La crescente consapevolezza degli italiani sull’importanza di una gestione autonoma della propria salute emerge con forza da un recente studio promosso da Assosalute, parte di Federchimica. La ricerca condotta da SWG rivela che il 90% degli italiani riconosce l’importanza di una maggiore sensibilizzazione sulle possibilità di cura e la riduzione degli accessi impropri al sistema sanitario pubblico. Questo segnale di responsabilizzazione collettiva offre spunti significativi per l’evoluzione del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) in chiave sostenibile.
Lo studio, basato su un campione rappresentativo di 1.686 cittadini italiani, mette in luce la centralità delle farmacie e dei medici di medicina generale. Questi presidi territoriali, apprezzati in modo trasversale dalla popolazione, svolgono un ruolo determinante nella gestione della salute quotidiana degli italiani, specie per le problematiche comuni e meno gravi. Le farmacie, per esempio, sono percepite come veri e propri “hub informativi”, grazie alla loro presenza capillare, capaci di orientare i cittadini nelle scelte sanitarie. I medici di famiglia, invece, rimangono punti di riferimento cruciali per la cura e la diagnosi, soprattutto nelle famiglie.
Secondo i dati raccolti, l’85% degli intervistati esprime soddisfazione verso i servizi offerti dai farmacisti, un gradimento che evidenzia il valore di un supporto accessibile e diffuso. Come ha sottolineato Michele Albero, presidente di Assosalute-Federchimica, “il territorio esprime un potenziale reale di assistenza” che potrebbe rafforzare la capacità del SSN di rispondere ai bisogni sanitari in modo appropriato e tempestivo.
L’automedicazione rappresenta una risorsa cruciale per la sostenibilità della sanità pubblica. Promuovere un uso consapevole dei farmaci da banco, riconoscibili dal bollino rosso sorridente, non solo riduce la pressione sul sistema sanitario, ma favorisce un approccio più autonomo e informato da parte dei cittadini. La ricerca rileva che il 70% degli italiani sa identificare i farmaci da banco, mentre due persone su tre sono consapevoli del fatto che non richiedono prescrizione medica. Questo livello di conoscenza, come evidenziato durante l’evento, riflette una crescente cultura sanitaria che può contribuire a migliorare la gestione dei disturbi lievi.
Per Assosalute, incrementare le campagne di sensibilizzazione e formazione dei cittadini risulta essenziale per rafforzare la cultura della salute. L’alfabetizzazione sanitaria è vista come una priorità, necessaria per una gestione più autonoma delle problematiche di salute e per una scelta responsabile dei farmaci di automedicazione. Favorire modelli di presa in carico da parte dei referenti territoriali, può garantire un accesso equo alle cure e promuovere una cultura sanitaria più matura. In un sistema sanitario in trasformazione è essenziale che i cittadini siano messi nella condizione di compiere scelte informate, riducendo così l’impatto economico e logistico sul SSN.
Il percorso tracciato da Assosalute punta a costruire un sistema sanitario più accessibile, equo e sostenibile, in cui i cittadini sono chiamati a giocare un ruolo attivo nella gestione della propria salute. La possibilità di affidarsi ai farmaci di automedicazione e ai professionisti della salute sul territorio rappresenta un’innovazione pragmatica, che mira a contenere gli sprechi e a prevenire il sovraccarico del sistema pubblico.