La plastica è un materiale onnipresente nelle nostre vite, avvolge il nostro mondo, dal cibo che mangiamo agli oggetti che possediamo, persino ai vestiti che indossiamo. Tuttavia, nonostante la sua prevalenza, le implicazioni per la salute associate alla plastica sono rimaste in gran parte assenti dai media.
Recenti ricerche hanno iniziato a raccogliere prove concrete che dimostrano quanto possa essere nociva l’esposizione alla plastica, in particolare per i bambini. I neonati hanno infatti tassi di microplastiche nelle feci fino a 10 volte superiori a quelli degli adulti.
Diversi studi hanno dimostrato che i bambini ingeriscono elevate quantità di microplastiche attraverso vari canali:
- Ciucci e biberon: Uno studio del Trinity College di Dublino ha stimato che i bambini potrebbero ingerire fino a 4,5 milioni di particelle di plastica al giorno quando nutriti con biberon di polipropilene.
- Latte materno: Uno studio del 2023 ha scoperto che le microplastiche vengono rilasciate nei sacchetti di conservazione usa e getta utilizzati per il latte materno estratto.
- Polvere domestica: I bambini, trascorrendo il 90% del loro tempo al chiuso e gattonando sul pavimento, sono maggiormente esposti alle microplastiche presenti nella polvere domestica.
Le microplastiche non solo vengono ingerite, ma possono anche essere inalate. Inoltre, le microplastiche più vecchie, che hanno subito gli agenti atmosferici e si sono degradate, potrebbero essere ancora più pericolose delle loro controparti vergini, in quanto rilasciano sostanze chimiche nocive nell’ambiente circostante, compreso il nostro corpo.
Molti degli additivi che fuoriescono dalla plastica includono sostanze chimiche chiamate ftalati o plastificanti, come i PFAS (Sostanze Perfluoro Alchiliche), che rendono la plastica più flessibile, o composti chimici come il bisfenolo A (BPA), che rendono la plastica più resistente. Il BPA è già classificato come interferente endocrino (EDC Endocrine Disrupting Chemical), il che significa che è associato a una serie di problemi di salute, tra cui vari tipi di cancro.
Oltre a rappresentare un pericolo diretto per l’ingestione e l’inalazione, i microplastici possono anche fungere da vettori per batteri e virus, oltre ad attirare metalli pesanti e altre sostanze chimiche tossiche. Tutte queste sostanze possono avere conseguenze significative per la salute umana.
Nonostante le evidenze crescenti sui rischi per la salute associati ai microplastici, esiste una evidente mancanza di regolamentazioni governative in merito. Questa lacuna normativa solleva interrogativi sull’influenza che le società dei combustibili fossili, che detengono la maggior parte dell’industria della plastica, e i loro lobbisti esercitano sulle politiche di regolamentazione.
La produzione di plastica dovrebbe raddoppiare entro il 2040, rendendo evidente la necessità di azioni concrete per contrastare questa minaccia invisibile. EarthDay.org invita tutti a firmare il Global Plastics Treaty per chiedere alle Nazioni Unite e ai governi di tutto il mondo di impegnarsi a ridurre del 60% la produzione totale di plastica a base di combustibili fossili entro il 2040.
La salute dei nostri bambini dipende da questo.
Per saperne di più è possibile consultare il rapporto “Babies vs Plastics” di EarthDay.org.
































