Il Capodanno 2025 si preannuncia all’insegna di un clima insolitamente mite, con temperature superiori alla media stagionale su gran parte d’Italia. Tuttavia, l’inverno potrebbe tornare con prepotenza nei primi giorni del 2025, portando gelo e possibili nevicate anche a bassa quota.
Durante questa settimana, l’anticiclone delle Azzorre si estenderà su gran parte del continente europeo, garantendo condizioni di stabilità atmosferica anche sull’Italia. Questo scenario, caratterizzato dall’assenza di perturbazioni significative, porterà temperature particolarmente miti nelle ore diurne, soprattutto in montagna e nelle regioni del Centro-Sud. Lo zero termico, infatti, si manterrà intorno ai 3000 metri, un valore inconsueto per il periodo invernale.
Nelle pianure del Nord, invece, la mancanza di ventilazione favorirà la formazione di nebbie, con temperature che resteranno più basse rispetto al resto del Paese, specialmente nelle ore notturne. Questo fenomeno sarà accentuato dall’inversione termica, che manterrà le montagne più calde rispetto alle vallate.
La notte di San Silvestro sarà caratterizzata da tempo stabile su tutto il territorio nazionale, permettendo festeggiamenti all’aperto senza il timore di piogge o condizioni climatiche avverse. Anche la giornata di Capodanno seguirà lo stesso copione, con cieli sereni o poco nuvolosi e temperature al di sopra della media. In montagna, il clima mite sarà particolarmente evidente, con valori che spesso supereranno quelli registrati nelle città di pianura.
Se l’ultimo giorno del 2024 e il primo del 2025 saranno contrassegnati da un clima tranquillo, nei giorni successivi si prospetta un cambio significativo. Una dinamica atmosferica più movimentata potrebbe portare un drastico abbassamento delle temperature a partire dal 4-5 gennaio, quando l’aria fredda di origine artica potrebbe raggiungere l’Italia. Questo fenomeno rischia di trasformare il Paese in un “freezer”, con valori termici ben al di sotto della media.
Le previsioni indicano la possibilità di uno scontro tra due masse d’aria di diversa natura: da una parte le correnti gelide provenienti dal Nord Europa, dall’altra una perturbazione atlantica in arrivo dal settore occidentale del continente. Questa interazione potrebbe generare condizioni meteorologiche particolarmente instabili, con effetti marcati sull’Italia.
Tra il 6 e il 7 gennaio, il nostro Paese potrebbe trovarsi stretto in una “manovra a tenaglia”, con l’aria fredda da un lato e la perturbazione atlantica dall’altro. Se questo scenario venisse confermato, potrebbe formarsi un ciclone tra il mar Ligure e il mar Tirreno, portando precipitazioni diffuse soprattutto al Centro-Nord. In un contesto di temperature rigide, non si esclude che la neve possa raggiungere anche le pianure, regalando un volto decisamente invernale all’inizio del nuovo anno.
Le prossime settimane saranno decisive per confermare l’evoluzione prevista. Per ora, è certo che chi spera in un Capodanno all’aperto potrà contare su un clima favorevole, mentre gli amanti dell’inverno dovranno attendere gennaio per un possibile ritorno del freddo e, chissà, della neve.
Fonte ilmeteo.it