Doppio live il 4 e il 6 settembre per il Summer Tour di Machina Amniotica, progetto di poesia, musica, rumore e immagini in attività da oltre venticinque anni. Performance di poesia, installazioni, interpretazioni performatiche, sonorizzazioni per film, video, immagini, concerti: l’uso dei loro diversi mezzi espressivi si risagoma e si contamina a seconda del territorio da percorrere, da attraversare, da interpretare, fino a disegnarne una planimetria nuova. “La Machina” sarà ospite nei prossimi giorni all’interno di due rassegne tra le più apprezzate in Sardegna: il 4 settembre alle ore 22:00 a Sestu, negli spazi di Casa Ofelia (in via Parrocchia 88) per il festival musicale “In Progress…One”, storica roccaforte del “progressive” nell’isola giunta quest’anno alla dodicesima edizione organizzata dall’associazione Mediteuropa; venerdì 6 settembre invece la formazione cagliaritana nata a Cagliari nel 1993 dal sodalizio artistico fra Roberto Belli, Arnaldo Pontis, Marco Rocca e Paola Cireddu, sarà in concerto a Seneghe, negli spazi di Casa Addis, con inizio alle ore 23.00, per la quindicesima edizione del “Cabudanne de sos poetas”, il festival di poesia più importante dell’isola organizzato dall’associazione culturale Perda Sonadora.
Nei live di Machina Amniotica confluiscono percorsi artistici sempre diversi che trovano nell’utilizzo delle nuove tecnologie un ottimo supporto per il proprio percorso di indagine, in cui la componente testuale e poetica si fonde alla ricerca sonica e alle arti visive e performative, il cinema e la musica.
Un lungo viaggio di oltre venticinque anni di sperimentazione e contaminazione, mai rinchiuso nelle etichette che inquadrano i generi artistici, ma che al contrario, trova ispirazione sconfinando trasversalmente, attingendo liberamente a diverse fonti. Dal punk al rock fino alla musica elettronica e post-industriale “La Machina” prosegue la sua ricerca tra le diverse espressioni artistiche, tra le opere e le teorie di William Burroughs e il suo cut-up letterario, i poeti maledetti, i movimenti surrealisti e dadaisti, la beat generation, John Giorno, il cinema e la musica, la video-arte, il web, con uno sguardo futuro, distopico e visionario alla James Ballard, David Cronenberg o David Lynch.
Immaginari musicali, cinematografici e letterari a cui la formazione cagliaritana attinge liberamente per poi rielaborarne i contenuti in forma multimediale attraverso il sampling digitale di parole, musica, video, e restituire nuove forme testuali, sonore, visive o performative tradizionali, in un magma di fusione artistica allo stato puro.
Nelle loro performance dal vivo brani originali, cover rielaborate e videoproiezioni di frammenti di film e inediti (rimontati ad arte per creare nuove opere d’arte visiva) si fondono sotto un marchio sonoro immediatamente riconoscibile. Le armonie dei Velvet Underground o la psichedelia dei primi Pink Floyd convivono con strutture orchestrali e batterie elettroniche, campionamenti, strumenti tradizionali o chitarre rock. Il suono della “Machina” si contamina nel rumorismo, nella sperimentazione elektro-noise più estrema o nelle ballate acustiche, in un flusso ipnotico continuo. Il loro repertorio attraversa l’avanguardia musicale di John Cage, dei Tuxedomoon, di Brian Eno, dei Trobbing Gristle o dei Coil, per citare solo alcuni riferimenti musicali. In questa potente massa lavica di sonorità e immagini, si innestano la voce e i testi in italiano, a volte recitati, a volte cantati, in un vortice di straordinaria profondità poetica.
Innumerevoli le produzioni: dalle incisioni discografiche su cd e vinile, concerti dal vivo, performance teatrali, reading di poesia e musica, fino alle colonne sonore per il cinema, il teatro e la danza, video installazioni museali, produzioni di cortometraggi, realizzazione di dvd e software di video-arte multimediale.
<<Machina Amniotica ha per noi, da sempre, uno scopo: quello di esplorare, di formare, di fondare il nostro mondo espressivo, dirigendoci svelti e attenti come in una corsa su un piano inclinato, salendo e sprofondando, come in una vertigine capovolta>>.