La notizia corre veloce sul Web e accende la polemica e la satira: Le Faq del Governo “dei migliori” sulla libertà di spostamento dei proprietari di secondo case ha il sapore della beffa.
Esattamente un anno fa, il Governo Conte dava la possibilità a decine di migliaia di proprietari di seconde case di trasferirsi fuori dalle zone più colpite dalla pandemia, scatenando un effetto contagio che in Sardegna abbiamo pagato a carissimo prezzo.
Oggi, dopo un anno di umiliazioni e diktat assurdi, la Sardegna subisce l’ennesimo schiaffo: è consentito “il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, compreso il rientro nelle seconde case ubicate dentro e fuori regione”.
Il movimento popolare sardo non ci sta. «Questo vuol dire – denunciano gli attivisti – che in una zona rossa, praticamente non si può mettere il naso fuori di casa per nessun motivo se non è certificato, ma se si possiede una villetta in Sardegna è possibile andare tranquillamente a svernare, a maggior ragione visto che la Sardegna è l’unica Regione bianca dove le misure di distanziamento sono più blande».
I dati parlano chiaro: tra le seconde case in Sardegna il 26,8% a famiglie del Nord Italia, di cui oltre la metà proviene dalla Lombardia (Alvarez Leon, Cappai 2011).
«Rispondere alla domanda “posso andare nella mia seconda casa?” con un “si” – continua il movimento politico – equivale a dire “si, puoi andare in Sardegna, come hai fatto l’anno scorso, ricreando la medesima crisi sanitaria che è costato il quasi collasso del sistema sanitario sardo, il tracollo del fragilissimo sistema economico sardo e centinaia di morti che si potevano evitare”».
«Non c’è alcun dubbio che si tratta ancora una volta di una precisa scelta politica, per accontentare quelle fasce di benestanti del nord Italia provati da un anno di restrizioni. Draghi in questo è l’esatta fotocopia di Conte: dice che la priorità è la salute, poi si va a targhe alterne e non si rispettano i fondamentali criteri per arginare l’epidemia e per preservare quelle zone che se ne stanno liberando».
La Val D’Aosta ha prontamente deliberato il “niet” ai proprietari di seconde case non residenti nella regione vietando tutti gli “spostamenti in entrata in detto territorio per recarsi presso le proprie abitazioni diverse da quella principale (cosiddette seconde case)”.
La Sardegna dovrebbe fare altrettanto? Secondo Caminera Noa si: «Ci aspettiamo che Solinas faccia lo stesso per preservare la salute, l’economia (e la dignità) dei sardi, ma non siamo ottimisti, visto che dovrebbe mettersi contro moltissimi elettori del partito a cui deve la sua carriera politica: La Lega che a dispetto del cambio del nome era e rimane a tutti gli effetti “Nord”».