“La salute rappresenta uno stato di completo benessere fisico, sociale e mentale degli individui nel proprio contesto e non la mera assenza di malattie o infermità”, così definisce la salute l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Tanti hanno parlato negli ultimi tempi della diffusione di una nuova emergenza, una “bomba psicologica” innescata da un periodo di pericolo e da cambiamenti alle abitudini personali causati della pandemia. Dal governo arriva ora una misura che si propone di migliorare la situazione attuale, il cosiddetto “bonus psicologo”.
Il provvedimento è stato approvato dalle commissioni di Affari costituzionali e Bilancio della Camera nella notte tra il 16 e il 17 febbraio, durante una seduta dedicata alle votazioni degli emendamenti al Milleproroghe. Ma in cosa consiste? Il bonus psicologo prevede un contributo fino a 600 euro spendibili dagli italiani per sottoporsi a sessioni di psicoterapia. L’emendamento stabilisce che l’aiuto economico possa essere richiesto senza nessun requisito di età, con una prescrizione medica e con diagnosi del disagio. Chiunque soffra di problemi di salute mentale potrà quindi sfruttare il contributo, a prescindere che il problema sia nato in concomitanza con i lockdown dei mesi scorsi, il lavoro da remoto, la didattica a distanza o altro. Unico limite è rappresentato dall’Isee. Saranno infatti escluse dal beneficio le persone con un Isee superiore a 50 mila euro. Inoltre, le sessioni di psicoterapia saranno fruibili esclusivamente presso specialisti privati regolarmente iscritti all’albo degli psicoterapeuti al quale accedono sia gli psicologi che i medici. Il bonus potrà quindi essere usato anche presso psichiatri o neuropsichiatri infantili.
Lo stanziamento di risorse è di 20 milioni, di cui 10 destinati al potenziamento del personale psicologico in strutture pubbliche e altri 10 per quei cittadini che vorranno chiedere un contributo per sostenere il costo delle sedute di psicoterapia. Stando alla relazione tecnica, il voucher si propone di aiutare a sostenere una spesa media di circa dodici sessioni, nel presupposto che il costo minimo delle sedute sia intorno ai 50 euro l’una. È stato calcolato che i cittadini italiani che potranno accedere al bonus saranno quindi circa 16 mila.
La misura è stata varata in seguito alle tante proteste supportate da una petizione online lanciata dal giornalista Francesco Maesano sul sito Change.org, che in poco tempo aveva raggiunto oltre 300.000 firme. Anche l’Ordine degli psicologi si era unito alle rimostranze lanciando diversi allarmi sul tema della salute mentale e aveva chiesto al governo di prendere in considerazione la proposta e inserirla nel primo provvedimento utile per andare incontro a un’esigenza urgente.
Il particolare momento storico che stiamo vivendo ha infatti attivato uno stato di stress, paura, ansia e frustrazione nella popolazione. Oggi si può osare dire che accanto all’epidemia da Covid-19 sia in corso una crisi della salute mentale, in particolar modo tra i più giovani. Secondo diversi studi, l’incidenza di ansia e depressione tra gli adolescenti è duplicata rispetto al periodo pre-pandemico. I giovani sono coloro che maggiormente hanno risentito delle restrizioni che non hanno permesso loro di vivere alcuni dei momenti fondamentali della crescita insieme ai coetanei, dalle prime relazioni all’esame di maturità. Negli ultimi due anni, i dati epidemiologici sul disagio psichico della popolazione totale non hanno mai smesso di aumentare, fino ad arrivare al 31% degli italiani con sintomi depressivi, al 32% con sintomi ansiosi e al 41% con distress, come dichiarato da David Lazzari, presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi (CNOP). Inoltre, è stato dimostrato che le circostanze legate alla pandemia hanno contribuito ad un aumento esponenziale dei tentativi di suicidio.
Il bonus psicologo si configura come un passo certamente positivo (anche se ancora troppo esiguo) verso il riconoscimento dell’importanza della salute mentale. Per spiegare la sua scarsità dal punto di vista delle risorse introdotte, basti pensare che si tratta di uno stanziamento di 20 milioni a fronte di una carenza per la tutela della salute mentale in Italia di ben 2 miliardi e 300 milioni di euro. Anche l’Ordine degli psicologi ha sottolineato che gli effetti dell’impatto del coronavirus sono stati talmente devastanti per la popolazione che i finanziamenti sono irrisori per affrontare le problematiche che hanno colpito il benessere psicologico degli italiani.