Il 2 settembre si è aperta la 77 ª edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Nonostante il coronavirus e le misure previste, dalle mascherine al distanziamento sociale, la kermesse è la prima al mondo a ripartire, pur facendo i conti con presenze ridotte e atmosfere un po’ spettrali.
Sono quattro i film italiani in concorso, “Le sorelle Macaluso” di Emma Dante, “Miss Marx” di Susanna Nicchiarelli, “Padrenostro” di Claudio Noce con Pierfrancesco Favino, e “Notturno” di Gianfranco Rosi. Il film di chiusura sarà “Lasciami andare” di Stefano Mordini con Stefano Accorsi e Valeria Golino.
Anche il cinema “Made in Sardegna” verrà rappresentato in questa speciale edizione con i film “Assandira” di Salvatore Mereu e “Nilde Iotti. Il tempo delle donne” di Peter Marcias. Entrambi i film verranno qui presentati in anteprima mondiale. Dapprima sarà la volta di “Assandira”, il film di Salvatore Mereu, fuori concorso, verrà infatti proiettato domenica 6 settembre, e uscirà nelle sale italiane il 9. Liberamente ispirato all’omonimo romanzo di Giulio Angioni, e con un cast di attori del calibro di Marco Zucca, Gavino Ledda, Anna König, Samuele Mei e Corrado Giannetti, in Assandira si narra la storia di Costantino, un anziano pastore sardo che durante una notte, a causa di un tremendo incendio, spento poi grazie a una pioggia torrenziale, si trova a dover affrontare la perdita di suo figlio, morto nelle fiamme, e la distruzione del suo agriturismo, Assandira. Un film drammatico dunque, incentrato sull’identità culturale e sull’esplorazione profonda della natura umana.
Lo stesso regista, Mereu, ha dichiarato: “Leggendo Assandira di Giulio Angioni, ho provato un sentimento di frustrazione e di indignazione nei confronti della rappresentazione di quel mondo a cui appartengo, quello della Sardegna rurale, massacrato dall’industria turistica, dall’idea che in nome del guadagno facile si possa passare sopra tutto, anche sopra la dignità delle persone. Questa è stata la molla iniziale che mi ha spinto a intraprendere questa avventura. Ma in Assandira questo non è che l’aspetto esteriore. In una storia non manca mai una parte nascosta che può attenere al nostro privato, più di quanto noi stessi non siamo disposti ad ammettere, che ci attrae ancora di più perché raccontarla ci aiuta a fare ordine dentro noi stessi. Assandira è un percorso nella conoscenza della natura umana, un tentativo di esplorazione dei sentimenti più reconditi, silenti, e che se anche tenuti a bada finiscono però per muovere le cose e gli uomini”.
Lunedì 7 settembre invece, durante l’evento speciale delle “Giornate degli Autori”, verrà trasmesso il film “Nilde Iotti. Il tempo delle donne” di Peter Marcias.
Con l’attrice Paola Cortellesi, che presta il volto proprio a Nilde Iotti, il documentario racconta la sua vita personale e politica. Verranno ricordate le conquiste di Nilde Iotti che hanno segnato delle tappe importanti nel processo dell’emancipazione femminile durante il Novecento, attraverso immagini di repertorio e toccanti testimonianze di importanti personaggi del mondo della politica e della cultura che l’hanno conosciuta, in particolare Sergio Mattarella, Giorgio Napolitano, Daniela Ducato, Michela Murgia, Luciana Castellina, Livia Turco, Cecilia Mangini, Luisa Lama, Piera Degli Espositi, Elly Schlein.
Il regista oristanese, Peter Marcias, ha dichiarato: “Volevo raccontare una grande donna del Novecento italiano, attingendo da numerosi repertori dai quali emerge la sua passione politica e il suo grande senso civile. Ho maturato però l’idea di raccontare, più che la figura politica, la ‘donna e il suo tempo’, Nilde Iotti e la grande capacità di motivare l’universo femminile e di renderlo protagonista dal dopoguerra fino ad oggi”.
Grande soddisfazione per la scelta della Fondazione Sardegna Film Commission di portare queste due opere e l’arte cinematografica sarda in uno dei palcoscenici più importanti è stata espressa dall’Assessore regionale dei Beni culturali e dello Spettacolo, Andrea Biancareddu, che ha affermato: “Credo che sia essenziale investire nelle nostre storie, promuovere i nostri autori, celebrare la nostra cultura e i paesaggi della nostra isola, affinché si creino nuove e feconde professionalità e si possano raccontare le storie di Sardegna nel mondo”.
E senza dubbio non c’è occasione migliore della Mostra del Cinema di Venezia per portare sotto i riflettori sia fatti quotidiani che personaggi noti, permettendo così di far conoscere più a fondo, il fascino, la storia e il tessuto sociale della nostra Isola, valorizzandola.