“È il momento giusto per costruirvi il vostro regno così come lo vuole la vostra anima, compiere il vostro destino, realizzare tutte le potenzialità che vi sono state date, metterle a frutto per voi e per gli altri. La vita è un meraviglioso e stravagante viaggio, che presuppone partenze entusiastiche, circostanze impreviste, ostacoli insormontabili con un epilogo di rinunce e ritorni. Cristina è ritornata, e questo è il racconto del suo viaggio, del nostro viaggio.”
Questo breve estratto della psicobiografia di Cristina Pisanu “La mia unica vita, la mia vita unica” (ed. Scatole Parlanti) porta con sé il significato dell’intero libro, in cui il lettore è portato a riflettere sulle prove che ci accomunano come esseri umani, e sull’unico modo per uscirne vincenti: ricordare di che pasta siamo fatti anche quando costretti a una nuova forma di noi stessi e della nostra vita.
Il libro infatti racconta due differenti momenti della stessa donna: Cristina Pisanu, aperta, forte, professionista in carriera, circondata dall’amore della famiglia, prima del 2018 era una ordinaria hair stylist di Thiesi, concentrata appunto sui suoi affetti e il suo lavoro. A causa di una grave setticemia che la lascia in fin di vita, Cristina è però costretta a tirare fuori la sua natura straordinaria che invece ha sempre serbato dentro di sé e che l’ha resa così popolare e amata. L’infezione le toglie entrambe le mani e le gambe lasciandola in un limbo, ma non riesce a intaccare la sua indole di guerriera. Leggiamo ancora nel libro: “Il percorso è veramente faticoso, inizia molto lento. I risultati, dicono, si vedranno dopo un anno circa. Ma ho un carattere tosto, non ho più paura di nulla, perciò mi dico che affronterò con tenacia e determinazione quanto mi attende. La partenza non è stata semplice. L’organizzazione ha dovuto coinvolgere più amici e parenti, un grande spirito di gruppo che ha permesso il dispiegarsi delle vele e il salpare della nave carica di speranza. La maggior parte di loro lamenta dolori ricorrenti, manifestando tristezza costante e un atteggiamento depresso. Io invece non vedo l’ora di mettermi in gioco, di riprendere la mia autonomia. Qui dentro mi sento un leone, trasmetto il mio coraggio e la mia carica a chiunque.”
Ordinabile cartaceo online il libro raggiunge sempre più persone, che grazie alla intermediazione della psicologa cagliaritana Valeria Sassu riescono a sentire vivide le emozioni di Cristina Pisanu. L’incontro tra le due donne è stato quindi il giusto click per la stesura del libro (a cura della dottoressa) e ha permesso a entrambe di scoprire ed esprimere un’altra versione di sé stesse.
Ciao Cristina, come comincia la tua storia?
La mia storia inizia in quel maledetto giorno di novembre, quando iniziai ad accusare fortissimi dolori al fianco destro. Imperterrita continuai a lavorare e a prendere antidolorifici, fino a quando fui costretta a ricorrere al pronto soccorso. Da lì iniziò il mio calvario: arresto cardiaco, rianimazione e coma. Entrai in setticemia, la mia vita era appesa a un filo… dopo quindici giorni di coma sono partita per l’Ospedale Marino a Cagliari dove ho subito l’amputazione di mani e gambe.
In quel momento cosa è cambiato?
La mia vita iniziò a prendere una piega diversa: ero un’altra me senza gli arti! Una nuova me che mi portò ad avere un atteggiamento positivo verso una nuova vita all’insegna dell’amore verso il prossimo e verso la vita in generale!
Come hai deciso di scrivere un libro?
Io e la dott.ssa Sassu abbiamo sempre avuto un rapporto splendido, tra di noi c’è sempre stata una bella sinergia: io adoro ascoltarla e lei adora i miei consigli. Un giorno in salone le raccontai che avevo scritto in un quaderno tutte le sensazioni, emozioni, dolori, provati durante il mio viaggio in rianimazione. Così disse che lei mi avrebbe dato una mano.
Cosa hai voluto trasmettere ai lettori?
Il libro è un inno alla speranza! Nonostante tutto non è drammatico! Si legge in poco tempo perché coinvolgente e scritto in maniera semplice. Ho voluto far capire che la vita è dura ma che dobbiamo trasformare ogni problema in opportunità! Che non bisogna smettere di lottare… che un tragico evento non è la fine ma un nuovo inizio!
Che progetti hai?
Oggi è un nuovo inizio: gestisco un salone con quattro dipendenti, ho un marito che mi adora, due figli che mi supportano, parenti e amici che mi aiutano a vivere con soddisfazione la mia quotidianità. Il primo progetto è andato a buon fine: è stato quello di scrivere il mio libro con la vendita di oltre 5000 copie. Poi il prossimo è quello di acquistare protesi di ultima generazione con l’aiuto della mia associazione chiamata Asteroidea, che mi sostiene sempre. A settembre sfilerò per uno stilista italiano a Parigi! Ma per ora è tutto top secret, posso solo dire che è un progetto creato per la disabilità, dove la diversità è bellezza!
Cristina Pisanu ha dunque trovato la forza di reagire, tanto che non si tirerebbe indietro da una attività di mental coaching. Quello che la differenzia dagli altri è che la lotta non è finita, non tutto è ancora concluso, il suo è un quotidiano volercela fare. Condivide il suo viaggio mentre ancora lo sta percorrendo, e questo è un dono per cui sentiamo di ringraziarla.
Per saperne di più potete seguire Cristina sui social, Instagram @cripisanu @lamiaunicavitalamiavitaunica e Facebook.