Si celebra in tutto il mondo ogni anno, il 25 maggio, la Giornata Mondiale dei bambini scomparsi. La giornata ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul fenomeno e nasce per ricordare la scomparsa di Ethan Patz: il bambino di 6 anni rapito a New York proprio il 25 maggio del 1979 mentre andava alla fermata dell’autobus che lo avrebbe portato a scuola. Ethan in classe non arrivò mai. Si occuparono delle ricerche centinaia di poliziotti per diverse settimane. Le foto del bambino vennero stampate su poster, sui cartoni del latte e proiettate negli schermi di Times Square. Tutto inutile e nel 2001 ne venne dichiarata la morte presunta.
In Italia, Denise Pipitone, scomparsa a Mazzara del Vallo nel 2004, è probabilmente il caso più noto grazie anche agli ultimi avvenimenti di cronaca. La bambina stava giocando sul marciapiede vicino alla porta di casa e da lì scomparve senza lasciare nessuna traccia. Tra sospetti, test del Dna, avvistamenti fasulli e ipotesi di vendetta, negli anni il giallo della piccola torna periodicamente sotto i riflettori mediali. Angela Celentano, 3 anni, svanì nel nulla mentre si trovava sul monte Faito insieme ai genitori. Era agosto del 1996 e per anni gli inquirenti hanno seguito false piste che li hanno portati addirittura in territorio messicano. A marzo del 2020 sono state definitivamente chiuse le indagini. Era il 1977, invece, quando Mauro Romano, 6 anni, scomparve dalla provincia di Lecce mentre stava giocando a nascondino. Tanti gli indizi e le piste seguite ma nessuna svolta.
Ogni anno sono migliaia i bambini che scompaio nel nulla. Secondo i dati forniti nella XXIV Relazione Semestrale dell’Ufficio del Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse, in Italia, dal primo gennaio del 1974 al 31 dicembre 2020, sono da ricercare ben 62.842 persone. I bambini e ragazzi scomparsi sono 46.417 (2.433 italiani e 43.984 stranieri). Su un totale di 136.884 denunce di scomparsa di minori, al 31 dicembre 2020, 74.840 riguardano allontanamenti volontari (vere e proprie fughe adolescenziali), 35.873 motivazioni sconosciute, 23.656 allontanamenti da comunità o istituti, 1.712 sottrazioni da coniugi o altri congiunti, 586 possibili disturbi psicologici, 217 possibili vittime di reato. Dal totale delle denunce di scomparsa può constatare che il 22,94% riguarda la scomparsa di minori. In questi ultimi anni, la scomparsa dei più giovani ha visto un ulteriore incremento a causa dei minori stranieri che arrivano soli con i cosiddetti “viaggi della speranza”.
Dal 2000 la Polizia di Stato ha aderito al network internazionale dell’Icmec (International Centre for Missing & Exploited Children) realizzando il sito italiano per i bambini scomparsi, it.globalmissingkids.org. Nel database degli under18 scomparsi in Italia ci sono 22 nomi. Troviamo quello di Sergio Isidori, scomparso nel 1979 dalla provincia di Macerata quando aveva solamente 5 anni. Era uscito per andare nel retro di casa sua a giocare con altri compagni e non aveva più fatto ritorno. C’è invece quello, più recente, di Sabah Omar Shin, 13 anni, allontanatosi a inizio maggio da Brindisi da una comunità che lo ospitava. Troviamo pure Emanuela Orlandi, figlia quindicenne di un dipendente del Vaticano, scomparsa nel 1983 al ritorno da una lezione di flauto. Il suo presunto sequestro diventò un rompicapo a livello internazionale ma le piste battute non diedero risultati soddisfacenti.
La scomparsa dei minori rappresenta sempre più una situazione che dev’essere gestita senza ritardi da parte di chi si accorge della sparizione ma anche da parte delle autorità. A questo scopo, già dalla giornata del 18 maggio sono stati trasmessi sulle reti Rai e sulle emittenti radiofoniche alcuni spot televisivi per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema e su quanto sia determinante effettuare la denuncia di scomparsa del minore nell’immediato. “Quando qualcuno scompare… #iltempoèprezioso”, è il messaggio che compare nello spot per far leva sul coinvolgimento e la partecipazione dei cittadini. È la rapidità a condizionare l’avvio delle ricerche e, spesso, definisce anche il loro esito positivo. Oltre ai numeri di emergenza (112, 113), nell’intermezzo pubblicitario sono presenti dei suggerimenti da seguire nel caso in cui a sparire siano persone anziane o minorenni. Fasce della popolazione più fragili il cui ritrovamento dipende ancora di più dalla solidarietà e dall’aiuto della gente comune.
Sul sito web del Viminale si legge che “gli spot fanno parte della campagna di comunicazione realizzata dal commissario straordinario del governo, Silvana Riccio, in collaborazione con il Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri”.