitori delle varie categorie della XII edizione del Premio Letterario organizzato dalla Fondazione Francesco Alziator si è tenuta nella Sala Congressi del THotel, a Cagliari. A condurre le premiazioni l’avvocata Valeria Aresti e Maurizio Porcelli, direttore generale dell’istituzione. Per l’associazione delle giornaliste sarde impegnate nella promozione delle parità di genere e di un linguaggio corretto e rispettoso delle differenze ha ricevuto il premio Roberta Celot, vicepresidente di Giulia Sardegna, consegnatole da Francesco Birocchi, presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Sardegna. «Questo premio significa che le tematiche che Giulia sta portando avanti da circa due anni sono temi sui quali la società vuole interrogarsi, sui quali la nostra categoria per prima si vuole interrogare – ha sottolineato la vice di Giulia. Noi abbiamo trovato lungo la nostra strada dei compagni e delle compagne eccezionali: l’Università di Cagliari, l’Ordine dei Giornalisti, il Sindacato dei giornalisti, moltissime associazioni di donne, moltissime donne nelle istituzioni che hanno guardato a questo nuovo gruppo di donne impegnate in una categoria che, lo sappiamo, è stata per tantissimo tempo molto maschile e spesso anche molto maschilista, per cui oggi la voce delle donne permette di guardare il mondo con una visione diversa. Tutti i settori del mondo possono e devono essere guardati con una visione che non è più solo quella maschile, ma è anche una visione femminile. Ora l’intuizione, la scommessa di Susi Ronchi, e il fatto che in breve tempo 50 colleghe di tutte le testate sarde, di tutte le estrazioni, persone che si sono formate e che lavorano all’interno dei giornali in maniera stabile, ma anche precarie, freelance, giovani, meno giovani, beh, è quello che si diceva qui: una passione. Ecco, questa è la storia del successo di un gruppo di donne appassionate, molto appassionate. Persone, che lavorano nella professione in maniera infaticabile, persone competenti. Bene, questo è un premio a tutte le donne che con noi hanno cominciato questo percorso. Io mi auguro, e auguro anche a tutte voi che le Giulie si possano moltiplicare ancora, molto e molto di più. Grazie». Un grande applauso quindi dedicato a tutte le Giulie, rappresentate in sala da una decina di colleghe invitate dalla conduttrice della serata ad alzarsi in piedi, a ricevere simbolicamente il premio insieme alla Celot.
Doppio riconoscimento inoltre per Giulia Sardegna: ad Ambra Pintore, iscritta all’associazione Giornaliste Italiane Unite Libere Autonome e tra le più importanti voci dell’isola, è stato consegnato il Premio Alziator per la categoria “Musica”. A porgerle il riconoscimento Lelio Lecis, direttore artistico di Akròama. Attrice, autrice, giornalista e cantante, è stata premiata “per aver contribuito a diffondere negli ultimi anni la tradizione musicale sarda ben oltre i confini regionali, presso manifestazioni di grande prestigio”. Una tradizione che l’artista sarda (madre di origine siciliana) ha reinterpretato inserendola nel contesto più ampio della cultura mediterranea. Come il brano tradizionale “No potho reposare” che ha cantato subito dopo la premiazione accompagnata dalle note della chitarra del maestro Luigi Puddu. Un omaggio intenso e appassionato alla cultura e alle sonorità della Sardegna.