“Sì, sono autistico e ne vado fiero”. Nel corso del “Concertozzo” organizzato da Elio (di Elio e le Storie Tese) è salito sul palco dell’Arena Fiera di Bergamo Dante Belisari, figlio dodicenne affetto da autismo del cantante milanese, per diffondere un importante messaggio di inclusione. Il ragazzo ha sfruttato l’occasione per sensibilizzare i presenti sulla condizione delle persone autistiche che spesso sono oggetto di pregiudizi. “Vi chiedo una cosa in particolare, per prima cosa godetevi lo spettacolo, ma come seconda per favore rispettate le persone autistiche”. Ma cos’è l’autismo?
Sul sito del Ministero della Salute si legge che l’autismo è un insieme eterogeneo di disturbi del neurosviluppo che si manifestano generalmente in maniera precoce, di solito nel corso dei primi tre anni di vita, anche se ci sono tanti bambini e ragazzi che arrivano a una diagnosi solo in età adulta. Più esattamente, vista la varietà di sintomatologie e la complessità nel fornire una definizione unitaria, è stato adottato di recente l’utilizzo più corretto dell’espressione “disturbi dello spettro autistico” (DSA o, in inglese ASD, Autistic Spectrum Disorders), che comprende diverse patologie o sindromi che hanno come denominatore comune una serie di caratteristiche comportamentali, anche se a vari gradi o livelli di intensità. Gli individui affetti da autismo possono avere alcuni aspetti della propria vita gravemente compromessi, ma altri normali o addirittura migliori rispetto a quelli di chi non ne soffre.
I disturbi dello spettro autistico si manifestano all’interno di diverse aree. Quella della comunicazione: le persone autistiche possono infatti avere difficoltà nel linguaggio e nell’interpretazione del linguaggio in maniera letterale, difficoltà a cogliere le sfumature come l’ironia o i giochi di parole; la socialità: riscontrano problematiche nell’avviare una comunicazione sociale o nel rispondere alle aperture sociali altrui, oppure la risposta appare anomala; l’area immaginativa: gli interessi sono infatti ristretti, i comportamenti e le abitudini spesso stereotipati, rigidi e ripetitivi; l’ansia e la regolazione delle emozioni: le emozioni si manifestano in maniera anomala, può esserci difficoltà o incapacità nel riconoscere le emozioni negli altri e di adattare di conseguenza il comportamento; l’area sensoriale: può esserci poca sensibilità oppure ipersensibilità agli stimoli sensoriali; le funzioni esecutive: che riguardano la capacità di pianificare, organizzarsi e di modificare il proprio comportamento in base alle circostanze e al contesto; l’area attentiva: solitamente gli individui con autismo hanno difficoltà a modificare il proprio oggetto d’attenzione e le proprie azioni e routine, mostrano problemi ad affrontare i cambiamenti e a passare da un’attività all’altra.
In Italia a ricevere la diagnosi di autismo sono in media 1 bambino su 77, di età compresa tra i 7 e i 9 anni con una prevalenza nei maschi: questi sono affetti da autismo 4,4 volte in più rispetto alle femmine. Tale dato è emerso dal “Progetto Osservatorio per il monitoraggio dei disturbi dello spettro autistico” disposto dall’Istituto Superiore di Sanità e dal Ministero della Salute. Le valutazioni del Censis riferite all’anno 2020 parlano di circa 500.000 persone affette da autismo in Italia, ovvero l’1% della popolazione nazionale.
Sono tanti gli ostacoli che si trovano a dover affrontare le persone autistiche e i loro familiari. Sul territorio nazionale esistono diverse associazioni (come la Fondazione Italiana per l’Autismo) che si occupano di fornire aiuto gratuitamente, ma questo non basta. È necessario che vengano attuati interventi mirati da parte delle istituzioni, sia per quanto riguarda l’assistenza delle persone affette da autismo, sia per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla tematica.
Lo stesso Elio, nel corso di un’intervista al Corriere della Sera, aveva ricordato le difficoltà a cui vanno incontro le famiglie con ragazzi autistici in Italia. Il cantante aveva dichiarato che le diagnosi arrivano spesso troppo tardi a causa della difficoltà del riconoscimento della malattia e per la mancanza di specialisti in grado di agire tempestivamente: “il problema è che esistono poche figure specializzate in grado di intercettarli, per intervenire al più presto”. È importante infatti ricordare che la diagnosi di autismo non è strumentale, non esistono cioè apparecchiature o strumenti particolari che ne permettono il riconoscimento, ma si basa invece esclusivamente sull’osservazione dei comportamenti.
Inoltre, Elio si era detto preoccupato per le notizie false che ancora oggi circolano sull’autismo. Infatti, il disturbo suscita tanti pregiudizi e convinzioni del tutto infondate. Spesso si pensa che le persone autistiche siano aggressive, che preferiscano stare isolate, che non siano capaci di provare emozioni. Alcuni credono ancora che si tratti di una patologia trasmissibile e che (teoria completamente smentita dalla comunità scientifica) la sua causa siano i vaccini.