Quanto era bello inviare le cartoline, condividendo così i momenti più belli dei propri viaggi con le persone care, e quanto era confortante rivolgersi all’agenzia di viaggio per ricevere validi consigli sulle mete che più facevano al caso nostro. Ma non ci sono più i turisti e la promozione turistica di una volta, perché non ci sono più i termini di una volta: “condividere” è diventato un verbo senza coniugazione, rimpiazzato da un tasto universale nei social; la cartolina ormai pensionata si è “pixelizzata” nella cornice di un post; l’hashtag si fa un po’ agenzia di viaggio nel consigliare i viaggiatori indecisi. C’è un nuovo modo di fare turismo e di essere turista, a chilometro e costo zero, – anzi 2.0! – difficilmente spodestabile e che probabilmente non conoscerà mai crisi. Che si tratti di un turista che scopre la sua nuova meta o un amante della propria terra che professa questo amore diffondendolo post dopo post, Instagram è ormai diventata la vetrina più efficace e forse adatta alla valorizzazione della Sardegna, e i like – ancor meglio dei dati di fatturazione stagionale – parlano chiaro, così come il crescente interesse insito nei commenti degli utenti, turisti in gestazione.
Sono tante le pagine che cercano di racchiudere al meglio la bellezza della nostra isola (spesso riuscendoci pienamente) nei propri post. Al primo posto, con gli oltre 148mila follower, @sardegna_official_ (di Enrico Viola e Luca Sannino) propone immagini mozzafiato accuratamente selezionate che portano la firma di fotografi ora professionisti ora amatoriali, turisti entusiasti o sardi perdutamente innamorati. Al secondo posto, con quasi 80mila follower, @lauralaccabadora mette in vetrina un pacchetto completo di immagini suggestive di paesaggi, costumi tradizionali e prodotti gastronomici, seguita dal bronzo di @sardegna.geographic_official, con 58mila follower. Menzione speciale va infine a @ilsardoviaggiatore.it, che nonostante il numero di seguaci nettamente inferiore alle pagine precedenti, raccoglie le testimonianze dei portatori dei 4 mori in giro per il mondo.
Questa valorizzazione a colpi di cuori interessa persino le singole città, anche loro protagoniste di tante pagine. Cagliari, più che con le foto affascinanti delle sue vie, cattura l’attenzione e il follow degli utenti per la sua varietà culinaria, provata dagli oltre 68mila seguaci di @cagliarifood, una raccolta sempre aggiornata dei locali più appetitosi della capitale che mette sotto i riflettori il cibo sfatando la seriosità della cucina pluri-stellata, senza però nulla togliere a una bella vista panoramica dal Bastione su pagine quali @igers_cagliari, @cagliari_capitale e @loves_cagliari. Segue Nuoro, con le più cliccate @igers.nuoro (19mila follower) e @likes_nuoro; Oristano, con @igersoristano (14mila follower), @likes_oristano e @sartiglia_oristano; e Sassari, con i quasi 17mila follower di @igers_sassari.
Altrettanto o se non più popolari sono poi gli hashtag, etichette virtuali che aumentano la visibilità dei post. Tra i più utilizzati alcuni sono ovvi, come #sardegna, presente in circa 6 milioni di post o la sua variante #sardinia con quasi 4 milioni di post, altri insospettabili. Infatti, prima ancora di aspetti principali e caratterizzanti l’isola, il cibo fa ancora una volta da padrone con i 43mila post di #cagliarifoodporn, che soppiantano i successivi gradini di questa classifica semi-ufficiale. A seguire, paradossalmente, sono #maresardo (15mila post), #sardegnaparadiso, #donnasarda e #linguasarda.
Tra like, hashtag, share e no filter, sembra quasi che Instagram non lasci più posto all’espressione verbale, in italiano o sardo. Scorrendo tra i numerosissimi commenti lasciati sotto foto che sembrano troppo belle per essere vere, questa è forse una mezza verità. Di espressioni se ne trovano eccome e nell’intero spettro emozionale: stupore, meraviglia, sorpresa, curiosità (quella di potenziali turisti che chiedono il nome di quest’isola cristallina), e persino indignazione (quella dei conterranei che denunciano l’utilizzo ingannevole delle immagini del nostro mare).
È un viaggio immobile quello che si può fare su Instagram, sognato ad occhi ben aperti e in contemplazione di una delle poche bellezze rimaste che non hanno bisogno di ritocchini. I turisti non sono più quella presenza spesso rumorosa che affolla le spiagge e le città sotto la canicola estiva, ma interpreti unici che vedono i nostri paesaggi tramite l’obiettivo della macchina fotografica rendendo loro giustizia e che preferiscono condividerli non più solo con i propri cari, ma specialmente con chiunque sia in linea, talvolta facendo di queste esperienze persino un mestiere. È il caso per esempio di alcuni talentuosi fotoamatori nostrani, un po’ turisti, come Gian Marco Leoni (@marklions), Gianni Fresi (@giannifresi), Andrea Mascia (@_andreamascia_), Giovanni Aledda (@octavariumetallus), Andrea Dex (@dexandrea), Francesco Dettori (@francesco__dettori), Riccardo Corda (@rikycorda) e Simon Ska (@simonskaphotography). Il turismo non è più un ciclo di brochure e spot pubblicitari, ma la praticità e istantaneità di un post, di un like e di un commento, e non è più diretto ai soli viaggiatori stranieri, ma anche e soprattutto a tutti quelli che, pur essendo sardi da generazioni, non conoscono, forse per negligenza, l’intera ricchezza della propria terra. Vedere, apprezzare, commentare, viaggiare, condividere e ripetere, ecco la nuova grammatica del turista social.